25/12/2009
Molti servizi sono celebrati Natale. L'occasione unica per qualche anno per andare in chiesa. Per tutti, è un grande momento di fervore e di condividere l'esempio dei parrocchiani della chiesa di Saint Etienne du Rouvray. Jacques Hamel, il sacerdote di questo ritorno chiesa sul messaggio fondamentale di Natale.
Padre Jacques Hamel fu assassinato il 26/07/2016.
"Je suis a Cracovie avec tous les jeunes…
Io mi trovo a Cracovia con i giovani per la Gmg. Siamo arrivati ieri e non abbiamo ancora molte informazioni. Siamo completamente sconvolti. Insieme a tutti i giovani, con tutto il cuore, siamo in preghiera con la comunità parrocchiale, con tutta la diocesi di Rouen e con le famiglie di quanti sono stati coinvolti in questo dramma terribile. Una follia omicida! Non sappiamo ancora quali siano i motivi, ma per questo non c’è un motivo, non c’è una ragione: è inaccettabile! Faccio fatica a trovare le parole...".
Secondo le prime ricostruzioni, i due uomini entrando in chiesa avrebbero invocato 'Daesh', che in arabo indica l'Is, gridando inoltre 'Allahu Akbar'. Uno dei due uomini avrebbe avuto la barba e in testa la 'chachia', il tradizionale berretto di lana indossato soprattutto in Tunisia. L'antiterrorismo ha aperto un'indagine, uno dei due assalitori, notizia di stampa non confermata dalle autorità, sarebbe stato schedato con la lettera 'S', che indica gli individui potenzialmente radicalizzati a rischio di passare all'azione. L'abate
Philippe Maheut è il vicario generale dell'arcidiocesi di Rouen, intervistato da
Manuella Affejee:
R. – Le père Jacques Hamel, il était prêtre sur la paroisse depuis dix ans ; …
Il padre Jacques Hamel era nella parrocchia da dieci anni; aveva 84 anni ed era “prete ausiliare”. Abitava vicino alla chiesa nella quale è stato ucciso.
D. – Immagino quanto viva possano essere vivi il dolore e l’emozione in questo momento …
R. – On sent une très très forte émotion qui …
L’emozione è molto, molto forte e supera perfino il perimetro di sicurezza nel quale mi trovo ora, perché le operazioni di polizia non sono ancora del tutto concluse. Ci sono tanti appelli di preti che ovviamente vivono questo evento come una ferita nella loro carne, di parrocchiani, di comunità religiose … Il primo impulso è quello di pregare. Stiamo aspettando anche il ritorno del nostro vescovo che era andato alla Gmg e che tornerà con il primo aereo del pomeriggio per sostenere la comunità parrocchiana e diocesana. Però, rilanciamo il dialogo incessante che ci impegniamo a mantenere con tutte le comunità che vivono da noi e che diventa ora un’urgenza ancora maggiore …
Il presidente Francois Hollande, nel frattempo giunto a Rouen, ha condannato l'ignobile assalto alla chiesa, parlando di "minaccia elevata" e di due individui che hanno agito "in nome dell'Is". "Ci troviamo ancora una volta di fronte a una prova. E' una guerra da condurre con tutti i mezzi nel rispetto dei diritti" ha aggiunto, ricordando che i "terroristi vogliono dividerci".
it.radiovaticana.va/…/1246723