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Papa Francesco in Bolivia: Partecipazione al II Incontro Mondiale dei Movimenti Popolari

Ultimo Aggiornamento: 10/07/2015 13:59
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10/07/2015 13:59




 

“Il primo compito – ha affermato – è quello di mettere l’economia al servizio dei popoli: gli esseri umani e la natura non devono essere al servizio del denaro. Diciamo No a un'economia di esclusione e iniquità in cui il denaro domina invece di servire”. Questa economia, ha incalzato, “uccide, questa economia è escludente, questa economia distrugge la Madre Terra”. Ed ha ammonito che un sistema economico “irresponsabile” che “continua a negare a miliardi di fratelli i più elementari diritti economici, sociali e culturali”, “attenta al progetto di Gesù”. Un sistema diverso, ha detto ancora, “non è un’utopia o una fantasia”; “l’equa distribuzione dei frutti della terra e del lavoro umano non è semplice filantropia. E’ un dovere morale” e per i cristiani “è un comandamento”: “Si tratta di restituire ai poveri e ai popoli ciò che appartiene a loro”.

“Il secondo compito – ha proseguito – è quello di unire i nostri popoli nel cammino della pace e della giustizia”, “i popoli del mondo vogliono essere artefici del proprio destino”. “Nessun potere di fatto e costituito – ha ammonito – ha il diritto di privare i Paesi poveri del pieno esercizio della propria sovranità e, quando lo fanno, vediamo nuove forme di colonialismo” che compromettono la pace e la giustizia. Riferendosi in particolare alla situazione dell’America Latina, “la Patria Grande”, Francesco ha denunciato le nuove facce del colonialismo: a volte, ha detto, “è il potere anonimo dell’idolo denaro”, “alcuni trattati chiamati di libero commercio e l’imposizione di mezzi di austerità che aggiustano sempre la cinta dei lavoratori e dei poveri”. Ancora ha parlato di quegli Stati che, “sotto il nobile pretesto della lotta” a droga e corruzione, impongono misure che “spesso peggiorano le cose”. Il Papa ha poi denunciato il “colonialismo ideologico” veicolato dalla “concentrazione dei mezzi di comunicazione che cerca di imporre alienanti modelli di consumo e una certa uniformità culturale”. “Diciamo No a vecchie e nuove forme di colonialismo – ha detto con forza Francesco – diciamo Si all’incontro tra popoli e culture”. E qui, il Papa latinoamericano ha chiesto perdono per i molti e gravi peccati compiuti “contro i popoli originari dell’America Latina in nome di Dio”:

“Come San Giovanni Paolo II – ha affermato – chiedo che la Chiesa ‘si inginocchi dinanzi a Dio ed implori il perdono per i peccati passati e presenti dei suoi figli’”. E, ha soggiunto, “vorrei essere molto chiaro, come lo era San Giovanni Paolo II: chiedo umilmente perdono non solo per le offese della propria Chiesa, ma per i crimini contro le popolazioni indigene durante la cosiddetta conquista dell’America”. Al tempo stesso, ha detto, chiedo a tutti di ricordarsi di vescovi, sacerdoti, religiose, laici che “hanno predicato e predicano” il Vangelo “molte volte a fianco delle popolazioni indigene o accompagnando i movimenti popolari anche fino al martirio”. La nostra fede, ha detto, “è rivoluzionaria, perché la nostra fede sfida la tirannia dell’idolo denaro” ed ha denunciato ancora una volta quella che ha definito “la terza guerra mondiale a rate”.

“Il terzo compito, forse il più importante che dobbiamo assumere oggi – ha rilevato – è quello di difendere la Madre Terra. La codardia nel difenderla è un peccato grave”. La nostra casa comune, ha detto con amarezza, viene “saccheggiata, devastata, umiliata impunemente”, si susseguono “vertici internazionali senza nessun risultato importante”. I popoli, ha esortato, sono “chiamati a far sentire la loro voce” per difendere la Madre Terra perché “non si può consentire che certi interessi” si “impongano, sottomettano gli Stati e le organizzazioni internazionali e continuino a distruggere il creato”. “Il futuro dell’umanità - ha concluso - non è solo nelle mani dei grandi leader, della grandi potenze e delle élite. E’ soprattutto nelle mani dei popoli”. “Proseguite nella vostra lotta – ha detto ai Movimenti Popolari – che Dio vi difenda nel cammino, dandovi abbondantemente quella forza che ci fa stare in piedi, quella forza è la speranza” che “non delude”.

it.radiovaticana.va/…/1157331


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