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Monsignor GianCarlo Perego: emergenza bambini migranti

Ultimo Aggiornamento: 06/05/2015 21:05
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06/05/2015 21:05

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Adozioni: come parlare ai figlio delle loro somaticità

Roma - I problemi legati al colore della pelle e alle somaticità esistono. Ecco perché i genitori sono chiamati a parlarne con i loro figli adottati. Di questo tratta il nuovo numero della rivista “Adoptive Families Magazine” (Famiglie adottive) che pubblica una guida su come gestire, età per età, questo genere di conversazioni. Come prepararli al problema, senza renderli ipersensibili al fenomeno? E poi, se parliamo loro di razze, compromettiamo i loro sentimenti verso i bianchi? Sono queste le domande più diffuse che i genitori adottivi europei devono affrontare. Parlare di colore, razze ed etnie è obiettivamente difficile nelle nostre società. Ma aggirare il problema può generare nei figli un atteggiamento di inconsapevolezza verso certi aspetti della loro identità, facendo loro pensare che certe caratteristiche siano o possano essere invisibili, senza che si rendano conto di come siano generalmente recepite dalla società, spiegano Joemy Ito-Gates e Wei Ming Dariotis sulla rivista sottolineando che il problema esiste e i “vostri figli vi entreranno in contatto, che voi gliene parliate o no”. Di qui alcuni “strumenti” per gestire la situazione.
“Parlare di colore, razze ed etnie è obiettivamente difficile”, ma “aggirare il problema può generare nei vostri figli un atteggiamento di inconsapevolezza verso certi aspetti della loro identità”, sostengono i pedagogisti. “Dunque, no ai silenzi: fanno crescere i figli adottivi sotto vetro”. Dagli 0 ai 2 anni viene raccomandato di informare e preparare familiari e amici; dai 3 i 5 anni il piccolo inizia a vedersi diverso dagli altri e a sentire conversazioni come “Da dove viene il bambino?”. È il momento di parlargliene. Intorno ai 6 anni “attenti al bullismo!”, avvertono Ito-Gates e Dariotis: “Prevenitelo e rassicuratelo”. È comunque “importante chiarire al bambino che identità ed ereditarietà genetica non sono per forza la stessa cosa”.

www.siti.chiesacattolica.it/…/00007376_Adozio…


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