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Ci andiamo per vedere da vicino l’inferno delle miniere di coltan e per visitare il Panzi Hospital, guidato dal premio Sakarov dott. Mukwege. Un angelo che cura la donne e le ragazze e le bambine violentate dai guerriglieri e che è testimone da anni del terrore e delle violenze che martoriano la popolazione di Kivu da ormai tantissimi anni. Troppi.

Di ritorno a Bruxelles, il Parlamento europeo dovrà decidere come regolamentare lo sfruttamento di questi minerali per evitare che le multinazionali continuino a finanziare la guerriglia attraverso l’acquisto a basso prezzo di oro, coltan dalle miniere sotto il controllo dei gruppi armati. Gli Stati Uniti si sono dotati di una rigida legislazione in materia per impedire alle compagnie statunitensi di alimentare il conflitto congolese. Adesso tocca all’Europa dotarsi di una legislazione che renda obbligatoria la tracciabilità per i minerali importati dalle società di componentistica e di elettronica. Si tratterebbe di una rivoluzione etica e civile che per adesso sembra ostacolata dagli interessi dei grandi gruppi industriali e che in Parlamento vede l’opposizione del gruppo dei popolari e di quello dei liberali.

Noi andremo avanti. Questa è la nostra battaglia. Far capire e conoscere. Il silenzio e l’indifferenza ci rendono complici. E noi non saremo mai complici di criminali, profittatori e assassini.

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