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Papa Giovanni XXIII ricordava che occorre a ogni costo superare lo squilibrio tra le possibilità tecniche e l'impegno etico della comunità umana.
E, voi lo sapete bene, sia che siate operatori che utenti delle comunicazioni, il mondo della comunicazione è un mondo di esplosione del progresso tecnologico.
Anche in questo settore avanzato dell'esperienza umana, l'esigenza etica è la più urgente a tutti i livelli.

Il vostro ruolo, inoltre, è quello di contribuire a rendere la pace possibile attraverso la giustizia.

L'informazione è la via della sensibilizzazione, della verifica del controllo della realtà dei fatti sui cammini della pace. Questo contributo può essere approfondito dai dibattiti e dai media.

E' forse a questo livello che la vostra immaginazione sarà messa a più dura prova. Ed è proprio qui che la risposta degli utenti è più necessaria.
 
Non bisogna trascurare inoltre di divulgare con insistenza tutto ciò che può aiutare a far comprendere e a far vivere la pace e la giustizia, dalle più umili iniziative al servizio della pace e della giustizia, fino agli sforzi delle assise internazionali.
Tra queste iniziative, il ruolo di un nuovo ordine mondiale dell'informazione e della comunicazione, al servizio della pace e della giustizia, con la garanzia della diffusione multipla dell'informazione a favore di tutti, occupa, certo, un posto importante, come ho già ricordato in occasione di uno dei congressi dell'Unione internazionale della stampa cattolica (cfr. «Discorso all'UCIP», 25 settembre 1980).