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DIO CI HA FATTO INCONTRARE..... Sceicco Ibrahim, Frà Jihad

Ultimo Aggiornamento: 25/02/2015 21:27
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25/02/2015 21:27




 

LA SACRALITA' DELL'UOMO E DIO
Ascoltando le parole di fra' Jihad, contattato da Aleteia, si può notare come il dialogo e il punto di vista di un cristiano e di un islamico siano tutt'altro che lontani anni luce. «Ognuno parlava della propria vocazione - sottolinea il monaco - di come la viveva e la sperimentava, e abbiamo constatato che tra noi c'erano diversi elementi di convergenza. Il primo fa sicuramente riferimento alla sacralità dell'uomo davanti e Dio, cioè al Mistero dell'incontro tra l'uomo credente e Dio, un attimo che va rispettato».

LA CONVERSIONE DI SE STESSI
Un altro aspetto condiviso del pensiero dell'imam, prosegue fra' Jihad, era la conversione. «E cioè che bisogna convertire prima se stessi e poi gli altri. Lui mi ha fatto l'esempio che gli ha inculcato il suo maestro, il Grande Sceicco Nazim, capo dell'Ordine SufiNaqshbandi-Haqqani, di cui fa parte l'imam. "I buoni si convertiranno da sé, non ci sarà bisogno della conversione. Piuttosto bisogna pensare a se stessi". La lezione dello sceicco Nazim è un messaggio molto simile a quello messianico della religione cattolica».

LA CULTURA DELL'INCONTRO
I punti in comune hanno riguardato anche la libertà della fede. «Ognuno creda come Dio gli dà di credere - sottolinea il monaco - è un altro dei messaggi che ci ha visto convergere, così come la cultura dell'incontro. L'imam mi diceva: "E' Dio che ci ha fatto incontrare, poiché tra di noi non c'era interesse a farlo, e neppure avevamo delle esigenze di lavoro tali che stimolassero questo confronto". E' su queste basi che si è mosso un dialogo profondo tra credenti di religioni diverse».

SILENZIO E TECNOLOGIA
E ancora, ricorda fra' Jihad, l'importanza della preghiera, l'interesse per i poveri attraverso l'ospitalità - nel convento per il monaco, in moschea per l’imam - rappresentano momenti di dialogo convergente. «Il bisogno del silenzio e di luoghi dove l'uomo può ritrovarsi ci vedeva su una stessa lunghezza d'onda ma con sfaccettature diverse - spiega fra' Jihad - nel senso che escludeva l'uso di computer, cellulari e di tutta quella tecnologia che ha reso meno semplice la vita, mentre io ne sostenevo un uso più ponderato, ragionevole, che non schiavizzi l'utilizzatore».

www.aleteia.org/.../sceicco-ibrahim-fra-jihad-islam-cristianesimo-documentario-mar-musa-siria-5782601084174336


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