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L'ULTIMA CENA



L’Eucaristia è il gesto dell’amore eccessivo di Cristo reso presente nel segno sacramentale, affinché diventi nostro quotidiano nutrimento, cioè diventi la nostra vita: personale e ecclesiale insieme. In ogni Eucaristia, infatti, si compiono queste parole di Gesù: “Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi sanno che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l'amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro” (Gv 17, 25-26). In ogni Eucaristia noi entriamo in comunione con il gesto salvifico della Croce, che è gesto di amore supremo, per diventare sempre di più un popolo che ama con lo stesso amore di Cristo e, di conseguenza, per essere il Suo corpo ecclesiale.
I racconti della istituzione dell’Eucaristia, nei quali già si riflette una Chiesa che viveva di Eucaristia, non lasciano ombra di dubbio: Gesù nell’ultima cena ha offerto da mangiare il Suo “Corpo dato” e il Suo “Sangue versato”. Cioè: nei segni sacramentali del pane e del vino, Egli ha consegnato - perché sia fatta propria e diventi sorgente di vita - la Sua passione, il Suo atto di offerta, la Sua vita nella condizione della suprema Carità.
L’Eucaristia, pertanto, ha questo scopo: renderci un solo popolo nelle cui vene spirituali circola l’Amore di Dio. Noi non dobbiamo difenderci dall’Eucaristia (come spesso accade!), ma dobbiamo aprirci al suo dinamismo e lasciarlo operare pienamente in noi. Così diventeremo roveti ardenti nel buio e nel freddo del mondo!

Angelo Comastri – Presidente della Fabbrica di San Pietro

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