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LA MAGIA

Ultimo Aggiornamento: 29/01/2009 22:30
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Sesso: Femminile
27/01/2009 23:24

Quante sono le magie?

Classificazione dei vari tipi di magia secondo la Nota Pastorale della Conferenza Episcopale Toscana
 

di Andrea Menegotto tratto da Relazione presentata al Convegno «Il ritorno della magia», organizzato da «Una voce grida…!» - Regione Lombardia e dal Centro Cattolico «Il Timone» a Barza d’Ispra (Varese) il 19 marzo 2000

Secondo il medesimo Documento del Magistero si possono individuare in particolare tre diverse forme di magia:
 

a. «magia imitativa», secondo cui il simile produce il simile, ad esempio: il
trafiggere gli occhi di un pupazzo accecherà la persona da esso rappresentata;


b.
«magia contagiosa», si basa sul principio del contatto fisico: per influire su una persona, il mago ha bisogno di qualcosa che le appartiene (peli, capelli, unghie, vestiti);
 

c. «magia incantatrice», che attribuisce un potere particolare a formule e azioni simboliche.
 

Inoltre, tradizionalmente si è soliti distinguere la magia in due grossi filoni:
 

1. «magia bianca», riguarda due campi diversi, il primo si riferisce a effetti strabilianti ottenuti con metodi naturali, come giochi di prestigio, illusionismo....

La Nota della CET ricorda che se i mezzi usati sono leciti e il fine è solo di stupire, non c’è nulla di male.

Diversa valutazione per un secondo settore, dove i fini da raggiungere sono buoni (soluzione dei problemi economici, d’amore, malattie), ma perseguiti con mezzi discutibili che portano al mondo della superstizione e della truffa (talismani, filtri, amuleti....).
 

2. «magia nera», ricorre a evocazioni di forze demoniache, sotto i cui influssi pensa di operare.
E’ indirizzata a scopi malefici: procurare malattie, disgrazie, morte, oppure pretende di piegare gli eventi a proprio vantaggio per conseguire onori e ricchezze.

Il fine ultimo di questa forma di magia è quello di trasformare gli adepti in «servi di Satana».
Rientrano in questo ambito i riti a sfondo satanico culminanti nelle «messe nere».


La distinzione, peraltro, non è priva di ambiguità: per molti maghi la loro magia è sempre «bianca» e quella dei concorrenti sempre «nera»...
 

In molte zone d’Italia, è diffusa l’idea della «fattura», eseguita a danno di qualcuno.
Essa viene intesa generalmente come una maledizione in grado di arrecare del male a coloro contro cui è rivolta.
In questo atto non si pensa necessariamente ad un’azione di tipo demoniaco.

Nonostante la forte ingenuità che la contraddistingue, è comunque da ritenersi inaccettabile dal punto di vista cristiano.


Ben più grave è il "maleficio", che ha l’intenzione di consegnare oggetti, animali, ma soprattutto persone, al potere o comunque all’influsso del demonio.

Esso assume le forme della «magia nera» ed è – ce lo ricorda ancora la Nota della CET – gravemente peccaminoso a causa dell’intenzione malvagia che lo origina e quindi al di là dei reali effetti.

Per ciò che concerne la fattura e il maleficio, occorre nella valutazione un estremo equilibrio, non attribuendo sistematica­mente o in maniera superstiziosa tutti i mali che possono capitare nella vita all’intenzione malvagia di qualcuno.

Non si può comunque escludere in pratiche di questo genere qualche partecipazione demoniaca al gesto malefico; giova comunque ricordare che gli studi di vari specialisti, nonché vari Documenti del Magistero invitano alla prudenza
per non cadere in facili e ingenue «demonizzazioni»


Classificazione dei vari tipi di magia secondo i diversi livelli di poteri magici


di Andrea Menegotto tratto da Relazione presentata al Convegno «Il ritorno della magia», organizzato da «Una voce grida…!» - Regione Lombardia e dal Centro Cattolico «Il Timone» a Barza d’Ispra (Varese) il 19 marzo 2000


E’ però possibile introdurre un’altra tipologia del fenomeno magico
.

Essendo la magia l’esperienza del potere, si possono distinguere quattro tipi di magia riferentisi a quattro diversi livelli di poteri magici.

Il livello di potere superiore, in genere, pretende di offrire i requisiti tipici del livello precedente, anche se tenderà a considerarli inferiori e meno significativi.
 

1. La magia pratica promette poteri da utilizzare nella vita di tutti i giorni per conseguire risultati concreti: il successo, la felicità, la salute.

Quasi onnipresenti sono i riti di guarigione, anche se nella magia recente l’accento si sposta dal benessere fisico a quello psicologico e al miglioramento delle relazioni interpersonali.

È noto così l’uso da parte di Heinrich Himmler di maghi per favorire le armate del Terzo Reich, come la mobilitazione in Inghilterra dei maghi cerimoniali per fronteggiare l’assalto degli occultisti tedeschi.
 

2. La magia gnostica rappresenta una glossa al vecchio detto «sapere è potere».
Ritiene che il posses­so di un sapere esoterico sulle origini del mondo, sulla vera natura dell’uomo e dell’universo garantisca di per sé l’accesso a livelli più alti della coscienza.

Un caso tipico è costituito dalla Fraternità di Urantia, per la quale il possesso di un complesso sapere cosmogonico migliora la qualità della vita dell’adepto.
 

3. La magia evocatoria mira a evocare spiriti, angeli, demoni (nel satanismo), spiriti della natura, divinità della mitologia antica, a cui chiedere servigi pratici o conoscenze segrete.

Ma non mancano casi, come Dion Fortune (1890-1964) – fondatrice della Society of the Inner Light – dove l’evocazione viene perseguita per se stessa, essendo già in sé esperienza di potere ma­gico.

4. La magia della vita mira a vincere la morte e ad assicurarsi la certezza dell’immortalità.

Per alcuni si tratta solo di una preparazione spirituale a morire.

Vi sono cioè movimenti come Damanhur che insegnano a morire, e ritengono che si possano programmare le reincarnazioni.

Per altri la preparazione si appoggia anche su elementi materiali, come le tecniche di «alchimia spirituale», che mirano alla costruzione di un «corpo di luce», garanzia d’immortalità già nel corso della vita terrena, mediante l’utilizzo dell’energia sessuale.

In alcuni testi di Aleister Crowley (1875-1947) – ma non tutte le pratiche crowleyane sono di questa natura – si tratta di una sessualità spinta fino al parossismo orgiastico, mentre all’estremo opposto vi è una magia sessuale cristianeggiante che richiede uno sforzo costante per eliminare ogni pensiero impuro.

Così un movimento magico-cristiano come l’Archeosofia consiglia di invocare Cristo o di fissare lo sguardo su un’icona durante l’unione fra un uomo e una donna.
 
L’alchimia del «corpo di luce» comprende due pratiche in cui il seme, fonte della vita, non si disperde fuori del laboratorio alchemico, il corpo maschile, ma vi rimane per costruire il corpo d’immortalità.

La prima prevede la ritenzione del seme; la seconda la sua assimilazione (spermatofagia).

Le varianti sono notevoli: il seme, per esempio, può essere combinato con il sangue mestruale o le secrezioni femminili.

Queste tecniche si trovano in contesti molto diversi, dagli Arcana Arcanorum (tecniche magiche attribuite a Cagliostro) delle massonerie «di frangia» dei riti egiziani alle cerchie più interne del martinismo, del neo­templarismo, della magia cerimoniale.

L’immortalità cercata per alcuni consiste nel sottrarsi al ciclo delle reincarnazioni, per altri nel programmare una buona rein­carnazione.
Infatti la tecnica della ritenzione del seme dovrebbe garantire l’uscita dal ciclo delle reincarnazioni, mentre l’assimilazione dovrebbe preparare la futura reincarnazione.
 
E’ comunque necessario precisare che sarebbe comunque sbagliato ritenere l’alchimia del «corpo di luce» come una forma di esaltazione del libero sesso.
 
Queste tecniche infatti richiedono preparativi così complessi e impegnativi che si rivelano assolutamente inadatti per i semplici libertini; in tal senso ha una sua paradossale verità il detto indiano «nessuno è più casto di un tantrista».

Inoltre, occorre non generalizzare: se alcuni adepti di certi riti para­massonici, o alcuni gruppi martinisti, le seguono, non si deve concludere che tutti i riti massonici o tutti i martinisti adottano le stesse tecniche.



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