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    Di nobile famiglia napoletana, fu corsaro nella sua gioventù; ambizioso e audacissimo, entrò negli ordini, divenne in breve arcidiacono a Bologna, poi cardinale e legato pontificio in Romagna. eletto papa nel 1410, favorì Ludovico d'Angiò contro Ladislao di Napoli, ma riuscito vittorioso quest'ultimo, lo riconobbe come re di Napoli. Ladislao, non soddisfatto, occupò Roma ed obbligò il pontefice a rifugiarsi a Firenze. Durava intanto il grande scisma nella Chiesa ed erano papi ed antipapi con Giovanni XXIII, Gregorio XII e Benedetto XIII. Giovanni, per assicurarsi Ladislao, si procurò l'appoggio dell'imperatore Sigismondo, al quale promise di convocare un concilio generale che ponesse fine allo scisma, e si assicurò l'amicizia del duca d'Austria, conferendogli il grado di generale delle truppe della Chiesa. Il concilio generale fu convocato a Costanza (1414) e il pontefice andò ad assistervi; ma spaventato dalle accuse lanciategli di simonia e di costumi dissoluti, fuggì a Sciaffusa, protetto dal duca Federico d'Austria. Fatto prigioniero poco dopo, venne deposto dal concilio - che eleggeva Martino V - e rinchiuso nel castello di Gottilieben. Trasferito poi a Eidelberga, Giovanni XXIII ottenne la libertà, venne a Firenze, ratificò la sua rinuncia alla tiara e fu benignamente accolto dal nuovo papa che lo fece decano del Sacro Collegio. Morì a Firenze il 22 novembre 1419. Lasciò eleganti versi latini.