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Il crescente potere delle moderne comunicazioni sociali ha costituito una parte importante dei presupposti dell’Enciclica.

Papa Giovanni XXIII pensava soprattutto ai media quando richiamava l’attenzione su “la lealtà e l’imparzialità” nell’utilizzo di “strumenti per la promozione e la diffusione della comprensione reciproca tra le nazioni”, resa possibile dalla scienza e dalla tecnologia; egli condannava “i modi di diffondere informazioni che violano i principi della verità e della giustizia, ed offendono la reputazione di un’altra nazione” (ibid., 90).



2. Oggi, mentre celebriamo il 40° anniversario della Pacem in Terris, la divisione tra i popoli in blocchi opposti è in gran parte un doloroso ricordo del passato, ma la pace, la giustizia e la stabilità sociale mancano ancora in molte parti del mondo.

Il terrorismo, il conflitto in Medio Oriente e in altre regioni, le minacce e le contro-minacce, l’ingiustizia, lo sfruttamento e gli attacchi alla dignità e alla santità della vita umana, sia prima sia dopo la nascita, sono sconfortanti realtà della nostra epoca.

Intanto, il potere dei media nel creare rapporti umani ed influenzare la vita politica e sociale, sia nel bene che nel male, è cresciuto enormemente.

 
Da qui, l’opportunità del tema scelto per la 37ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali: I mezzi della comunicazione sociale a servizio di un’autentica pace alla luce della Pacem in Terris”.
 Il mondo e i media hanno ancora molto da imparare dal messaggio del Beato Papa Giovanni XXIII.