IL primo Angelus di Papa Francesco: "Se Dio non perdonasse tutto, il mondo non esisterebbe"

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lazzaro2004
00giovedì 28 marzo 2013 14:22
 
 
Fratelli e sorelle, buongiorno! Dopo il primo incontro di mercoledì scorso, oggi posso rivolgere di nuovo il mio saluto a tutti!
E sono felice di farlo di domenica, nel giorno del Signore! Questo è bello è importante per noi cristiani: incontrarci di domenica,
salutarci, parlarci come ora qui, nella piazza. Una piazza che, grazie ai media, ha le dimensioni del mondo. In questa quinta
domenica di Quaresima, il Vangelo ci presenta l’episodio della donna adultera, che Gesù salva dalla condanna a morte.
Colpisce l’atteggiamento di Gesù: non sentiamo parole di disprezzo, non sentiamo parole di condanna, ma soltanto parole
di amore, di misericordia che invitano alla conversione. “Neanche io ti condanno: va' e d’ora in poi non peccare più!”.
Eh, fratelli e sorelle, il volto di Dio è quello di un padre misericordioso, che sempre ha pazienza! Avete pensato voi alla pazienza
di Dio, la pazienza che lui ha con ciascuno di noi? Eh, quella è la sua misericordia. Sempre ha pazienza: ha pazienza con noi,
ci comprende, ci attende, non si stanca di perdonarci se sappiamo tornare a lui con il cuore contrito.
“Grande è la misericordia del Signore”.
Poi ha proseguito: "In questi giorni, ho potuto leggere un libro di un cardinale – il cardinale Kasper, un teologo in gamba, eh?,
 un buon teologo – sulla misericordia. E mi ha fatto tanto bene, quel libro, ma non crediate che faccia pubblicità ai libri dei
miei cardinali, eh? Non è così! Ma mi ha fatto tanto bene, tanto bene … Il cardinale Kasper diceva che sentire misericordia,
questa parola cambia tutto. E’ il meglio che noi possiamo sentire: cambia il mondo. Un po’ di misericordia rende il mondo
meno freddo e più giusto. Abbiamo bisogno di capire bene questa misericordia di Dio, questo padre misericordioso che
 ha tanta pazienza … Ricordiamo il profeta Isaia, che afferma che anche se i nostri peccati fossero rossi scarlatti, l’amore
di Dio li renderà bianchi come la neve".
 
Quindi ha esclamato: "E’ bello, quello della misericordia! Ricordo, appena vescovo, nell’anno 1992, è arrivata a Buenos Aires
la Madonna di Fatima e si è fatta una grande Messa per gli ammalati. Io sono andato a confessare, a quella Messa. E quasi
alla fine della Messa mi sono alzato, perché dovevo amministrare una cresima. E’ venuta da me una donna anziana, umile,
molto umile, untraottantenne. Io l’ho guardata e le ho detto: “Nonna – perché da noi si dice così agli anziani: nonna –
lei vuole confessarsi?”. “Sì”, mi ha detto. “Ma se lei non ha peccato …”. E lei mi ha detto: “Tutti abbiamo peccati …”.
“Ma forse il Signore non li perdona …”. “Il Signore perdona tutto”, mi ha detto: sicura. “Ma come lo sa, lei, signora?”.
“Se il Signore non perdonasse tutto, il mondo non esisterebbe”. Io ho sentito una voglia di domandarle: “Mi dica, signora,
lei ha studiato alla Gregoriana?”, perché quella è la sapienza che dà lo Spirito Santo: la sapienza interiore verso la misericordia
di Dio. Non dimentichiamo questa parola: Dio mai si stanca di perdonarci, mai! “Eh, padre, qual è il problema?”.
“Eh, il problema è che noi ci stanchiamo di chiedere perdono!".
 
 
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