00 02/04/2009 21:00
LO SPAVENTO DELLA MORTE
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LO SPAVENTO DELLA MORTE
«Lo sa lei chi è che
ha inventato la morte?».

Rispondo:
«Se non ci fosse la morte
al mondo, i buoni si stancherebbero,
i cattivi chissà che cosa combinerebbero!!».

Il Manzoni chiama la morte,
elegantemente, la buona scopa
che dall'aia del mondo spazza
all'aldilà nel suo momento giusto
ogni creatura.

Un parrocchiano di S. Angelo (Bico) mi diceva:
«Di fronte alla morte non mi voglio far compatire -
le stringo la mano».

La frase è diversa da quella di S. Francesco, -
sorella morte mi butta nelle braccia del Creatore -
lo spirito è identico. Uno scritto invoca:
Non voglio morire come le allodole assetate nel miraggio
o come la quaglia, passando il mare, nei primi cespugli,
perché di volar non ha più voglia.
La morte vederla un dolce addio alla vita per darsi a Dio
per sempre. Non voglio vivere nel lamento come un
cardellino accecato. Aprire gli occhi, la mente al dono
più bello che Dio ci da: la vita eterna.