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Anam_cara

VERBUM DOMINI - ESORTAZIONE APOSTOLICA POSTSINODALE

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    Anam_cara
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    00 13/11/2010 02:14

    ESORTAZIONE  APOSTOLICA
    POSTSINODALE

    VERBUM DOMINI

    DEL SANTO PADRE
    BENEDETTO XVI

    ALL’EPISCOPATO, AL CLERO,
    ALLE PERSONE CONSACRATE
    E AI FEDELI LAICI

    SULLA PAROLA DI DIO
    NELLA VITA E NELLA MISSIONE
    DELLA CHIESA

    INDICE


    Introduzione
    [1]

    Perché la nostra gioia sia perfetta [2]
    Dalla «Dei Verbum» al Sinodo sulla Parola di Dio [3]
    Il Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio [4]
    Il Prologo del Vangelo di Giovanni come guida [5]
         

    PRIMA PARTE

    VERBUM DEI


    Il Dio che parla

    Dio nel dialogo [6]
    Analogia della Parola di Dio [7]
    Dimensione cosmica della Parola [8]
    La creazione dell’uomo [9]
    Il realismo della Parola [10]
    Cristologia della Parola [11-13]
    Dimensione escatologica della Parola di Dio [14]
    La Parola di Dio e lo Spirito Santo [15-16] 
    Tradizione e Scrittura [17-18]
    Sacra Scrittura, ispirazione e verità [19]
    Dio Padre, fonte e origine della Parola [20-21]

    La risposta dell’uomo al Dio che parla

    Chiamati ad entrare nell’Alleanza con Dio [22] 
    Dio ascolta l’uomo e risponde alle sue domande [23]
    Dialogare con Dio mediante le sue parole [24]
    La Parola di Dio e la fede [25]
    Il peccato come non ascolto della Parola di Dio [26]
    Maria «Mater Verbi» Dei e «Mater fidei» [27-28]

    L’ermeneutica della sacra scrittura nella Chiesa

    La Chiesa luogo originario dell’ermeneutica della Bibbia [29-30]
    «L’anima della sacra Teologia» [31]
    Sviluppo della ricerca biblica e Magistero ecclesiale [32-33]
    L’ermeneutica biblica conciliare: un’indicazione da recepire [34]
    Il pericolo del dualismo e l’ermeneutica secolarizzata [35]
    Fede e ragione nell’approccio alla Scrittura [36]
    Senso letterale e senso spirituale [37]
    Il necessario trascendimento della «lettera» [38]
    L’unità intrinseca della Bibbia [39]
    Il rapporto tra Antico e Nuovo Testamento [40-41]
    Le pagine «oscure» della Bibbia [42]
    Cristiani ed ebrei in riferimento alle sacre Scritture [43]
    L’interpretazione fondamentalista della sacra Scrittura [44]
    Dialogo tra Pastori, teologi ed esegeti [45]
    Bibbia ed ecumenismo [46]
    Conseguenze sull’impostazione degli studi teologici [47]
    I Santi e l’interpretazione della Scrittura [48-49]
     

    SECONDA PARTE

    VERBUM IN ECCLESIA



    La Parola di Dio e la Chiesa

    La Chiesa accoglie la Parola [50] 
    Contemporaneità di Cristo nella vita della Chiesa [51]

    Liturgia luogo privilegiato della parola di Dio 

    La Parola di Dio nella sacra liturgia [52]
    Sacra Scrittura e Sacramenti [53]
    Parola di Dio ed Eucaristia [54-55]
    La sacramentalità della Parola [56]
    La sacra Scrittura e il Lezionario [57]
    Proclamazione della Parola e ministero del lettorato [58] 
    L’importanza dell’omelia [59]
    Opportunità di un Direttorio omiletico [60]
    Parola di Dio, Riconciliazione e Unzione degli infermi [61]
    Parola di Dio e Liturgia delle Ore [62]
    Parola di Dio e Benedizionale [63]
    Suggerimenti e proposte concrete per l’animazione liturgica [64]
    a) Celebrazioni della Parola di Dio [65]
    b) La Parola e il silenzio [66]
    c) Proclamazione solenne della Parola di Dio [67]
    d) La Parola di Dio nel tempio cristiano [68]
    e) Esclusività dei testi biblici nella liturgia [69]
    f) Canto liturgico biblicamente ispirato [70]
    g) Particolare attenzione ai non vedenti/udenti [71]

    La Parola di Dio nella vita ecclesiale

    Incontrare la Parola di Dio nella sacra Scrittura [72]
    L’animazione biblica della pastorale [73]
    Dimensione biblica della catechesi [74]
    Formazione biblica dei cristiani [75]
    La sacra Scrittura nei grandi raduni ecclesiali [76]
    Parola di Dio e vocazioni [77]
    a) Parola di Dio e Ministri ordinati [78-81]
    b) Parola di Dio e candidati all’Ordine sacro [82]
    c) Parola di Dio e vita consacrata [83]
    d) Parola di Dio e fedeli laici [84]
    e) Parola di Dio, matrimonio e famiglia [85]
    Lettura orante della sacra Scrittura e «lectio divina» [86-87]
    Parola di Dio e preghiera mariana [88]
    Parola di Dio e Terra Santa [89]

    TERZA PARTE

    VERBUM MUNDO



    La missione della Chiesa: annunciare la Parola di Dio

    La Parola dal Padre e verso il Padre [90]
    Annunciare al mondo il «Logos» della Speranza [91]
    Dalla Parola di Dio la missione della Chiesa [92]
    La Parola e il Regno di Dio [93] 
    Tutti i battezzati responsabili dell’annuncio [94]
    La necessità della «missio ad gentes» [95]
    Annuncio e nuova evangelizzazione [96] 
    Parola di Dio e testimonianza cristiana [97-98]

    Parola di Dio e impegno nel mondo

    Servire Gesù nei suoi «fratelli più piccoli» (Mt 25,41) [99] 
    Parola di Dio e impegno nella società per la giustizia [100-101] 
    Annuncio della Parola di Dio, riconciliazione e pace tra i popoli [102] 
    La Parola di Dio e la carità operosa [103] 
    Annuncio della Parola di Dio e i giovani [104]  
    Annuncio della Parola di Dio e i migranti [105] 
    Annuncio della Parola di Dio e i sofferenti [106]
    Annuncio della Parola di Dio e i poveri [107] 
    Parola di Dio e custodia del creato [108]

    Parola di Dio e culture 

    Il valore della cultura per la vita dell’uomo [109]
    La Bibbia come grande codice per le culture [110]
    La conoscenza della Bibbia nelle scuole e università [111]
    La sacra Scrittura nelle diverse espressioni artistiche [112] 
    Parola di Dio e mezzi di comunicazione sociale [113]  
    Bibbia e inculturazione [114] 
    Traduzioni e diffusione della Bibbia [115]
    La Parola di Dio supera i limiti delle culture [116] 

    Parola di Dio e dialogo interreligioso

    Il valore del dialogo interreligioso [117]
    Dialogo tra cristiani e musulmani [118]
    Dialogo con le altre religioni [119] 
    Dialogo e libertà religiosa [120] 

    Conclusione 

    La parola definitiva di Dio [121] 
    Nuova evangelizzazione e nuovo ascolto [122]
    La Parola e la gioia [123]  
    «Mater Verbi et Mater laetitiae» [124] 


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    Anam_cara
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    00 13/11/2010 02:17

    INTRODUZIONE


    1. «La parola del signore rimane in eterno. E questa è la Parola del Vangelo che vi è stato annunziato» (1Pt 1,25; cfr Is 40,8). Con questa espressione della Prima Lettera di san Pietro, che riprende le parole del profeta Isaia, siamo posti di fronte al mistero di Dio che comunica se stesso mediante il dono della sua Parola. Questa Parola, che rimane in eterno, è entrata nel tempo. Dio ha pronunciato la sua eterna Parola in modo umano; il suo Verbo «si fece carne» (Gv 1,14). Questa è la buona notizia. Questo è l’annunzio che attraversa i secoli, arrivando fino a noi oggi. La XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, celebratasi in Vaticano dal 5 al 26 ottobre 2008, ha avuto come tema La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa. È stata un’esperienza profonda di incontro con Cristo, Verbo del Padre, che è presente dove due o tre si trovano riuniti nel suo nome (cfr Mt 18,20). Con questa Esortazione apostolica postsinodale accolgo volentieri la richiesta dei Padri di far conoscere a tutto il Popolo di Dio la ricchezza emersa nell’assise vaticana e le indicazioni espresse dal lavoro comune.[1] In questa prospettiva intendo riprendere quanto elaborato dal Sinodo, tenendo conto dei documenti presentati: i Lineamenta, l’Instrumentum laboris, le Relazioni ante e post disceptationem e i testi degli interventi, sia quelli letti in aula sia quelli in scriptis, le Relazioni dei Circoli Minori e le loro discussioni, il Messaggio finale al Popolo di Dio e soprattutto alcune proposte specifiche (Propositiones), che i Padri hanno ritenuto di particolare rilievo. In tal modo desidero indicare alcune linee fondamentali per una riscoperta, nella vita della Chiesa, della divina Parola, sorgente di costante rinnovamento, auspicando al contempo che essa diventi sempre più il cuore di ogni attività ecclesiale.

    Perché la nostra gioia sia perfetta

    2. Vorrei innanzitutto richiamare alla memoria la bellezza ed il fascino del rinnovato incontro con il Signore Gesù sperimentato nei giorni dell’Assemblea sinodale. Per questo, facendomi eco dei Padri, mi rivolgo a tutti i fedeli con le parole di san Giovanni nella sua prima lettera: «Vi annunciamo la vita eterna, che era presso il Padre e che si manifestò a noi -, quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. E la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo» (1Gv 1,2-3). L’Apostolo ci parla di un udire, vedere, toccare e contemplare (cfr 1Gv 1,1) il Verbo della Vita, poiché la Vita stessa si è manifestata in Cristo. E noi, chiamati alla comunione con Dio e tra noi, dobbiamo essere annunciatori di tale dono. In questa prospettiva kerigmatica, l’Assemblea sinodale è stata una testimonianza alla Chiesa e al mondo di quanto sia bello l’incontro con la Parola di Dio nella comunione ecclesiale. Pertanto, esorto tutti i fedeli a riscoprire l’incontro personale e comunitario con Cristo, Verbo della Vita che si è reso visibile, e a farsi suoi annunciatori perché il dono della vita divina, la comunione, si dilati sempre più in tutto il mondo. Infatti, partecipare alla vita di Dio, Trinità d’Amore, è gioia piena (cfr 1Gv 1,4). Ed è dono e compito imprescindibile della Chiesa comunicare la gioia che viene dall’incontro con la Persona di Cristo, Parola di Dio presente in mezzo a noi. In un mondo che spesso sente Dio come superfluo o estraneo, noi confessiamo come Pietro che solo Lui ha «parole di vita eterna» (Gv 6,68). Non esiste priorità più grande di questa: riaprire all’uomo di oggi l’accesso a Dio, al Dio che parla e ci comunica il suo amore perché abbiamo vita in abbondanza (cfr Gv 10,10).

    Dalla «Dei Verbum» al Sinodo sulla Parola di Dio

    3. Con la XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio siamo consapevoli di aver messo a tema, in un certo senso, il cuore stesso della vita cristiana, in continuità con la precedente Assemblea sinodale sull’Eucaristia come fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa. Infatti, la Chiesa si fonda sulla Parola di Dio, nasce e vive di essa.[2] Lungo tutti i secoli della sua storia, il Popolo di Dio ha sempre trovato in essa la sua forza e la comunità ecclesiale cresce anche oggi nell’ascolto, nella celebrazione e nello studio della Parola di Dio. Si deve riconoscere che negli ultimi decenni la vita ecclesiale ha aumentato la sua sensibilità intorno a questo tema, con particolare riferimento alla Rivelazione cristiana, alla viva Tradizione e alla sacra Scrittura. A partire dal pontificato di Papa Leone XIII, si può dire che vi sia stato un crescendo di interventi atti a prendere maggiore consapevolezza dell’importanza della Parola di Dio e degli studi biblici nella vita della Chiesa,[3] che ha avuto il suo culmine nel Concilio Vaticano II, in modo speciale con la promulgazione della Costituzione dogmatica sulla divina Rivelazione Dei Verbum. Essa rappresenta una pietra miliare nel cammino ecclesiale: «I Padri sinodali … riconoscono con animo grato i grandi benefici apportati da questo documento alla vita della Chiesa, a livello esegetico, teologico, spirituale, pastorale ed ecumenico».[4] In particolare è cresciuta in questi anni la consapevolezza dell’ «orizzonte trinitario e storico-salvifico della Rivelazione»[5] in cui riconoscere Gesù Cristo, quale «mediatore e pienezza di tutta intera la Rivelazione».[6] La Chiesa confessa incessantemente ad ogni generazione che Lui, «col fatto stesso della sua presenza e con la manifestazione che fa di sé con le parole e con le opere, con i segni e con i miracoli, e specialmente con la sua morte e la sua risurrezione di tra i morti, e infine con l’invio dello Spirito di verità, compie e completa la Rivelazione».[7]

    È a tutti noto il grande impulso che la Costituzione dogmatica Dei Verbum ha dato per la riscoperta della Parola di Dio nella vita della Chiesa, per la riflessione teologica sulla divina Rivelazione e per lo studio della sacra Scrittura. Non pochi sono stati anche gli interventi del Magistero ecclesiale su queste materie negli ultimi quarant’anni.[8] La Chiesa, nella consapevolezza della continuità del proprio cammino sotto la guida dello Spirito Santo, con la celebrazione di questo Sinodo si è sentita chiamata ad approfondire ulteriormente il tema della divina Parola, sia come verifica dell’attuazione delle indicazioni conciliari, sia per affrontare le nuove sfide che il tempo presente pone ai credenti in Cristo.

    Il Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio

    4. Nella XII Assemblea sinodale, Pastori provenienti da tutto il mondo si sono riuniti intorno alla Parola di Dio e hanno simbolicamente messo al centro dell’Assemblea il testo della Bibbia per riscoprire ciò che nel quotidiano rischiamo di dare per scontato: il fatto che Dio parli e risponda alle nostre domande.[9] Insieme abbiamo ascoltato e celebrato la Parola del Signore. Ci siamo raccontati vicendevolmente quanto il Signore sta operando nel Popolo di Dio, condividendo speranze e preoccupazioni. Tutto questo ci ha reso consapevoli che possiamo approfondire il nostro rapporto con la Parola di Dio solo all’interno del «noi» della Chiesa, nell’ascolto e nell’accoglienza reciproca. Da qui scaturisce la gratitudine per le testimonianze sulla vita ecclesiale nelle diverse parti del mondo, emerse dai vari interventi in aula. Allo stesso modo è stato toccante anche ascoltare i Delegati fraterni, che hanno accolto l’invito a partecipare all’incontro sinodale. Penso in particolare alla meditazione che ci ha offerto Sua Santità Bartolomeo I, Patriarca ecumenico di Costantinopoli, per la quale i Padri sinodali hanno espresso profonda riconoscenza.[10] Inoltre, per la prima volta il Sinodo dei Vescovi ha voluto invitare anche un Rabbino perché ci donasse una preziosa testimonianza sulle sacre Scritture ebraiche, che appunto sono anche parte delle nostre sacre Scritture.[11]

    Così abbiamo potuto constatare con gioia e gratitudine che «nella Chiesa c’è una Pentecoste anche oggi – cioè che essa parla in molte lingue e questo non soltanto nel senso esteriore dell’essere rappresentate in essa tutte le grandi lingue del mondo, ma ancora di più in senso più profondo: in essa sono presenti i molteplici modi dell’esperienza di Dio e del mondo, la ricchezza delle culture, e solo così appare la vastità dell’esistenza umana e, a partire da essa, la vastità della Parola di Dio».[12] Inoltre, abbiamo potuto constatare anche una Pentecoste ancora in cammino; vari popoli attendono ancora che sia annunciata la Parola di Dio nella propria lingua e nella propria cultura.

    Come non ricordare poi che durante tutto il Sinodo ci ha accompagnato la testimonianza dell’apostolo Paolo! È stato provvidenziale, infatti, che la XII Assemblea Generale Ordinaria si sia tenuta proprio all’interno dell’anno dedicato alla figura del grande Apostolo delle genti, in occasione del bimillenario della sua nascita. La sua esistenza è stata caratterizzata totalmente dallo zelo per la diffusione della Parola di Dio. Come non sentire nel nostro cuore le sue vibranti parole in riferimento alla sua missione di annunciatore della Parola divina: «tutto io faccio per il Vangelo» (1Cor 9,23); «Io infatti – scrive nella Lettera ai Romani – non mi vergogno del Vangelo, perché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede» (1,16). Quando riflettiamo sulla Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa non possiamo non pensare a san Paolo e alla sua vita donata per diffondere l’annuncio della salvezza di Cristo a tutte le genti.

    Il Prologo del Vangelo di Giovanni come guida

    5. Mediante questa Esortazione apostolica desidero che le acquisizioni del Sinodo influiscano efficacemente sulla vita della Chiesa: sul personale rapporto con le sacre Scritture, sulla loro interpretazione nella liturgia e nella catechesi come anche nella ricerca scientifica, affinché la Bibbia non rimanga una Parola del passato, ma una Parola viva e attuale. A questo scopo intendo presentare ed approfondire i risultati del Sinodo facendo riferimento costante al Prologo del Vangelo di Giovanni (Gv 1,1-18), nel quale ci è comunicato il fondamento della nostra vita: il Verbo, che dal principio è presso Dio, si è fatto carne ed ha posto la sua dimora in mezzo a noi (cfr Gv 1,14). Si tratta di un testo mirabile, che offre una sintesi di tutta la fede cristiana. Dall’esperienza personale di incontro e di sequela di Cristo, Giovanni, che la tradizione identifica nel «discepolo che Gesù amava» (Gv 13,23; 20,2; 21,7.20), «trasse un’intima certezza: Gesù è la Sapienza di Dio incarnata, è la sua Parola eterna fattasi uomo mortale».[13] Colui che «vide e credette» (Gv 20,8) aiuti anche noi a poggiare il capo sul petto di Cristo (cfr Gv 13,25), dal quale sono scaturiti sangue ed acqua (cfr Gv 19,34), simboli dei Sacramenti della Chiesa. Seguendo l’esempio dell’apostolo Giovanni e degli altri autori ispirati, lasciamoci guidare dallo Spirito Santo per poter amare sempre di più la Parola di Dio.