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Peer Gynt

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Peer Gynt è un dramma in cinque atti del drammaturgo norvegese Henrik Ibsen, scritto nel 1867 e rappresentato per la prima volta ad Oslo (a quell'epoca chiamata Christiania) il 24 febbraio 1876, con le musiche di scena di Edvard Grieg.

Peer Gynt può essere considerata una commedia dolceamara a proposito di un antieroe norvegese.

La storia

Peer Gynt è il figlio di Jon Gynt una volta ricco e rispettato. Jon Gynt è diventato un ubriacone e ha perso tutto il suo denaro, e lascia Peer e sua madre Åse a vivere in povertà.

Peer vuole recuperare il suo onore e le ricchezze che il padre ha perso, ma si perde spesso in sogni ad occhi aperti, e si trascina senza far nulla per la maggior parte del tempo. Viene coinvolto in una rissa e diventa un fuorilegge. Quindi fugge dal suo paese e durante la sua fuga incontra tre fanciulle amorose: una donna vestita di verde; la figlia del re dei nani, che lo vuole sposare; e Bøygen.

Solveig, che Peer aveva incontrato ad un matrimonio e di cui si era innamorato, lo raggiunge alla sua capanna nella foresta per vivere con lui, ma lui la lascia e parte per i suoi viaggi. Rimane lontano per diversi anni, calandosi in diversi ruoli e occupazioni incluso quello di uomo d'affari impegnato in una spedizione sulle coste del Marocco. Vaga attraverso il deserto, passa il Memnone e la Sfinge. Diventa anche un capo Beduino e un profeta.

Prova a sedurre Anitra, figlia di un Beduino, e finisce segregato in un manicomio al Cairo. Qui viene salutato come imperatore. In fine, ormai vecchio sulla strada di ritorno a casa, fa naufragio. Tra i passeggeri ha incontrato il Passeggero Sconosciuto, considerato da alcuni studiosi il fantasma di Lord Byron. Il Passeggero Sconosciuto vuole usare il cadavere di Peer per scoprire dove si trovano i sogni.

Tornato a casa in Norvegia, Peer Gynt assiste al funerale di un paesano, ed a un'asta, dove lui vende tutto ciò che aveva dalla sua vita precedente. Peer incontra il fonditore di Bottoni, il quale sostiene che l’anima di Peer deve andare nel crogiolo di un fonditore insieme ad altri oggetti fusi mal riusciti se lui non è in grado di dire quando nella sua vita è stato “sé stesso”, e un personaggio chiamato l'Uomo Magro (che probabilmente è il Diavolo), il quale crede che Peer non sia un vero peccatore da mandare all'inferno.

Peer, molto confuso, finalmente raggiunge Solveig. Lei lo ha aspettato nella capanna da quando lui se ne è andato. Solveig gli dice che lui è sempre stato sé stesso nella fede, speranza ed amore che lei prova da sempre per lui.

Con il suo amore Peer viene finalmente redento

La musica di Grieg

Ibsen chiese a Edvard Grieg di comporre le musiche di scena per il suo dramma. Dal momento che allestire i lavori più lunghi di Ibsen, come appunto Peer Gynt, è estremamente difficile e considerato il successo delle musiche di scena di Grieg, la partitura musicale cominciò a vivere indipendentemente dal dramma. Tanto più che oltre dieci anni più tardi, dalla partitura teatrale (op. 23) Grieg decise di ricavare due suite sinfoniche di quattro episodi ciascuna (Op. 46 e 55), che diventarono le sue composizioni più popolari. Solo la prima delle due delle canzoni di Solveig fu inserita nelle suite, affidandone la melodia ai violini.
Lo stesso Grieg realizzò una riduzione pianistica delle due suite.

La canzone di Solveig fu inserita anche nei pezzi per pianoforte op. 52, una raccolta di trascrizioni di lieder. Il suo incipit ha però un'origine più lontana, in quanto proviene dalla canzone popolare norvegese Jeg lagde mig så silde, che lo stesso Grieg trascrisse sia per voce che per pianoforte

Struttura delle Suite

Op. 46

Op. 55