Abolizione pena di morte: nuovo appello della Santa Sede

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lazzaro2004
00giovedì 5 marzo 2015 21:08



 

La Santa Sede lancia un nuovo appello al mondo per “una moratoria globale sull'uso della pena di morte” in vista della sua abolizione: così mons. Silvano Maria Tomasi, osservatore permanente vaticano presso l’Ufficio Onu di Ginevra, durante la 28.ma sessione del Consiglio dei Diritti Umani in corso nella città elvetica.
Il presule, ricordando quanto affermato da Giovanni Paolo II nella Evangelium Vitae, ha ribadito come appaia evidente che al giorno d'oggi ci sono altri mezzi che non siano la pena di morte "per difendere le vite umane dall'aggressore e per proteggere l'ordine pubblico e la sicurezza”.
Citando Papa Francesco, ha ricordato inoltre “la possibilità dell’esistenza dell’errore giudiziale e l’uso che ne fanno i regimi totalitari e dittatoriali … come strumento di soppressione della dissidenza politica o di persecuzione delle minoranze religiose e culturali".
Mons. Tomasi sottolinea anche il fatto “che nessun chiaro effetto positivo della deterrenza risulta dall'applicazione della pena di morte e che l'irreversibilità di questa pena non consente eventuali correzioni in caso di errori giudiziari”.
Il presule, lanciando infine l’appello all’abolizione della pena di morte, esorta a “migliorare le condizioni di detenzione, al fine di garantire il rispetto della dignità umana delle persone private della loro libertà”.

it.radiovaticana.va/.../1127178

“Sono contrario al ricorso alla pena di morte”.
“Non la voglio né in Cina, né in Iran, né negli Stati Uniti, né in India, né in Indonesia, né in Arabia Saudita, né in nessuna parte del mondo”, afferma adottando un tono inusuale nell'editoriale del settimanale “Octava Dies”, prodotto dal Centro Televisivo Vaticano.

“Non la voglio per lapidazione, né per fucilazione, né per decapitazione, né per impiccagione, né per scossa elettrica, né per iniezione letale. Non la voglio dolorosa, né indolore. Non la voglio in pubblico, né in segreto”, prosegue.

“Non la voglio per le donne, né per gli uomini; non per gli handicappati, né per i sani. Non la voglio per i civili, né per i militari; non la voglio né in pace, né in guerra. Non la voglio per chi può essere innocente, ma non la voglio neppure per i rei confessi. Non la voglio per gli omosessuali. Non la voglio per le adultere. Non la voglio per nessuno”.

“Non la voglio neppure per gli assassini, per i mafiosi, per i traditori e per i tiranni. Non la voglio per vendetta, non per liberarci di prigionieri scomodi o costosi, e neppure per presunta misericordia”.

“Perché cerco una giustizia più grande – aggiunge padre Lombardi –. Ed è bene camminare per questa strada per affermare sempre di più, a vantaggio di tutti, la dignità della persona e della vita umana, di cui non siamo noi a disporre”.

“Come dice il Catechismo della Chiesa cattolica citando Giovanni Paolo II, oggi per gli Stati i casi di assoluta necessità di soppressione del reo per renderlo inoffensivo 'sono ormai molto rari, se non addirittura praticamente inesistenti'”.

Per questo il portavoce vaticano conclude: “Rendiamoli inesistenti. E’ meglio”.

www.zenit.org/.../dichiarazione-del-portavoce-della-santa-sede-contro-la-pena-di-morte


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