I poveri fanno gli auguri a Papa Francesco, per i due anni di Pontificato

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lazzaro2004
00giovedì 12 marzo 2015 21:18

05:39




 

"Grazie per gli auguri per l'anniversario di domani, ne festeggio uno importante anche oggi: 57 anni di vita religiosa".Lo ha detto Papa Francesco rispondendo agli auguri per il secondo anniversario dell'elezione al Pontificato, che ricorre domani, rivolti dal penitenziere maggiore, cardinale Mauro Piacenza, a nome dei 500 partecipanti al corso per i nuovi confessori.

"Pregate per me", ha chiesto il Papa ai futuri confessori ringraziando il cardinale Piacenza per gli auguri. Il porporato ha anche detto, nell'occasione, che grazie alla continua insistenza del Pontefice sul tema della misericordia, la Penitenzeria Apostiolica sente Francesco particolarmente vicino. "Noi, Padre Santo, la consideriamo - ha spiegato Piacenza - come il nostro Papa".

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“Come vorrei una Chiesa povera e per i poveri...” sono state tra le prime parole pronunciate da Papa Francesco dopo la sua elezione a Successore di Pietro. E nel corso di questi mesi di pontificato più volte il Santo Padre ha ribadito la necessità di ascoltare il grido dei poveri. Nell’Evangelii gaudiumha scritto a riguardo: “Ogni cristiano e ogni comunità sono chiamati ad essere strumenti di Dio per la liberazione e la promozione dei poveri /.../ questo suppone che siamo docili e attenti ad ascoltare il grido del povero e soccorrerlo” (n.187). E altrove ha evidenziato che “esiste un vincolo inseparabile tra la nostra fede e i poveri” (n.48). Secondo Papa Bergoglio dobbiamo meditare spesso il capitolo 25 del Vangelo di San Matteo dove Cristo, parlando del giudizio universale, dice: “Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi /.../ In verità vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,35-36.40). Nei poveri e nei bisognosi tocchiamo il Corpo sofferente di Cristo stesso: “Ogni giorno – afferma il Santo Padre - siamo chiamati tutti a diventare una «carezza di Dio» per quelli che forse hanno dimenticato le prime carezze, che forse mai nella vita hanno sentito una carezza...” (“La carezza di Dio”, in L’Osservatore Romano, 1 novembre 2013).

Nella nostra cultura, che spesso disprezza i poveri o li esclude, queste parole risuonano come un monito e una provocazione. Quante volte al giorno per le strade incontriamo dei poveri, dei bisognosi che ci tendono la mano; li guardiamo, mantenendo forse una certa distanza, magari velocemente diamo qualche moneta, ma forse senza guardare il loro volto, senza incrociare il loro sguardo… Papa Francesco ci invita senza timori o pregiudizi ad abbattere ogni barriera che ci separa dai poveri, ci spinge ad andare loro incontro, a guardarli come fratelli che ci tendono la mano, a condividere i loro dolori e le loro ansie. Dobbiamo imparare ad incontrare i poveri - dice il Papa - “La cosa importante non è guardarli da lontano o aiutarli da lontano. No, no! È andare loro incontro. Questo è cristiano! Questo è ciò che insegna Gesù /…/ Dobbiamo edificare, creare, costruire una cultura dell’incontro…” (“La cultura dell’incontro...”, in L’Osservatore Romano, 8 agosto 2013).

www.laici.va/…/febbraio_2014.h…

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