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C’è infine un’altra parola sempre suggerita da Pietro che scrive: «come figli obbedienti non conformatevi ai desideri di un tempo quando eravate nell’ignoranza. Ma come il Santo che vi ha chiamati, diventate santi». Qui si parla di «conversione». Ha detto il Papa: lungo il cammino «non dobbiamo guardare indietro: è una strada per andare avanti, verso l’orizzonte, con speranza, con coraggio, aperti alla grazia», ma capita che «un giorno vado avanti, un altro giorno vado indietro, avanti e indietro. E questo non aiuta», ci fa rimanere «fermi nello stesso posto». Perciò «tutti i giorni» abbiamo bisogno di conversione. Magari qualcuno potrà dire: «Padre, per convertirmi io devo fare penitenze, darmi delle bastonate», e invece, ha spiegato Francesco, servono «conversioni piccole». E così, «se tu sei capace di riuscire a non sparlare di un altro, sei sul buon cammino per diventare santo». Siamo chiamati a cose semplici: «Ho voglia di fare una critica al vicino, al compagno di lavoro»? sarà utile «mordere la lingua un po’», forse «si gonfierà» ma «il vostro spirito sarà più santo, in questo cammino».

Giorno dopo giorno (24 maggio 2016) | Francesco