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[12.] Persi questi che sono come i princìpi dell'ordine naturale, importantissimi per la conoscenza e per la pratica, appare facilmente quali saranno i costumi privati e quelli pubblici.


Non parliamo delle virtù soprannaturali, che senza speciale dono e favore di Dio nessuno può esercitare né conseguire e delle quali certamente non si può trovare traccia alcuna in quanti disconoscono sdegnosamente la redenzione del genere umano, la grazia divina, i sacramenti e la felicità eterna che si deve ottenere in cielo.


Parliamo dei doveri che derivano dalla morale naturale. Dio, creatore e provvido reggitore del mondo; la legge eterna che prescrive il rispetto e proibisce la violazione dell'ordine naturale; il fine ultimo dell'uomo, posto di gran lunga al di sopra delle cose umane e collocato molto al di là di questa transitoria sede mondana: queste sono le fonti, questi i princìpi di tutta la giustizia e di tutta la moralità. Se essi vengono soppressi, come suole avvenire per opera dei naturalisti e dei massoni, subito la precisa conoscenza del giusto e dell'ingiusto non avrà più dove appoggiarsi né come sostenersi.

Infatti, l'unica morale approvata dalla famiglia massonica e nella quale, secondo essa, deve essere educata la gioventù, è quella che chiamano civile, indipendente e libera: ossia, che prescinde totalmente da ogni idea religiosa.
Ma quanto essa sia povera, quanto sia priva di saldezza e oscillante a ogni vento di passioni, è messo in risalto a sufficienza dai dolorosi frutti che già in parte stanno apparendo.

Infatti, dove essa ha cominciato a regnare più liberamente sopprimendo la educazione cristiana, lì scadono rapidamente i costumi retti e integri, prendono vigore le opinioni più mostruose, va crescendo in modo spaventoso l'audacia dei delitti.
E tutto questo viene comunemente lamentato e deplorato, e non raramente viene attestato da quanti, anche non volendolo affatto, sono costretti a farlo dalla forza della verità.



[13.] Inoltre, poiché la natura umana è stata inquinata dalla prima caduta costituita dal peccato e per questo motivo è molto più propensa ai vizi che alle virtù, è assolutamente necessario, per agire moralmente, tenere a freno i moti torbidi dell'animo e sottomettere gli appetiti alla ragione. In questo combattimento è molto spesso necessario disprezzare le cose umane e si devono affrontare grandissimi sacrifici e molestie affinché la ragione vincitrice conservi sempre il suo dominio.
Ma i naturalisti e i massoni, rifiutando di prestare fede a quanto abbiamo conosciuto attraverso la divina rivelazione, negano che il progenitore del genere umano abbia commesso peccato; e per questo motivo pensano che il libero arbitrio non sia affatto "indebolito e inclinato al male" (11).
E anzi, esagerando la forza e la eccellenza della natura, e collocando unicamente in essa il principio e la norma della giustizia, non possono neppure concepire che a frenarne i moti e a moderarne gli appetiti occorrano continuo sforzo e somma costanza.

E questa è la ragione per cui vediamo comunemente offerti agli uomini molti stimoli alle passioni: giornali e periodici senza temperanza e senza pudore; rappresentazioni teatrali licenziose oltre ogni dire; temi artistici coltivati specialmente secondo i princìpi del cosiddetto verismo; artifici sottilmente pensati per la soddisfazione di una vita molle e delicata; insomma, vediamo avidamente ricercate tutte le lusinghe capaci di sedurre e di addormentare la virtù
.

In ciò agiscono turpemente, ma sono coerenti con sé stessi quanti sopprimono l'attesa dei beni celesti, abbassano la felicità al livello delle cose mortali e quasi la affondano nella terra.

Le cose sopra riferite possono essere confermate da un fatto strano non tanto in sé, quanto a dirsi. Giacché, infatti, nessuno è solito servire tanto supinamente alle persone scaltre e astute quanto coloro il cui animo è stato snervato e fiaccato dalla tirannide delle passioni, nella setta massonica si sono trovati alcuni che dissero e proposero pubblicamente che si doveva sistematicamente e con ogni accorgimento saturare la moltitudine con una illimitata licenza in materia di vizi: una volta conseguito questo obiettivo, essi l'avrebbero facilmente tenuta in loro potere e arbitrio in vista di più audaci disegni.

[14.]

Per quanto riguarda il consorzio domestico, tutta la dottrina dei naturalisti si riduce a questi punti: il matrimonio appartiene alla categoria giuridica dei contratti; può legittimamente essere rescisso per volontà dei contraenti; il potere sul vincolo coniugale è nelle mani delle autorità civili.
Nella educazione dei figli, in materia di religione non si deve insegnare nulla come certo e determinato: cresciuto in età, ciascuno sia libero di scegliere quello che preferisce.

Orbene, i massoni ammettono senza riserve queste cose: e non solamente le ammettono, ma da molto tempo si sforzano di fare in modo di trasferirle nel costume e nella consuetudine.
In molti paesi, che pure si professano cattolici, risulta giuridicamente stabilito che, al di fuori del matrimonio civile, non vi siano nozze legittime; altrove le leggi consentono il divorzio; altrove si fa di tutto perché sia quanto prima permesso.
In questo modo si tende con passo rapido a cambiare la natura dci matrimoni, mutandoli in unioni instabili e passeggere, che la passione costituisce e, al suo mutare, dissolve.


D'altra parte, la setta massonica concentra tutte le sue energie e tutti i suoi sforzi per impossessarsi della educazione degli adolescenti.
Infatti i massoni pensano di potere facilmente plasmare e piegare nella direzione da essi voluta tale età tenera e flessibile, nella convinzione che questo sia il mezzo più efficace per formare allo Stato una generazione di cittadini quale essi vagheggiano.
Per questo, in materia di educazione della gioventù e di insegnamento, non consentono che per i ministri della Chiesa vi sia parte alcuna di magistero e di vigilanza, e in alcuni luoghi hanno già ottenuto che nella formazione dei costumi non sia inserito nulla di quei grandissimi e santissimi doveri che congiungono l'uomo a Dio.