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3. 1974-1980: i vescovi tedeschi indagano sulla massoneria



Per poter dare una risposta solida e vincolante, adeguata alla piena responsabilità di fronte alla verità e ai fedeli, la Conferenza episcopale tedesca, su incarico della Santa Sede, formò infine, nel giugno 1974, una commissione ufficiale di dialogo. Questa si riunì con una commissione ufficiale di dialogo delle Grandi Logge Unite di Germania al fine di giungere, con un comune sforzo e in piena lealtà, con la necessaria profondità e senza fretta, a un definitivo chiarimento. A questa commissione appartenevano esperti delle due parti, e altri potevano in ogni momento essere aggiunti. Alla commissione episcopale furono dati in visione, con un gesto di disponibilità da parte massonica, documenti e rituali non accessibili al pubblico, ma molto utili, anzi indispensabili, per giungere a un esatto giudizio.

Ovviamente all'inizio fu determinato con chiarezza il compito che la Conferenza episcopale e le Grandi Logge Unite si erano assunte; esso fu poi anche fissato in comune per iscritto:

- verifica di cambiamenti nella massoneria tedesca;

- verifica della compatibilità dell'appartenenza contemporanea alla Chiesa cattolica e alla massoneria;

- in caso di risposta affermativa ai suddetti problemi, preparazione di una dichiarazione pubblica che presentasse la mutata situazione.

I colloqui dovevano servire solo a esprimere un giudizio sui tre problemi che i partecipanti al dialogo si erano posti. Faceva testo solo quello che i massoni affermavano nel corso dei colloqui e i documenti e testi massonici che ci venivano consegnati. Non si partì dai vecchi giudizi e condanne. I colloqui iniziarono in un'atmosfera aperta, senza pregiudizi.

Con uno scrupoloso approfondimento del dialogo, ripetuti esami di documenti e chiarificazioni dei massoni partecipanti al colloquio, dopo anni di lavoro si giunse a una così chiara constatazione e a un riconoscimento delle prospettive e dei princìpi della massoneria, che emerse fuori di ogni dubbio la loro insormontabile opposizione alla vita cristiana e ai principi fondamentali della Rivelazione cristiana.

La lotta massonica contro la Chiesa (machinatio) era stata abitualmente presentata come il fondamento dell'inconciliabilità con la Chiesa. Questa parola era presente anche nel divieto per i cattolici di iscriversi alla massoneria contenuto nel Codice di diritto canonico del 1917. Ma il chiarimento della questione se la massoneria conduca di fatto una lotta contro la Chiesa oppure no non era affatto necessario per arrivare a un giudizio di inconciliabilità. La questione della machinatio, infatti, non è stata neppure esaminata dalla commissione d'indagine.

Padre Sebott scrive: "In alcuni circoli ecclesiali è palesemente diffusa l'idea di un complotto massonico mondiale o di un'Anti-Chiesa". Per contro, si deve affermare che questa idea non si trova neppure lontanamente nella Dichiarazione della Conferenza Episcopale Tedesca del 12 maggio 1980. La Conferenza Episcopale, infatti, ha condotto la sua discussione con massoni interessati a un accordo con la Chiesa. Ma, dal momento che il padre Sebott pone la questione, non si può trascurare il fatto che ancora oggi alcuni massoni prendono pubblicamente posizione contro la Chiesa, e per di più anche dopo il Concilio Vaticano II. Nel 1848 il massone francese Garnier-Pagés aveva dichiarato: "La Repubblica ha le sue radici nella massoneria e la massoneria è la Repubblica segreta". Centovent'anni più tardi (dunque dopo il Vaticano II), l'allora Gran Maestro del Grande Oriente di Francia, Jacques Mitterrand, riprese questa frase e aggiunse: "Questo non comporta solo aderire al diritto all'autodeterminazione secondo il principio da noi affermato, ma significa anche servire la Repubblica, e questo richiede, nel nostro mondo occidentale, anche la ribellione contro le forze della reazione incarnate dalla Chiesa cattolica romana. Noi non ci accontentiamo di essere all'interno dei nostri templi la Repubblica segreta; siamo nello stesso tempo l'Anti-Chiesa" (8).

Certo, per quanto riguarda la machinatio, è emersa spesso una certa differenza fra le logge del mondo e si è effettuata una suddivisione in logge amiche della Chiesa, logge neutrali e logge ostili. Perciò si è pensato fosse proibita ai cattolici solo l'adesione a queste ultime. A tale proposito si deve dire che la massoneria maggioritaria tedesca, per bocca di coloro con i quali è stato condotto il dialogo, si riconosce "amica della Chiesa". Nei documenti che essa ha presentato non è stata notata nessuna machinatio. Ma è proprio in tale massoneria "amica della Chiesa" che sono stati individuati ostacoli insormontabili. Già da questo elemento si conferma la validità della critica alla massoneria della Germania, pubblicata dalla Chiesa a chiusura dei colloqui. L'indagine ha portato al riconoscimento che, nonostante tutte le differenze dalle logge di altri Paesi, i principali documenti che obbligano a riconoscere l'inconciliabilità, ossia i rituali dei primi tre gradi, si ritrovano pressoché in tutte le logge massoniche del mondo. L'universalità su questo punto viene ammessa dai massoni stessi. Anche il gesuita Dierickx l'ha constatata, in un libro lodato dai massoni (9). In linea di massima anche la strutturazione del tempio delle logge dei tre gradi inferiori è uguale quasi dappertutto. Interessanti in questo contesto sono le pretese massoniche di un collegamento con le antiche religioni misteriche. In un'opera sull'argomento si legge: "Notiamo, per inciso, che la disposizione del moderno tempio massonico è in tutto e per tutto identica a quella dei templi mitraici". Nonostante la conoscenza frammentaria degli antichi riti di iniziazione, si è affermato che "alcuni dei [loro] elementi prefigurano aspetti che si ritroveranno nell'iniziazione massonica" (10).