00 11/12/2008 02:37
Famiglia Cristiana la pensa così :
 
Primo piano.

UNA PROPOSTA CHE LEDE IL DIRITTO ALLA LIBERTÀ RELIGIOSA
E DI CULTO


PURCHÉ IL "VOLTO" DELLE
MOSCHEE SIA LA PREGHIERA


Se si dovesse rendere clandestina la pratica religiosa, si avvantaggerebbe la frangia degli estremisti.

La Lega va all’ultima crociata e propone una moratoria "sine die" sulla costruzione di nuove moschee in Italia. L’idea nasce dall’equazione: musulmani uguale terroristi. Anzi, emigrati uguale musulmani e, quindi, terroristi. Così, si propone la moratoria per le moschee, sperando d’estenderla agli immigrati. I sondaggi danno ragione alla Lega: l’84 per cento degli italiani è d’accordo (Sky Tg24). E c’è da crederlo, la paura fa tanto!

La scorsa settimana a Milano sono stati arrestati due (presunti) terroristi islamici, che intendevano far saltare supermercati, caserme... e, perfino, attentare al Duomo di Milano, la notte di Natale. Si sarebbero allenati alla "guerra santa" nella sala di preghiera islamica del Comune di Macherio. Ma i nostri servizi segreti li hanno intercettati e arrestati. Bene, benissimo. È dovere dello Stato combattere il terrorismo, ovunque esso si trovi e si nasconda.

Musulmani in preghiera, nel primo giorno di Ramadan, nella moschea di Roma.
Musulmani in preghiera, nel primo giorno di Ramadan,
nella moschea di Roma
(foto Ansa).

Al tempo delle Br e del terrorismo nero, fior di terroristi avevano frequentato anche il catechismo. Ma mai nessuno s’è sognato di chiedere una moratoria sulla costruzione di nuove chiese.

In Italia ci sono un milione e 600 mila musulmani, che sono un terzo degli immigrati: quindi, non vale l’equazione musulmani uguale immigrati. E non tutti sono praticanti. Perché dovrebbero diventare terroristi quelli che frequentano i luoghi di culto e non gli altri? La realtà è un’altra. Bloccare le moschee rassicura la popolazione, trova consenso, ma non è detto che sia efficace.

La Santa Sede e la Cei hanno osservato che le moschee devono essere luoghi di culto e non acquistare "altri volti". Se diventano altro, è lo Stato che deve vigilare, perché ha gli strumenti per farlo. La Lega dice che, intanto, è meglio bloccare tutto, almeno fino a quando il Parlamento non approverà la legge sulla libertà religiosa, e fino a quando i musulmani non sottoscriveranno un’Intesa con lo Stato italiano (ammesso che i partiti la vogliano!).

Eppure, se si garantisce la libertà religiosa e la costruzione di moschee, l’operazione trasparenza riuscirà. Se si spingono i musulmani alla clandestinità, si favoriscono le frange più radicali ed estremiste. La Francia l’ha capito da tempo, e fa sottoscrivere i progetti di nuove moschee da tutte le associazioni musulmane. Anche in Italia le moschee, se inserite nel territorio e rispettose delle leggi, favorirebbero la crescita di un Islam italiano moderato.

Il segretario della Cei, monsignor Crociata, che del dialogo interreligioso è esperto, ha spiegato che questa è «un’esigenza per tutti». Il riferimento è la nostra Costituzione, che salvaguarda la libertà religiosa.

Compito dello Stato è evitare che le religioni siano usate come armi nella lotta di civiltà; dovere di tutti è far sì che ciascuno professi la sua fede in libertà, in pace e in luoghi di culto degni di questo nome.

Dopo i gravi attentati del terrorismo islamico in Spagna e Gran Bretagna, nessuno ha chiesto di chiudere le moschee o di sospenderne la costruzione. Così come in Italia, nessuno s’è mai sognato di impedire manifestazioni "pseudoreligiose" inneggianti al dio Po e agli dei del pantheon celtico.