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    Eletto alla morte di Gregorio III, riuscì a placare la collera di Luitprando, re dei Longobardi contro il quale si erano ribellati i duchi di Benevento e di Spoleto, e ottenne da lui, a titolo di donazioni al patrimonio di S. Pietro, le città di Narni, Osimo e Ancona. Nel 743 fece ratificare queste concessioni dal successore di quel re, inducendolo cone le sue predicazioni ad abdicare alla corona e a farsi monaco. Poco dopo, autorizzò Pipino, duca di Francia, figlio di Carlo Martello, ad assumere il titolo di re di Francia, e svincolò i Francesi dal loro giuramento di fedeltà a re Childerico III, che fu detronizzato e chiuso in un monastero. Attese a riformare la disciplina e a diffondere la fede in Inghilterra, e molto si occupò dell'evangelizzazione della Germania. Iniziò la famosa biblioteca Vaticana. Si recò a Soissons per consacrarvi Pipino e la moglie di lui, Bertrade. Tradusse in greco i Dialoghi di papa Gregorio I, il Grande.