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Insomma, apparentemente sembrerebbe che la storia si ripeta.
Credo però che ciò dipenda dalle pretese che si vorrebbero avere nei confronti
dei giovani, ovvero dalla misura della libertà ad essi consentita, diversa a
seconda dei tempi.
Infatti, non si puòl negare che, fino ad alcuni decenni fa, esisteva un rispetto
(oppure timore) dei giovani nei confronti dei genitori, degli insegnanti e degli
adulti in generale non più riscontrabile nei tempi attuali.
La ribellione a questo stato di cose comportava generalmente delle punizioni
correttive che, al di là della loro giustezza o meno, costituivano comunque un
deterrente.
Indubbiamente, anche allora, era un luogo comune il detto: "Ai miei tempi
i giovani avevano molto più rispetto", ma di fatto, oggi come oggi,  si è
passati da un estremo all'altro, dall'eccessiva severità al più completo
lassismo e protezionismo che nasce proiprio in seno alla famiglia, ormai
incapace di dire dei giusti "no", forse anche per comodità dato il minor
tempo dedicato ad una sana educazione dei figli.
E poi, senza contare gli "esempi" che sono sotto la vista dei giovani.
Diciamolo chiaramente: oggi s'imparano subito tutti i diritti, ma pochi sono
coloro che hanno imparato anche i doveri.