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4. Il contenuto del Magistero pontificio: denuncia e condanna dell’organizzazione del naturalismo e del relativismo



Passando dalla descrizione del Magistero, delle sua tappe e delle sue forme al suo contenuto, il riferimento principale — anche se non unico — è all’enciclica Humanum genus. I termini del documento non sono assolutamente riducibili alla denuncia — peraltro assolutamente fondata — dell’attività sovversiva svolta storicamente dalla massoneria contro la Chiesa e contro l’Antico Regime e ogni sua sopravvivenza; né si ritiene sufficiente il richiamo alla pratica del segreto, ma la denuncia e la condanna si elevano costantemente al livello dei princìpi, così che si possono riassumere nel modo seguente: nella massoneria la Chiesa condanna il veicolo del naturalismo, che è il sistema del razionalismo — ma anche dello scetticismo — e che si traduce nella pratica del laicismo, dell’indifferentismo e del relativismo; che nega il soprannaturale, la rivelazione e la grazia, quando non la stessa creazione, nonché la causa della necessità morale del soprannaturale, cioè il peccato originale. Sono quindi radicalmente sanzionati, per esempio, la morale indipendente, o civile, o libera, il matrimonio civile, l’ugualitarismo, il permissivismo, la radicale separazione fra Chiesa e Stato, il monopolio scolastico statale, e così via fino al divorzio, secondo un itinerario destinato a proseguire fino all’aborto e all’eutanasia (21).

Quanto all’attenzione dottrinale e giuridica della Chiesa, va notato come essa verta pressoché esclusivamente sul volto "razionalistico" o "freddo" della massoneria, con esclusione di quello "irrazionalistico" o "caldo", dal momento che questo si condanna da solo: conferma recente di questa costante presunzione e del suo fondamento, almeno nel caso di specie, è il fatto che, nel corso dei colloqui ricordati fra vescovi tedeschi e massoni pure tedeschi, questi ultimi rifiutarono di trattare dei gradi superiori ai primi tre — non fu fornita in proposito alcuna documentazione —, confessandone apertamente loro stessi l’incompatibilità con la professione di fede cattolica.

Ma, ritornando alla condanna, importa sottolineare che essa non ha tanto di mira una dottrina e i suoi corollari, tante volte e a diversi titoli denunciati e sanzionati anche senza riferimento alle associazioni massoniche, ma colpisce — per usare una felice formula di padre Denis Fahey, della Congregazione dello Spirito Santo — il naturalismo organizzato, organized naturalism (22), meglio, l’organizzazione del naturalismo, in quanto non sanziona soprattutto una dottrina dichiarandola falsa, ma l’ascrizione a un organismo che ammette la professione di tutte le possibili dottrine, vere e false, e che, quindi, si fa diffusore di una dottrina falsa, quella della non esistenza o almeno della non conoscibilità di una verità assoluta, né soprannaturale né naturale, e sulla base di questa dottrina falsa costruisce e propone una convivenza dannosa, perciò opera esplicitamente oppure implicitamente contro la Chiesa, "colonna e fondamento della verità" (23).



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