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Da: <NOBR>Soprannome MSNultimometrò2000</NOBR>  (Messaggio originale)Inviato: 07/11/2006 22.10
..........tu che ogni giorno.........
Tu che ogni giorno subisci violenza. Ogni giorno, e sei sempre tu, con un nome diverso, in un luogo diverso, in età diverse, ma il dolore, le umiliazioni, quelle sono sempre le stesse. Tu che adesso ti porti dentro quei mostri che non dormono mai. Tu che adesso odi quel tuo ventre violato, su cui corrono gli sguardi morbosi di tanti. E allora  lo senti sulla pelle che ancora duole il senso di quegli sguardi, quando ti limano via la voglia di riprovare a vivere. Senti i pensieri, ruvidi e idioti, di chi si domanda che ci facevi in quel luogo, a quell'ora, perché, una ragazza a modo, non se ne va in giro da sola. Ma allora te la sei cercata. In fondo, ti ostini a girare con quelle gonne troppo corte, o forse, semplicemente, sei solo troppo bella. Volevi vivere il tuo essere donna, liberamente, con gioia? Di cosa ti lamenti adesso. Hai solo indotto qualcuno a compiere un gesto. Se restavi a casa non sarebbe accaduto o, almeno, non ti sarebbe successo in una strada di notte, o al mattino presto, mentre andavi al lavoro. Oggi lo ha fatto anche quel marito che non sopporti più, che ogni volta senti come un peso che ti dà la nausea, con quelle che ormai sono solo voglie da soddisfare, anche contro la tua volontà. E poi, si, e poi se ne è andato a vivere le sue ore altrove e quando lo senti tornare ti nasce  una pietra pesante sul petto. Ogni volta che subisci in silenzio, perché il terrore ti toglie anche il respiro, ti dicono: "fatti coraggio!", ma poi : " se non ha urlato forse ci stava". E così ti violentano di nuovo, in un altro modo, ma altrettanto atroce. Dietro quelle parole che ti senti dire, sempre, quando sei sola dentro e guardi giù, senza la forza di rialzare nemmeno lo sguardo, si nasconde a volte l'ipocrisia di chi sta dalla parte di lui, del bastardo. Salvate le apparenze, nell'intimo inconfessabile, sono in tanti dalla sua parte perché, il tuo essere donna, moltiplica  in modo insopportabile il senso dell' impotenza, della costrizione, della castrazione che vive in remoti recinti della mente, della consapevolezza di saperti irraggiungibile. La tua sofferenza è una misera rivalsa che vivono forse con un poco di vergogna ma, certamente, con una sorta di perverso piacere. Non importa se sei figlia, sorella o madre. Sono gli stessi che spesso criticano il "burka" di altre ma, per non soffrire, per non desiderarti invano, per non accettare il tuo possibile rifiuto o per  l' incapacità fisica di averti, vorrebbero tenerti coperta, triste, velata, chiusa, invisibile. Se non ti vedono non soffrono, non peccano con i pensieri e non dovranno vergognarsi per quei pensieri stessi. Non dovranno confrontarsi con un'età che non accettano o con quel briciolo di coscienza sincera che gli rimane. Lo ammirano e lo invidiano il bastardo, lo sai?  Ti ha violata in quel modo, ti ha posseduta, ha vissuto i loro insonni, umidi e ignobili deliri, e ti detestano anche per questo perché, tra le altre cose, ciò che hai subito ha messo in luce anche la codardia, quella pena nascosta,  insopportabile, che provano per se stessi. Per loro è coraggio prendersi con la forza una donna indifesa, ma il coraggio, quello vero, lo saprai trovare tu, che ogni giorno subisci violenza. Ogni giorno, e sei sempre tu, con un nome diverso, in un luogo diverso, in età diverse. Non lasciarti morire, tu sei una cosa splendida, tu sei una donna. Non ti hanno sconfitta. Devi rialzarti in piedi, rinascere ogni volta e, come ha scritto quel Jack che tanto mi piace, stupisci ancora una volta chi ha la fortuna di amarti per quello che sei, rinnovandoti, schiacciando quei mostri che non dormono mai. Senza lasciare che nessun drappo nero scenda a coprire per sempre la tua voglia di esistere. Tornando ogni volta, tutti i giorni, ostinatamente, a rialzare il tuo sguardo, i tuoi occhi.  Imparando a sorridere di nuovo. Tornando a cantare mentre ti guardi allo specchio, come facevi prima. Sarà, ogni volta che ci riuscirai, come ritrovare una cara amica reduce da un brutto viaggio, ancora più preziosa, ancora più forte, ancora più viva………….