| | | OFFLINE | Post: 3.514 | Sesso: Femminile | |
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29/06/2011 17:25 | |
Fosse la perla rara
I
Mio pane è l'ambizione
questo quotidiano orgoglio
di cantare: e fosse
un canto mai udito,
fosse la perla rara
che il cercatore scopre e va:
- venduta ogni cosa onde
comperarne il campo; -
perla che lo scriba trae
dal suo tesoro:
cose inaudite
dalla fondazione del mondo.
II
Più alto mira
o mente mia
oltre
le artefatte bellezze
e canta per gli umili
e sia più radiosa la terra.
Canta perché non puoi non cantare!
E non macchiarti di un'avarizia
che la povera gente mai
ti perdonerà.
III
E poi calarti giù nell'abisso
come esploratore dentro il cratere;
e dire e non dire il dramma di Dio
quanto sia in pena per l'uomo:
l'immensamente debole
e condizionato Iddio,
infelice per la nostra sorte.
Per finire nel Fuoco incandescente:
il resto è illusione.
In cambio del tuo perdono
I
Tu lo potevi: bastava
fare di me
il tuo giardino,
l'eden ove goderti beato,
e io non finire
randagio
e straccione.
II
Ora che arrotolato mi hai
come il pastore fa con la tenda
alla fine dei pascoli,
lascia che ti canti
come mai ti ho cantato
e più non pianga
inutili pianti.
Solo una grazia chiedo
I
Ma tu, Amica,
quando verrai
sarà sempre tardi:
e Lui sa perché.
II
Pur certo di emigrare
di vita in vita
sapere di dissolversi è triste
anche il corpo delira
di te, o Deità.
III
Solo una grazia chiedo:
che là
almeno
non ci facciamo
più male.
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