00 15/07/2011 11:50


E nel silenzio ancora il Verbo
cui fa eco un vento
leggero leggero.


***





Intanto i giorni si rallentano
uno
più lungo dell'altro
e un altro
ancora più lungo, e la notte
ti esilia
per neri deserti:

quelle infinite
lucide notti! E il soffitto
e le pareti
che non sono più:

perduto
in un mare senza sponde.

E l'interminabile corridoio:
un tunnel sotto il mare
dove ti accompagna appena
una luce gialla
che balugina
non sai da dove...



***





E lui che incombe
nel centro della mente
in assoluta fissità:
né dire sai
se ombra o luce.

Non un nome non un volto
gli conviene: e il salmista
si strazia e grida
<< mostrami il tuo volto,
il tuo volto io cerco, Signore! >>

Né volto
né immagine
né segno alcuno
nulla: più che il vuoto
un nulla.

Forse un suono
una nota sommessa almeno,
un colore:

invece
un oceano nero di nulla.



***





E tu lo pensi
e continui a pensarlo
come preso da vortice.

E lo invochi con dolce pazienza:
solo per chiamarlo
e udire l'ineffabile nome.

E chiedergli niente,
meno ancora di guarirmi
perché non può non può
non deve! Se interviene

libero gioco addio!

Invece chiamate tutte le creature
angeli e giusti
a riempire i cieli di canti...



***



Così, da tutta una vita:
solo silenzio.

E ancor di più
a cercare di immaginarlo
per dispormi
all'atteso incontro:

se appena mi accoglierà
con un sorriso
o mi stringerà forte al seno
quanto con il figlio dopo
la lunghissima assenza.

Invece nulla:

un nulla
che ti invanisce, fino
a renderti pura coscienza:

un punto
a pensare a lui.

Necessitata coscienza
di lui e di te:
tu e lui soli!

Lui
che sopravvive
al franare dei pensieri

e tu
naufrago nell'oceano.