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Papa Francesco dialoga a 360° con sacerdoti e seminaristi
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lazzaro2004
Post: 9.955
Città: MILANO
Età: 70
Sesso: Maschile
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12/05/2014
23:32
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“E se uno cade in questo pericolo dell’accademicismo, torna non il padre ‘tale’ o ‘quale’, ma il ‘dottore’, no? E questo è pericoloso. [applauso] Ci sono quattro pilastri nella formazione sacerdotale: questo l’ho detto tante volte, forse voi lo avete sentito. Quattro pilastri: la formazione spirituale, la formazione accademica, la formazione comunitaria e la formazione apostolica”.
“Se soltanto si vede la parte accademica, c’è pericolo di scivolare sulle ideologie, e questo ammala. Anche ammala la concezione di Chiesa. Per capire la Chiesa c’è bisogno di capirla dallo studio ma anche dalla preghiera, dalla vita comunitaria e dalla vita apostolica. Quando noi scivoliamo su una ideologia, perché siamo macrocefali, per esempio, e andiamo su quella strada, avremo una ermeneutica non cristiana, un’ermeneutica della Chiesa ideologica. E questo fa male, questa è una malattia”.
“Ma per questo credo che dobbiamo andare avanti, nella vita comunitaria. Ma come? Son quattro-cinque cose che ci aiuteranno tanto: mai, mai sparlare di altri! Se io ho qualcosa contro l’altro o che non sono del parere: in faccia! Ma noi, i chierici, abbiamo la tentazione di non parlare in faccia, di essere troppo diplomatici, quel linguaggio clericale, così … Ma ci fa male! Ci fa male! [applauso]”.
“Invece, quelli che ti dicono le cose belle davanti e poi da dietro non tanto belle … [ridono] E’ importante, quello, ma … [applauso] le chiacchiere sono la peste di una comunità: si parla in faccia, sempre. E se non hai il coraggio di parlare in faccia, parla al superiore o al direttore ... che lui ti aiuterà. Ma non andare per le stanze dei compagni per sparlare! Ma, si dice che chiacchierare è cosa di donne: ma anche di maschi, anche di noi! Noi chiacchieriamo abbastanza! E quello distrugge la comunità”.
“Qualcuno di voi mi dirà: 'Ma Padre, in questo tempo di tanta modernità buona, della psichiatria, della psicologia, in questi momento di turbolenza credo che sarebbe meglio andare dallo psichiatra che mi aiuti …'. Ma non scarto quello, ma prima di tutto andare alla Madre: perché un prete che si dimentica della Madre e soprattutto nei momenti di turbolenza, qualcosa gli manca”.
“Io sono rimasto un po’ addolorato, non ho capito molto. Ne abbiamo parlato un po’, su questo. E questa non è maturità, non è maturità! Dimenticare la madre è una cosa brutta … E, per dirlo in un’altra maniera: se tu non vuoi la Madonna come Madre, sicuro che l’avrai come suocera, eh? [ridono] E quello non è buono". [applauso]
“E’ vero: quando non c’è il servizio, tu non puoi guidare un popolo. Il servizio del pastore ... Il pastore deve essere sempre a disposizione del suo popolo. Il pastore deve aiutare il popolo a crescere, a camminare”.
“Ma non ti perdona se sei un pastore attaccato ai soldi, se sei un pastore vanitoso che non tratta bene la gente: perché il vanitoso non tratta bene la gente. Soldi, vanità e orgoglio: i tre scalini che ci portano a tutti i peccati. Ma il popolo di Dio capisce le nostre debolezze, e le perdona; ma queste due, non le perdona L’attaccamento ai soldi non lo perdona nel pastore. E non trattare bene loro, non lo perdona”.
“Per me l’evangelizzazione suppone uscire da se stesso; suppone la dimensione del trascendente: il trascendente nell’adorazione di Dio, nella contemplazione e il trascendente verso i fratelli, verso la gente. Uscire da, uscire da! Per me questo è come il nocciolo dell’evangelizzazione. Ed uscire significa arrivare a, cioè vicinanza. Se tu non esci da te stesso, mai avrai vicinanza! Vicinanza”.
“E significa anche non spaventarsi, non spaventarsi delle cose. Il Buon Pastore non deve spaventarsi. Forse ha timore dentro, ma non si spaventa mai. Sa che il Signore lo aiuta. L’incontro con le persone per cui tu devi avere cura pastorale, l’incontro con il tuo vescovo. E’ importante l’incontro con il vescovo. E’ importante anche che il vescovo si lasci incontrare”.
“Ma che bella è un’amicizia sacerdotale, quando i preti, come due fratelli, tre fratelli, quattro fratelli, si conoscono, parlano dei loro problemi, delle loro gioie, delle loro aspettative ... Amicizia sacerdotale. Cercate questo, è importante. Essere amici…amici. Credo che questo aiuti abbastanza a vivere la vita sacerdotale, a vivere la vita spirituale, la vita apostolica, la vita comunitaria e anche la vita intellettuale: l’amicizia sacerdotale”.
http://it.radiovaticana.va/news/2014/05/12/la_chiesa_e_le_sfide_del_nostro_tempo._papa_francesco_dialoga_a_360%C2%B0/it1-798635
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