"Sconosciuto e' qualcuno
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"SONO NATO DA UNO SGUARDO D'AMORE"

Ultimo Aggiornamento: 23/10/2015 22:49
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23/10/2015 22:49




 





“Ho bisogno della bellezza, così come amo ogni anelito dell’uomo per compararsi a essa.
Rinuncerei a qualsiasi merito artistico pur di riuscire a fare della mia vita un’opera d’arte.”
È il principio che guida Ermanno Olmi in questa esplorazione di una vita, delle sue poche certezze
e dei suoi molti incontri. Cresciuto nel pieno della disfatta fascista e testimone critico della rinascita
nazionale, Olmi è stato giovanissimo fornaio, impiegato ragazzino, regista precoce. Ha vissuto direttamente
l’abbandono delle campagne e l’esplosione della società dei consumi e per questo, divenuto protagonista
della stagione d’oro del cinema italiano, ha scelto di rappresentare non i lustrini del Boom, ma la cecità
di uno sviluppo che ha strappato il nostro Paese alle sue radici contadine. Proprio questa ferita è il cuore
filosofico della sua illuminante autobiografia.
L’Apocalisse è un lieto fine non è infatti solo il racconto di una vita densa e affascinante, degli incontri e dei successi
che l’hanno segnata. È soprattutto la profonda, urgente riflessione con cui l’artista che ha saputo cogliere gli ultimi echi
della civiltà rurale ci mette in guardia davanti al declino di un’altra epoca umana: la nostra. Abbiamo dimenticato cosa
vuol dire “far bene” e coltivato a dismisura l’etica del male minore. Produttività, arricchimento e potere continueranno
a rinchiuderci nelle loro gabbie fino a quando non saremo pronti a imparare l’eterna lezione della terra: il ciclo delle sue stagioni,
del suo naturale farsi e disfarsi. Soltanto allora il senso della fine non sarà più un oscuro presagio, ma l’alba di un mondo che verrà.
Una nuova terra madre tutta da imparare, davanti alla quale ritrovare il nostro incanto.

rizzoli.rcslibri.corriere.it/.../5904_l_apocalisse_e_un_lieto_fine_olmi.html






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