| | | OFFLINE | | Post: 9.955 | Città: MILANO | Età: 70 | Sesso: Maschile | |
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18/07/2015 20:47 | |
Tardi ti ho amato, bellezza così antica e così nuova, tardi ti ho amato. Tu eri dentro di me, e io fuori.E là ti cercavo. Deforme, mi gettavo sulle belle forme delle tue creature. Tu eri con me, ma io non ero con te.Mi tenevano lontano da te quelle creature che non esisterebbero se non esistessero in te. Mi hai chiamato, e il tuo grido ha squarciato la mia sordità. Hai mandato un baleno, e il tuo splendore ha dissipato la mia cecità. Hai effuso il tuo profumo; l'ho aspirato e ora anelo a te. Ti ho gustato, e ora ho fame e sete di te. Mi hai toccato, e ora ardo dal desiderio della tua pace.( S. Agostino, Confessioni 10.27.38) L’itinerario per la crescita, la maturità e l’autenticità dell’uomo passa attraverso il “tornare a se stesso”, ma anche per “l’andare verso se stesso”. L’uomo deve cioè fare della sua vita un cammino rispondendo alla domanda “Dove sei?”, senza tentativi di nascondimento. La risposta a questa domanda induce a prendere coscienza che davanti ad ogni uomo sta una via del tutto particolare e sua propria. Ogni tentativo di imitazione di ciò che è già stato percorso sarebbe una sterile ripetizione. Ogni pretesa che la propria via precluda ad altri la loro sarebbe semplicemente assurda. Non esiste una via unica, occorre invece scegliere la propria e scegliere vuol dire rinunciare. Nel mondo futuro – dice un rabbino citato dall’Autore – non mi si chiederà: “Perché non sei stato Mosè?”, bensì: “Perché non sei stato te stesso?”
(Mrtin Buber)
Non è il molto sapere che sazia e soddisfa l'anima, ma il sentire e gustare le cose interiormente
(S. Ignazio di Loyola)
"Cristo tocca il mio cuore lebbroso. L'unione sponsale con Cristo"
(Don Fabio Pieroni)
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