00 28/01/2009 20:00

La condanna della magia nella Bibbia e nel Magistero della Chiesa


tratto dalla versione elettronica del volume pubblicato in Quaderni di «Una voce grida...!», n. 4, 2001 di Andrea Menegotto



 

La Bibbia con frequenza prende posizione contro la magia, l’evocazione di spiriti, le varie forme di divinazione (predizione del futuro a partire dai segni della natura o in rapporto a presagi e sorti di diverso genere) e di superstizione e cioè contro tutto ciò che rende al demonio un culto diretto o indiretto .

La lettura dell’occultismo fornita dalla Bibbia è la base su cui si regge il giudizio della Chiesa cattolica in proposito.
 
Essa,
già a partire dalla Didachè , si è sempre espressa giudicando in maniera assolutamente negativa le pratiche magiche.
Abbiamo già considerato la valutazione data dalla Nota pastorale della Conferenza Episcopale Toscana (1994) ad alcune forme di magia.
 

I giudizi che la Chiesa ha espresso durante i secoli sono oggi ben rias-sunti al n. 2117 del Catechismo della Chiesa Cattolica (1992):

«Tutte le pratiche di magia e di stregoneria con le quali si pretende di sottomettere le potenze occulte per porle al proprio servizio ed ottenere un potere soprannaturale sul prossimo – fosse anche per procurargli la salute – sono gravemente contrarie alla virtù della religio-ne. Tali pratiche sono ancor più da condannare quando si accompagnano ad una intenzione di nuocere ad altri o quando in esse si ricorre all’intervento dei demoni.
Anche portare gli amuleti è biasimevole.
Lo spiritismo spesso implica pratiche divinatori
divinatorie o magiche. Pure da esso la Chiesa mette in guardia i fedeli.
Il ricorso a pratiche mediche dette tradizionali non legittima né l’invocazione di potenze cattive, né lo sfruttamento delle credulità altrui
».
 

La citazione del Catechismo ci suggerisce due rilievi aggiuntivi, che di seguito andiamo a sviluppare.


Innanzitutto, occorre notare che in essa si fa cenno anche allo spiritismo, che è – come abbiamo messo in luce –, data l’impostazione e le modalità che lo caratterizzano, a tutti gli effetti una pratica magica.

Accanto alle organizzazioni spiritiche (a cui si è accennato) è diffusa – anche in Italia –, soprattutto negli ambienti giovanili, la pratica delle «sedute spiritiche» intese come «gioco» o praticate con l’intenzione di voler cogliere qualche rivelazione particolare per il futuro anche da persone che non appartengono a società spiritiche.

Tali pratiche
sono classificabili nell’ambito delle nuove credenze, in quanto non rientrano nel quadro dei movimenti perché prive delle caratteristiche sociologiche (organizzazione, struttura, gerarchia) che qualificano questi ultimi.

A proposito della pratica delle sedute spiritiche, Monsignor Giuseppe Casale afferma:
«Anche in questo caso non si tratta di fenomeni su cui si può semplicemente sorridere o che possono essere trattati come mere curiosità.
Occorre convincersi che la vita cristiana costituisce un tutto organico, e che un cedimento su questi punti porta con sé, presto o tardi, un cedimento generale
» .


La Conferenza Episcopale dell’Emilia Romagna, nella Nota pastorale La Chiesa e l’aldilà (2000), rilevando che

«[…] soprattutto in questi nostri giorni, si vanno moltiplicando comportamenti e movimenti di pensiero, che prospettano la possibilità di un contatto con i propri defunti e che trovano accoglienza anche fra i cristiani» ,

mette in guardia i fedeli soprattutto da

«[…] una forma di evocazione degli spiriti ritenuta più compatibile con la religione, meno polemica con la Chiesa stessa, anzi più alla ricerca di dialogo e di consenso da parte della gerarchia ecclesiastica.

A conferma della presunta ortodossia viene portato il fatto che ai movimenti aderiscono e vi operano, oltre laici e laiche di chiara estrazione cristiana, religiosi e sacerdoti, tra i quali alcuni notissimi per l’attività che svolgono all’interno della comunità cristiana.

In alcuni di questi incontri è stata celebrata anche la messa
.

Ma non basta a garantire la legittimità di queste iniziative la presenza dì sacerdoti, i quali sempre sono tenuti a chiedere al vescovo l’autorizzazione, che non si vede del resto come sia possibile concedere
» .


La Nota in questione ha peraltro il pregio di suggerire proposte pastorali concrete e attuabili quali la valorizzazione nella pastorale ordinaria del «senso cristiano della morte» e l’istituzione nelle comunità cristiane di un «ministero della consolazione»al fine di porre soluzione al problema dell’adesione dei cattolici ad ambienti in cui si pratica lo spiritismo.


Il secondo rilievo ci è suggerito dalle ultime righe del n. 2117 del Catechismo della Chiesa cattolica, laddove si accenna all’ambito delle «pratiche mediche dette tradizionali».

Spesso le varie pratiche terapeutiche alternative – dette più semplicemente «medicine alternative»sono caratterizzate o traggono origine da teorie che gettano le radici in visioni del mondo di derivazione orientale o nella teoria del «magnetismo animale», del «fluido» o «energia universale» elaborata dal medico svevo Franz Anton Mesmer (1734-1815) , a proposito del quale Massimo Introvigne scrive:

«....Mesmer, come oggi si riconosce, ha inventato […] l’ipnosi prima di Braid, [...] l’attenzione all’inconscio prima di Freud. Non stupisce pertanto che abbia inventato anche lo spiritismo prima delle sorelle Fox» .


Questa teoria si colloca pertanto in un contesto spiritico e veicola un’impostazione e una procedura di tipo magico che influenza le pratiche terapeutiche alternative che ad essa si ispirano .


Infine, cercando di dare una valutazione globale del vasto e articolato mondo magico, non si può dimenticare il fatto che la magia e le altre pratiche occulte nel loro complesso rappresentano – secondo la dottrina e la pastorale della Chiesa cattolica – un grave pericolo per la psiche e per lo spirito: l’esperienza di molti esorcisti, che trova conferme da parte di vari studiosi, porta a ritenere l’occultismo una buona «porta d’entrata» per possibili problemi di ossessione, vessazione o possessione diabolica.

A tal proposito Monsignor Giuseppe Casale scrive:

«E’ possibile che la pratica incauta della magia o dell’occultismo apra la strada alla possessione diabolica, ma questa colpisce anche persone che si tengono ben lontane dall’occulto e che non “desiderano” affatto incontrare il preternaturale.
La Chiesa insegna l’esistenza del Demonio, la possibilità della possessione diabolica e l’utilità della funzione degli esorcisti […]
D’altro canto, gli esorcisti esperti sanno bene che la vera possessione diabolica è un fenomeno molto raro, e che prima di attribuire certi fenomeni al Diavolo occorre esplorare la possibilità di spiegazioni naturali e psicologiche
» .


(segue)

[Modificato da Anam_cara 28/01/2009 20:08]