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Appendice II

Cristianità, 110-111 (1984)

"Humanum genus"
 

Lettera enciclica del Sommo Pontefice Leone XIII


Sulla massoneria

Venerabili Fratelli

Salute e Apostolica Benedizione.

[1.] Il genere umano — dopo che, per la gelosia del Demonio, si è sventuratamente ribellato a Dio creatore e largitore dei doni soprannaturali — si è diviso in due campi diversi e opposti, dei quali uno combatte senza posa in difesa della verità e della virtù, l'altro per quanto è contrario alla virtù e alla verità. Il primo è il regno di Dio sulla terra, ossia la vera Chiesa di Gesù Cristo, e quanti a essa vogliono aderire di cuore e come conviene alla loro salvezza, devono servire Dio e il suo Figlio Unigenito con tutta la mente e con totale volontà; l'altro è il regno di Satana, sotto il cui giogo e sotto la cui potestà si trovano quanti, seguendo i funesti esempi del loro capo e dei progenitori, rifiutano di ubbidire alla legge divina ed eterna e intraprendono molte opere senza curarsi di Dio e molte contro Dio. Questi due regni, come due città che sulla base di leggi opposte tendono a opposti fini, acutamente ha visto e descritto Agostino, e con penetrante sintesi ha compendiato il principio generatore di entrambi in queste parole: "Due amori hanno generato due città: quella terrena, l'amore di sé fino al disprezzo di Dio; quella celeste, l'amore di Dio fino al disprezzo di sé" (1).


In tutto il corso dei secoli l'una ha lottato contro l'altra con diverso genere sia di armi che di tecniche di combattimento, anche se non sempre con il medesimo ardore e impeto. Ma ai giorni nostri quanti si schierano nel campo dei malvagi sembrano cospirare con grande veemenza e tutti insieme mirare a uno sforzo comune, per istigazione e con l'aiuto di quella associazione largamente diffusa e saldamente costituita, detta massoneria. Infatti, senza assolutamente dissimulare i loro propositi, si levano con estrema audacia contro la maestà di Dio; pubblicamente e a viso aperto tramano la rovina della santa Chiesa, con il proposito di spogliare completamente, se fosse possibile, i popoli cristiani dei benefici recati da Gesù Cristo Salvatore.


Noi, gemendo per questi mali, per un impulso di carità che sollecita l'anima, siamo spinti a innalzare spesso a Dio questo grido:
"Ecco, i tuoi nemici strepitano e quelli che ti odiano alzano la testa. Contro il tuo popolo ordiscono congiura malvagia, tramano contro i tuoi santi. Hanno detto: "Venite, disperdiamoli tra le nazioni"" (2).


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