È una logica strana quella cristiana. Nella debolezza c'è la forza, nella morte la vita, nel "fallimento" la vittoria. E in un uomo martirizzato e crocifisso c'è tutta la salvezza del mondo. Proprio quello stesso uomo disse ai capi del popolo: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo. Questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”.
Il Papa prende spunto dalla parabola dei vignaioli omicidi, proposta dal Vangelo del giorno, che - osserva - appare come il “fallimento del sogno di Dio”, narrando di un padrone che costruisce una bella vigna e di operai che uccidono chiunque sia l’inviato del padrone. Eppure, proprio da queste morti, da queste sconfitte, Dio trae la vita, assicura il Pontefice.
“I profeti, gli uomini di Dio che hanno parlato al popolo, che non sono stati ascoltati, che sono stati scartati, saranno la sua gloria", rimarca, "il Figlio, l’ultimo inviato, che è stato scartato proprio, giudicato, non ascoltato e ucciso, è diventato la pietra d’angolo". Quindi questa storia, "che incomincia con un sogno d’amore, e che sembra essere una storia di amore, ma poi sembra finire in una storia di fallimenti, finisce con il grande amore di Dio, che dallo scarto tira fuori la salvezza; dal suo Figlio scartato, ci salva a tutti”.
La croce "è uno scandalo", prosegue il Santo Padre, ma proprio lì "l’amore vince". Perciò è “bello leggere nella Bibbia”, ed è bello anche leggere i “lamenti di Dio”, del Padre che “piange” quando il popolo “non sa ubbidire a Dio, perché vuole diventare dio lui” stesso.
Dunque “la via della nostra redenzione è una strada di tanti fallimenti", ribadisce Francesco. Perciò, raccomanda "non dobbiamo dimenticare questa strada". Indubbiamente "è una strada difficile":
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