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Israele, scuole cristiane in sciopero, per protestare contro il taglio dei fondi deciso dal Ministero della Pubblica Istruzione.

Ultimo Aggiornamento: 18/09/2015 20:35
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18/09/2015 20:35




 

16:05 - TERRA SANTA: DOMENICA SCIOPERO DOCENTI SCUOLE ISRAELIANE CONTRO TAGLIO FONDI ALLE SCUOLE CRISTIANE
Gli insegnanti di tutte le scuole medie e superiori di Israele hanno deciso di cominciare le lezioni di domenica 20 settembre in ritardo, a partire dalle ore 10, in segno di solidarietà con le scuole cristiane in sciopero dal 1 settembre per protestare contro il taglio dei fondi deciso dal Ministero della Pubblica Istruzione. A dare la notizia, riportata dall’agenzia Ynet, è lo stesso presidente delle “Middle and High School Teacher’s Associations”, Ran Erez. Come è noto è da più di un anno che sono in corso trattative tra le scuole cristiane e il Ministero. “Gli istituti di istruzione - scrive Ynet citando direttamente fonti del Ministero - sono finanziati allo stesso modo, come tutti gli altri istituti che sono riconosciuti, ma non ufficiali, dallo Stato di Israele. Non c‘è stata alcuna riduzione di fondi nello scorso anno scolastico, e lo stesso accadrà in questo” appena iniziato. Non la pensano così invece gli istituti scolastici cristiani, ben 47, di cui 40 cattolici, frequentati da 33mila studenti (solo la metà sono battezzati) con 3mila insegnanti.


Solo pochi giorni fa a spiegare al Sir (clicca qui) i contorni della situazione è stato monsignor Giacinto Boulos Marcuzzo, vicario patriarcale per Israele e presidente della commissione Scuola che opera in seno all‘Assemblea degli Ordinari cattolici di Terra Santa (Acohl): "Chiediamo che lo Stato torni a darci ciò che la legge prevede. Oggi riceviamo solo il 29% dei fondi di cui abbiamo diritto". In pochi anni, i contributi pubblici alle scuole cristiane sono diminuiti di oltre il 45%, costringendo gli istituti ad aumentare le rette scolastiche a carico delle famiglie. "Perché - è la domanda di monsignor Marcuzzo - scuole ebraiche e islamiche della nostra stessa categoria ricevono tutto il dovuto per legge?". Anche monsignor Giuseppe Lazzarotto, nunzio in Israele e delegato apostolico in Gerusalemme e Palestina, è intervenuto al Sir su questa stessa linea: "Noi non cerchiamo privilegi, ma un trattamento equo. Chiediamo solo che lo Stato israeliano garantisca in maniera non discriminatoria quello che garantisce alle altre scuole della stessa categoria". Per il rappresentante vaticano "la proposta di far diventare pubbliche (avanzata dallo Stato di Israele, ndr.) le scuole cristiane e cattoliche significherebbe mettere in discussione la natura stessa di questi istituti che devono mantenere la propria identità".

www.agensir.it/…/v4_s2doc_b.stam…


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