00 17/09/2016 22:33

"L'Amore non è amato"

https://gloria.tv/video/mACaDoUXAqe23PB8y7RSMTRJW

Permettetemi di raccontarvi una storia. In un romanzo di Niko Kazatzakis, il Poverello d’Assisi, pubblicato negli anni 70, si legge che un giorno frate Leone, il fedele “segretario” del Poverello, sempre attento a quanto accadeva nella vita del Padre e Fratello Francesco, a pochi metri da questa Basilica, lo sente piangere e, anche se con difficoltà, riesce a sentire quelle conosciute parole dello Stigmatizzato dalla Verna: “l’amore non è amato”, “l’amore non è amato”. Con molto rispetto, come quello di chi entra nel santuario della più profonda intimità di un uomo di Dio, Leone domanda: “Perché piangi, Frate Francesco?” Francesco non risponde, soltanto continua a dire: “L’amore non è amato, l’amore non è amato”…

Leone, forse per consolarlo, ma sicuramente anche convinto di quello che diceva, interrupe il pianto di Francesco e gli disse: “Ma Francesco, non ti sembra che hai fatto abbastanza per Gesù lasciando tuo padre e tua madre, i tuoi amici e un futuro di gloria?. E Francesco risponde: “Non, non è abbastanza”.

“Ma Francesco -continua a dire Leone-, non ti sembra aver fatto abbastanza togliendoti i vestiti davanti a tutti, chiedendo l’elemosina per le strade della tua città, abbracciando un lebbroso… in modo da essere considerato un pazzo?” “No, non è abbastanza”, risponde ancora Francesco.

Per la terza volta Leone insiste: “Francesco, non ti sembra sufficiente soffrire come stai soffrendo a causa delle stigmate, della ribellione dei Ministri, dell’infermità agli occhi?” E ancora una volta Francesco, questa volta con voce forte, grida: “No, non è abbastanza, non è abbastanza, non è abbastanza”. E conclude: “Scrivi e ricorda nel tuo cuore, Frate Leone, Dio è il mai abbastanza”

Dio è il mai abbastanza
www.ofm.org/form/docs/jcarb03IT.rtf

È la condizione di chi è testimone di un’ingiustizie
a e rischia con il suo comportamento di
esserne complice ... è dunque un invito a stare dalla
parte di coloro che soffrono a causa
dell’ingiustizia, anche se questo può causare isola
mento, derisione ... a soffrire con loro,
anche se inizialmente non sembra esserci via d’usci
ta ... a scegliere la via del silenzio come
atteggiamento di protesta ...
Dice il Papa:

“L’afflizione di cui parla il Signore è il NON-CONFOR
MISMO con il male, è un
modo di opporsi a quello che fanno tutti e che si im
pone al singolo come modello di
comportamento. Si tratta di persone che non seguono i
l branco, che non si lasciano
coinvolgere con spirito gregario in una ingiustizia div
enuta normale, ma ne soffrono. Anche
se non sta in loro potere di cambiare la situazione ne
l suo insieme, oppongono tuttavia al
dominio del male la resistenza passiva della sofferen
za – l’afflizione che pone il limite al
dominio del male”

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