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«C’è bisogno di una norma che stabilisca una volta per tutte che le paritarie sono esenti da tasse su immobili, rifiuti e attività educativa».

Ultimo Aggiornamento: 02/08/2015 20:13
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02/08/2015 20:13





 

Ha accennato che le scuole paritarie percepiscono un finanziamento pubblico. Vuole quantificare l’importo e le modalità di erogazione?
Le scuole paritarie subiscono una discriminazione economica fin dalla nascita della nostra Repubblica. Sorvolo sulla storia e le ragioni di questa discriminazione tutta costruita pregiudizialmente su un unico comma della Costituzione (“senza oneri per lo Stato”), estrapolato dal suo contesto, che è un contesto di pieno riconoscimento della dignità della persona, dei suoi diritti fondamentali, e per di più interpretato in senso rigorista e ben diversamente dal significato che gli aveva attribuito lo stesso proponente, un certo on. Corbino, nel corso del dibattito alla Costituente. Si tratta di una modalità “grezza” e settaria di leggere la Costituzione che nessuno studioso serio utilizza quando si appresta a analizzare e interpretare un testo, specialmente se complesso come é una costituzione. Ma lasciando perdere questa questione e venendo alla sua domanda, oggi, dopo decenni di lotte e dopo la legge 62/2000, é previsto un finanziamento pubblico di appena 476 milioni di euro per un totale di circa 13.000 scuole e 1.200.000 alunni. Una cifra irrilevante sul piano economico, ma di grande significato simbolico per quello che esprime: la legittimità del finanziamento pubblico della scuola paritaria. Una cifra, che di anno in anno viene definita dalla legge finanziaria o di stabilità, quindi suscettibile di tutti gli umori del dibattito in parlamento e delle variabili compositive della maggioranza, quindi segnata fino all’ultimo dall’incertezza. A questo dato andrebbe poi aggiunto che le modalità di erogazione sono bizantine per il passaggio di mano tra diversi soggetti competenti e la tempistica é dilatata all’inverosimile con ritardi di almeno un anno e più.
Questa discriminazione sta mettendo la parola fine a molte scuole la cui attività risale in molti casi a due/tre/quattro/cinque secoli fa quindi ben molto prima di quanto ha iniziato a fare lo Stato nazionale. Un particolare storico che sarebbe bene rammentassero tutti coloro che sono ostili alla scuola paritaria. Come pure sarebbe bene rammentassero che queste scuole hanno un bagaglio di cultura pedagogica e didattica di altissimo profilo sedimentatosi nel corso del lunghissimo tempo della loro attività.

Ma qual è il rapporto dei costi tra scuola statale e paritaria?
Purtroppo nessuno è in grado di rispondere con precisione a questa domanda. Si possono citare soli dati approssimativi. E’ sorprendente ma é così. Nessuno in Italia sa a quanto effettivamente ammonta il costo del finanziamento pubblico per la scuola statale. Facendo riferimento al solo Bilancio del Ministero dell’Istruzione, ricavabile dalle singole leggi finanziarie, si può dire che il costo medio di un alunno di scuola statale é di circa 7000 euro all’anno. Ma come é noto oltre al MIUR ci sono altri soggetti pubblici che concorrono a finanziare l’istruzione pubblica ognuno ovviamente per le sue competenze. Ci sono i Comuni, le Province, le Regioni, il Ministero dei trasporti, il Ministero della Sanità, il Ministero dei beni culturali, l’Unione europea, i privati con le loro donazioni, le stesse famiglie degli alunni. Sommando tutte queste voci, di cui ripeto nessuno è in grado di dire, e questo in un Paese civile é assurdo, i 7000 euro di cui le ho parlato diventano molto e molto di più. Si tratta di un costo enorme a fronte spessissimo di un servizio scadente e di strutture fatiscenti o comunque inadeguate al servizio che svolgono. Viceversa il costo medio per lo Stato di un alunno di scuola non statale si aggira intorno ai 450 euro (sic).
Il raffronto pertanto é sbalorditivo. Perciò fondatamente si può dire che lo Stato con la scuola paritaria ha un risparmio annuo di diversi miliardi.
Ha mai visto i giornali affrontare la questione della scuola statale e paritaria da questo punto di vista? Mai. Eppure si tratta di denaro pubblico, prelevato dalle tasche dei cittadini con le tasse. Ogni cittadino perciò avrebbe diritto di conoscere queste cose ed esprimere una valutazione. Ma l’ideologismo, mascherato sotto diverse forme e diffuso a piene mani dalla stampa, dalle forze sindacali e politiche, dalle lobby e corporazioni, impedisce ogni sorta di trasparenza, anzi fa della disinformazione pura facendo intendere che la scuola paritaria é un costo indebito per lo Stato a danno della scuola statale. Siamo di fronte al paradosso più assoluto delle tre carte.

www.tempi.it//non-rassicurate…



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