00 05/01/2016 00:29

Unioni Civili. Mons. Fragnelli: "Rischiamo di fare un Paese legale che invece di aiutare il Paese reale non lo comprende più, va per conto suo e noi non abbiamo nessun interesse a costruire un Paese legale che sia in contrapposizione o comunque indifferente al Paese reale."



Tema caldo nell’agenda politica di inizio 2016 in Italia il disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili. L’avvio del dibattito a Palazzo Madama è previsto per il prossimo 26 gennaio. Per il premier Renzi è “una ferita che va sanata, l’Italia è fanalino di coda in Europa”. La maggioranza è spaccata soprattutto sul nodo della "stepchild adoption", ovvero l’adozione da parte di uno dei due componenti di una coppia, anche omosessuale, del figlio naturale o adottivo del partner. Secondo i più critici il provvedimento equipara unioni gay e matrimonio e rischia di aprire alla pratica dell’utero in affitto. Al microfono di Paolo Ondarza la riflessione di mons. Pietro Maria Fragnelli, vescovo di Trapani e presidente della Commissione Cei per la famiglia:


D. – Altrimenti, cosa si rischia?
R. – Si rischia di complicare il rapporto tra noi e si rischia di definire sempre meno chiaramente una società dove abbiamo la gioia di vivere insieme. Rischiamo di fare un Paese legale che invece di aiutare il Paese reale non lo comprende più, va per conto suo e noi non abbiamo nessun interesse a costruire un Paese legale che sia in contrapposizione o comunque indifferente al Paese reale.
it.radiovaticana.va/…/1198733