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Anam_cara

Vangelo secondo Luca

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    00 07/07/2011 15:13
    1


    [1] Poiché molti han posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti successi tra di noi,
    [2] come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni fin da principio e divennero ministri della parola,

    [3] così ho deciso anch'io di fare ricerche accurate su ogni circostanza fin dagli inizi e di scriverne per te un resoconto ordinato, illustre Teòfilo,

    [4] perché ti possa rendere conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.

    [5] Al tempo di Erode, re della Giudea, c'era un sacerdote chiamato Zaccaria, della classe di Abìa, e aveva in moglie una discendente di Aronne chiamata Elisabetta.

    [6] Erano giusti davanti a Dio, osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore.

    [7] Ma non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni.

    [8] Mentre Zaccaria officiava davanti al Signore nel turno della sua classe,

    [9] secondo l'usanza del servizio sacerdotale, gli toccò in sorte di entrare nel tempio per fare l'offerta dell'incenso.

    [10] Tutta l'assemblea del popolo pregava fuori nell'ora dell'incenso.

    [11] Allora gli apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell'altare dell'incenso.

    [12] Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore.

    [13] Ma l'angelo gli disse: "Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni.

    [14] Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita,

    [15] poiché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre

    [16] e ricondurrà molti figli d'Israele al Signore loro Dio.

    [17] Gli camminerà innanzi con lo spirito e la forza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto".

    [18] Zaccaria disse all'angelo: "Come posso conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanzata negli anni".

    [19] L'angelo gli rispose: "Io sono Gabriele che sto al cospetto di Dio e sono stato mandato a portarti questo lieto annunzio.

    [20] Ed ecco, sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, le quali si adempiranno a loro tempo".

    [21] Intanto il popolo stava in attesa di Zaccaria, e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio.

    [22] Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto.

    [23] Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa.

    [24] Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva:

    [25] "Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna tra gli uomini".

    [26] Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret,

    [27] a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.

    [28] Entrando da lei, disse: "Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te".

    [29] A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto.

    [30] L'angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.

    [31] Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.

    [32] Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre

    [33] e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine".

    [34] Allora Maria disse all'angelo: "Come è possibile? Non conosco uomo".

    [35] Le rispose l'angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio.

    [36] Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile:

    [37] nulla è impossibile a Dio".

    [38] Allora Maria disse: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto". E l'angelo partì da lei.

    [39] In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda.

    [40] Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta.

    [41] Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo

    [42] ed esclamò a gran voce: "Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!

    [43] A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?

    [44] Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo.

    [45] E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore".

    [46] Allora Maria disse:
    "L'anima mia magnifica il Signore

    [47] e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

    [48] perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
    D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

    [49] Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente
    e Santo è il suo nome:

    [50] di generazione in generazione la sua misericordia
    si stende su quelli che lo temono.

    [51] Ha spiegato la potenza del suo braccio,
    ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

    [52] ha rovesciato i potenti dai troni,
    ha innalzato gli umili;

    [53] ha ricolmato di beni gli affamati,
    ha rimandato a mani vuote i ricchi.

    [54] Ha soccorso Israele, suo servo,
    ricordandosi della sua misericordia,

    [55] come aveva promesso ai nostri padri,
    ad Abramo e alla sua discendenza,
    per sempre".

    [56] Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

    [57] Per Elisabetta intanto si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio.

    [58] I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva esaltato in lei la sua misericordia, e si rallegravano con lei.

    [59] All'ottavo giorno vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo col nome di suo padre, Zaccaria.

    [60] Ma sua madre intervenne: "No, si chiamerà Giovanni".

    [61] Le dissero: "Non c'è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome".

    [62] Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse.

    [63] Egli chiese una tavoletta, e scrisse: "Giovanni è il suo nome". Tutti furono meravigliati.

    [64] In quel medesimo istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio.

    [65] Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose.

    [66] Coloro che le udivano, le serbavano in cuor loro: "Che sarà mai questo bambino?" si dicevano. Davvero la mano del Signore stava con lui.

    [67] Zaccaria, suo padre, fu pieno di Spirito Santo, e profetò dicendo:

    [68] "Benedetto il Signore Dio d'Israele,
    perché ha visitato e redento il suo popolo,

    [69] e ha suscitato per noi una salvezza potente
    nella casa di Davide, suo servo,

    [70] come aveva promesso
    per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo:

    [71] salvezza dai nostri nemici,
    e dalle mani di quanti ci odiano.

    [72] Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri
    e si è ricordato della sua santa alleanza,

    [73] del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,

    [74] di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
    di servirlo senza timore,

    [75] in santità e giustizia
    al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.

    [76] E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo
    perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,

    [77] per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
    nella remissione dei suoi peccati,

    [78] grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio,
    per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge

    [79] per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre
    e nell'ombra della morte
    e dirigere i nostri passi sulla via della pace".

    [80] Il fanciullo cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.
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    2


    [1] In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra.

    [2] Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio.

    [3] Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città.

    [4] Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme,

    [5] per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta.

    [6] Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto.

    [7] Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo.

    [8] C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge.

    [9] Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento,

    [10] ma l'angelo disse loro: "Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo:

    [11] oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore.

    [12] Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia".

    [13] E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva:

    [14] "Gloria a Dio nel più alto dei cieli
    e pace in terra agli uomini che egli ama".

    [15] Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: "Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere".

    [16] Andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia.

    [17] E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.

    [18] Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano.

    [19] Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore.

    [20] I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro.

    [21] Quando furon passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima di essere concepito nel grembo della madre.

    [22] Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore,

    [23] come è scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore;

    [24] e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la Legge del Signore.

    [25] Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d'Israele;

    [26] lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore.

    [27] Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge,

    [28] lo prese tra le braccia e benedisse Dio:

    [29] "Ora lascia, o Signore, che il tuo servo
    vada in pace secondo la tua parola;

    [30] perché i miei occhi han visto la tua salvezza,

    [31] preparata da te davanti a tutti i popoli,

    [32] luce per illuminare le genti
    e gloria del tuo popolo Israele".

    [33] Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui.

    [34] Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: "Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione

    [35] perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima".

    [36] C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza,

    [37] era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere.

    [38] Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.

    [39] Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazaret.

    [40] Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui.

    [41] I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua.

    [42] Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l'usanza;

    [43] ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero.

    [44] Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti;

    [45] non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.

    [46] Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava.

    [47] E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.

    [48] Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: "Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo".

    [49] Ed egli rispose: "Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?".

    [50] Ma essi non compresero le sue parole.

    [51] Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.

    [52] E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.
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    3


    [1] Nell'anno decimoquinto dell'impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell'Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetrarca dell'Abilène,

    [2] sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio scese su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto.

    [3] Ed egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati,

    [4] com'è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia:
    Voce di uno che grida nel deserto:
    Preparate la via del Signore,
    raddrizzate i suoi sentieri!

    [5] Ogni burrone sia riempito,
    ogni monte e ogni colle sia abbassato;
    i passi tortuosi siano diritti;
    i luoghi impervi spianati.

    [6] Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!

    [7] Diceva dunque alle folle che andavano a farsi battezzare da lui: "Razza di vipere, chi vi ha insegnato a sfuggire all'ira imminente?

    [8] Fate dunque opere degne della conversione e non cominciate a dire in voi stessi: Abbiamo Abramo per padre! Perché io vi dico che Dio può far nascere figli ad Abramo anche da queste pietre.

    [9] Anzi, la scure è già posta alla radice degli alberi; ogni albero che non porta buon frutto, sarà tagliato e buttato nel fuoco".

    [10] Le folle lo interrogavano: "Che cosa dobbiamo fare?".

    [11] Rispondeva: "Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia altrettanto".

    [12] Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare, e gli chiesero: "Maestro, che dobbiamo fare?".

    [13] Ed egli disse loro: "Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato".

    [14] Lo interrogavano anche alcuni soldati: "E noi che dobbiamo fare?". Rispose: "Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno, contentatevi delle vostre paghe".

    [15] Poiché il popolo era in attesa e tutti si domandavano in cuor loro, riguardo a Giovanni, se non fosse lui il Cristo,

    [16] Giovanni rispose a tutti dicendo: "Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale io non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.

    [17] Egli ha in mano il ventilabro per ripulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel granaio; ma la pula, la brucerà con fuoco inestinguibile".

    [18] Con molte altre esortazioni annunziava al popolo la buona novella.

    [19] Ma il tetrarca Erode, biasimato da lui a causa di Erodìade, moglie di suo fratello, e per tutte le scelleratezze che aveva commesso,

    [20] aggiunse alle altre anche questa: fece rinchiudere Giovanni in prigione.

    [21] Quando tutto il popolo fu battezzato e mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì

    [22] e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: "Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto".

    [23] Gesù quando incominciò il suo ministero aveva circa trent'anni ed era figlio, come si credeva, di Giuseppe, figlio di Eli,

    [24] figlio di Mattàt, figlio di Levi, figlio di Melchi, figlio di Innài, figlio di Giuseppe,

    [25] figlio di Mattatìa, figlio di Amos, figlio di Naum, figlio di Esli, figlio di Naggài,

    [26] figlio di Maat, figlio di Mattatìa, figlio di Semèin, figlio di Iosek, figlio di Ioda,

    [27] figlio di Ioanan, figlio di Resa, figlio di Zorobabèle, figlio di Salatiel, figlio di Neri,

    [28] figlio di Melchi, figlio di Addi, figlio di Cosam, figlio di Elmadàm, figlio di Er,

    [29] figlio di Gesù, figlio di Elièzer, figlio di Iorim, figlio di Mattàt, figlio di Levi,

    [30] figlio di Simeone, figlio di Giuda, figlio di Giuseppe, figlio di Ionam, figlio di Eliacim,

    [31] figlio di Melèa, figlio di Menna, figlio di Mattatà, figlio di Natàm, figlio di Davide,

    [32] figlio di Iesse, figlio di Obed, figlio di Booz, figlio di Sala, figlio di Naàsson,

    [33] figlio di Aminadàb, figlio di Admin, figlio di Arni, figlio di Esrom, figlio di Fares, figlio di Giuda,

    [34] figlio di Giacobbe, figlio di Isacco, figlio di Abramo, figlio di Tare, figlio di Nacor,

    [35] figlio di Seruk, figlio di Ragau, figlio di Falek, figlio di Eber, figlio di Sala,

    [36] figlio di Cainam, figlio di Arfàcsad, figlio di Sem, figlio di Noè, figlio di Lamech,

    [37] figlio di Matusalemme, figlio di Enoch, figlio di Iaret, figlio di Malleèl, figlio di Cainam,

    [38] figlio di Enos, figlio di Set, figlio di Adamo, figlio di Dio.
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    00 07/07/2011 15:16
    4


    [1] Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto

    [2] dove, per quaranta giorni, fu tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni; ma quando furono terminati ebbe fame.

    [3] Allora il diavolo gli disse: "Se tu sei Figlio di Dio, dì a questa pietra che diventi pane".

    [4] Gesù gli rispose: "Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo".

    [5] Il diavolo lo condusse in alto e, mostrandogli in un istante tutti i regni della terra, gli disse:

    [6] "Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni, perché è stata messa nelle mie mani e io la do a chi voglio.

    [7] Se ti prostri dinanzi a me tutto sarà tuo".

    [8] Gesù gli rispose: "Sta scritto: Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai".

    [9] Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: "Se tu sei Figlio di Dio, buttati giù;

    [10] sta scritto infatti:
    Ai suoi angeli darà ordine per te,
    perché essi ti custodiscano;

    [11] e anche:
    essi ti sosterranno con le mani,
    perché il tuo piede non inciampi in una pietra".

    [12] Gesù gli rispose: "È stato detto: Non tenterai il Signore Dio tuo".

    [13] Dopo aver esaurito ogni specie di tentazione, il diavolo si allontanò da lui per ritornare al tempo fissato.

    [14] Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito Santo e la sua fama si diffuse in tutta la regione.

    [15] Insegnava nelle loro sinagoghe e tutti ne facevano grandi lodi.

    [16] Si recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere.

    [17] Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto:

    [18] Lo Spirito del Signore è sopra di me;
    per questo mi ha consacrato con l'unzione,
    e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto
    messaggio,
    per proclamare ai prigionieri la liberazione
    e ai ciechi la vista;
    per rimettere in libertà gli oppressi,

    [19] e predicare un anno di grazia del Signore.

    [20] Poi arrotolò il volume, lo consegnò all'inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui.

    [21] Allora cominciò a dire: "Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi".

    [22] Tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: "Non è il figlio di Giuseppe?".

    [23] Ma egli rispose: "Di certo voi mi citerete il proverbio: Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafarnao, fàllo anche qui, nella tua patria!".

    [24] Poi aggiunse: "Nessun profeta è bene accetto in patria.

    [25] Vi dico anche: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese;

    [26] ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova in Sarepta di Sidone.

    [27] C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo, ma nessuno di loro fu risanato se non Naaman, il Siro".

    [28] All'udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno;

    [29] si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio.

    [30] Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò.

    [31] Poi discese a Cafarnao, una città della Galilea, e al sabato ammaestrava la gente.
    [32] Rimanevano colpiti dal suo insegnamento, perché parlava con autorità.

    [33] Nella sinagoga c'era un uomo con un demonio immondo e cominciò a gridare forte:

    [34] "Basta! Che abbiamo a che fare con te, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? So bene chi sei: il Santo di Dio!".

    [35] Gesù gli intimò: "Taci, esci da costui!". E il demonio, gettatolo a terra in mezzo alla gente, uscì da lui, senza fargli alcun male.

    [36] Tutti furono presi da paura e si dicevano l'un l'altro: "Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti immondi ed essi se ne vanno?".

    [37] E si diffondeva la fama di lui in tutta la regione.

    [38] Uscito dalla sinagoga entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei.

    [39] Chinatosi su di lei, intimò alla febbre, e la febbre la lasciò. Levatasi all'istante, la donna cominciò a servirli.

    [40] Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi colpiti da mali di ogni genere li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva.

    [41] Da molti uscivano demòni gridando: "Tu sei il Figlio di Dio!". Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era il Cristo.

    [42] Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e volevano trattenerlo perché non se ne andasse via da loro.

    [43] Egli però disse: "Bisogna che io annunzi il regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato".

    [44] E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea.
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    00 07/07/2011 15:17
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    [1] Un giorno, mentre, levato in piedi, stava presso il lago di Genèsaret

    [2] e la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola di Dio, vide due barche ormeggiate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti.

    [3] Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle dalla barca.

    [4] Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: "Prendi il largo e calate le reti per la pesca".

    [5] Simone rispose: "Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti".

    [6] E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano.

    [7] Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano.

    [8] Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: "Signore, allontanati da me che sono un peccatore".

    [9] Grande stupore infatti aveva preso lui e tutti quelli che erano insieme con lui per la pesca che avevano fatto;

    [10] così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: "Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini".

    [11] Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

    [12] Un giorno Gesù si trovava in una città e un uomo coperto di lebbra lo vide e gli si gettò ai piedi pregandolo: "Signore, se vuoi, puoi sanarmi".

    [13] Gesù stese la mano e lo toccò dicendo: "Lo voglio, sii risanato!". E subito la lebbra scomparve da lui.

    [14] Gli ingiunse di non dirlo a nessuno: "Và, mostrati al sacerdote e fà l'offerta per la tua purificazione, come ha ordinato Mosè, perché serva di testimonianza per essi".

    [15] La sua fama si diffondeva ancor più; folle numerose venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro infermità.

    [16] Ma Gesù si ritirava in luoghi solitari a pregare.

    [17] Un giorno sedeva insegnando. Sedevano là anche farisei e dottori della legge, venuti da ogni villaggio della Galilea, della Giudea e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni.

    [18] Ed ecco alcuni uomini, portando sopra un letto un paralitico, cercavano di farlo passare e metterlo davanti a lui.

    [19] Non trovando da qual parte introdurlo a causa della folla, salirono sul tetto e lo calarono attraverso le tegole con il lettuccio davanti a Gesù, nel mezzo della stanza.

    [20] Veduta la loro fede, disse: "Uomo, i tuoi peccati ti sono rimessi".

    [21] Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere dicendo: "Chi è costui che pronuncia bestemmie? Chi può rimettere i peccati, se non Dio soltanto?".

    [22] Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: "Che cosa andate ragionando nei vostri cuori?

    [23] Che cosa è più facile, dire: Ti sono rimessi i tuoi peccati, o dire: Alzati e cammina?

    [24] Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati: io ti dico - esclamò rivolto al paralitico - alzati, prendi il tuo lettuccio e và a casa tua".

    [25] Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e si avviò verso casa glorificando Dio.

    [26] Tutti rimasero stupiti e levavano lode a Dio; pieni di timore dicevano: "Oggi abbiamo visto cose prodigiose".

    [27] Dopo ciò egli uscì e vide un pubblicano di nome Levi seduto al banco delle imposte, e gli disse: "Seguimi!".

    [28] Egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.

    [29] Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C'era una folla di pubblicani e d'altra gente seduta con loro a tavola.

    [30] I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: "Perché mangiate e bevete con i pubblicani e i peccatori?".

    [31] Gesù rispose: "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati;

    [32] io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a convertirsi".

    [33] Allora gli dissero: "I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno orazioni; così pure i discepoli dei farisei; invece i tuoi mangiano e bevono!".

    [34] Gesù rispose: "Potete far digiunare gli invitati a nozze, mentre lo sposo è con loro?

    [35] Verranno però i giorni in cui lo sposo sarà strappato da loro; allora, in quei giorni, digiuneranno".

    [36] Diceva loro anche una parabola: "Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per attaccarlo a un vestito vecchio; altrimenti egli strappa il nuovo, e la toppa presa dal nuovo non si adatta al vecchio.

    [37] E nessuno mette vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spacca gli otri, si versa fuori e gli otri vanno perduti.

    [38] Il vino nuovo bisogna metterlo in otri nuovi.

    [39] Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: Il vecchio è buono!".
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    [1] Un giorno di sabato passava attraverso campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani.

    [2] Alcuni farisei dissero: "Perché fate ciò che non è permesso di sabato?".

    [3] Gesù rispose: "Allora non avete mai letto ciò che fece Davide, quando ebbe fame lui e i suoi compagni?

    [4] Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell'offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non fosse lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?".

    [5] E diceva loro: "Il Figlio dell'uomo è signore del sabato".

    [6] Un altro sabato egli entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. Ora c'era là un uomo, che aveva la mano destra inaridita.

    [7] Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva di sabato, allo scopo di trovare un capo di accusa contro di lui.

    [8] Ma Gesù era a conoscenza dei loro pensieri e disse all'uomo che aveva la mano inaridita: "Alzati e mettiti nel mezzo!". L'uomo, alzatosi, si mise nel punto indicato.

    [9] Poi Gesù disse loro: "Domando a voi: È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o perderla?".

    [10] E volgendo tutt'intorno lo sguardo su di loro, disse all'uomo: "Stendi la mano!". Egli lo fece e la mano guarì.

    [11] Ma essi furono pieni di rabbia e discutevano fra di loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.

    [12] In quei giorni Gesù se ne andò sulla montagna a pregare e passò la notte in orazione.

    [13] Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede il nome di apostoli:

    [14] Simone, che chiamò anche Pietro, Andrea suo fratello, Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo,

    [15] Matteo, Tommaso, Giacomo d'Alfeo, Simone soprannominato Zelòta,

    [16] Giuda di Giacomo e Giuda Iscariota, che fu il traditore.

    [17] Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C'era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone,

    [18] che erano venuti per ascoltarlo ed esser guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti immondi, venivano guariti.

    [19] Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che sanava tutti.

    [20] Alzati gli occhi verso i suoi discepoli, Gesù diceva:
    "Beati voi poveri,
    perché vostro è il regno di Dio.

    [21] Beati voi che ora avete fame,
    perché sarete saziati.
    Beati voi che ora piangete,
    perché riderete.

    [22] Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e v'insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell'uomo.

    [23] Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i profeti.

    [24] Ma guai a voi, ricchi,
    perché avete già la vostra consolazione.

    [25] Guai a voi che ora siete sazi,
    perché avrete fame.
    Guai a voi che ora ridete,
    perché sarete afflitti e piangerete.

    [26] Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi.
    Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i falsi profeti.

    [27] Ma a voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano,

    [28] benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano.

    [29] A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l'altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica.

    [30] Dà a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo.

    [31] Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro.

    [32] Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso.

    [33] E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso.

    [34] E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto.

    [35] Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell'Altissimo; perché egli è benevolo verso gl'ingrati e i malvagi.

    [36] Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro.

    [37] Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato;

    [38] date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio".

    [39] Disse loro anche una parabola: "Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt'e due in una buca?

    [40] Il discepolo non è da più del maestro; ma ognuno ben preparato sarà come il suo maestro.

    [41] Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non t'accorgi della trave che è nel tuo?

    [42] Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello.

    [43] Non c'è albero buono che faccia frutti cattivi, né albero cattivo che faccia frutti buoni.

    [44] Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva da un rovo.

    [45] L'uomo buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore; l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male, perché la bocca parla dalla pienezza del cuore.

    [46] Perché mi chiamate: Signore, Signore, e poi non fate ciò che dico?

    [47] Chi viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile:

    [48] è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sopra la roccia. Venuta la piena, il fiume irruppe contro quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene.

    [49] Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la rovina di quella casa fu grande".
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    00 07/07/2011 15:18
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    [1] Quando ebbe terminato di rivolgere tutte queste parole al popolo che stava in ascolto, entrò in Cafarnao.

    [2] Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l'aveva molto caro.

    [3] Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo.

    [4] Costoro giunti da Gesù lo pregavano con insistenza: "Egli merita che tu gli faccia questa grazia, dicevano,

    [5] perché ama il nostro popolo, ed è stato lui a costruirci la sinagoga".

    [6] Gesù si incamminò con loro. Non era ormai molto distante dalla casa quando il centurione mandò alcuni amici a dirgli: "Signore, non stare a disturbarti, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto;

    [7] per questo non mi sono neanche ritenuto degno di venire da te, ma comanda con una parola e il mio servo sarà guarito.

    [8] Anch'io infatti sono uomo sottoposto a un'autorità, e ho sotto di me dei soldati; e dico all'uno: Và ed egli va, e a un altro: Vieni, ed egli viene, e al mio servo: Fà questo, ed egli lo fa".

    [9] All'udire questo Gesù restò ammirato e rivolgendosi alla folla che lo seguiva disse: "Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!".

    [10] E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito.

    [11] In seguito si recò in una città chiamata Nain e facevano la strada con lui i discepoli e grande folla.

    [12] Quando fu vicino alla porta della città, ecco che veniva portato al sepolcro un morto, figlio unico di madre vedova; e molta gente della città era con lei.

    [13] Vedendola, il Signore ne ebbe compassione e le disse: "Non piangere!".

    [14] E accostatosi toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: "Giovinetto, dico a te, alzati!".

    [15] Il morto si levò a sedere e incominciò a parlare. Ed egli lo diede alla madre.

    [16] Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio dicendo: "Un grande profeta è sorto tra noi e Dio ha visitato il suo popolo".

    [17] La fama di questi fatti si diffuse in tutta la Giudea e per tutta la regione.

    [18] Anche Giovanni fu informato dai suoi discepoli di tutti questi avvenimenti. Giovanni chiamò due di essi

    [19] e li mandò a dire al Signore: "Sei tu colui che viene, o dobbiamo aspettare un altro?".

    [20] Venuti da lui, quegli uomini dissero: "Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: Sei tu colui che viene o dobbiamo aspettare un altro?".

    [21] In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi.

    [22] Poi diede loro questa risposta: "Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi vengono sanati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunziata la buona novella.

    [23] E beato è chiunque non sarà scandalizzato di me!".

    [24] Quando gli inviati di Giovanni furono partiti, Gesù cominciò a dire alla folla riguardo a Giovanni: "Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna agitata dal vento?

    [25] E allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Coloro che portano vesti sontuose e vivono nella lussuria stanno nei palazzi dei re.

    [26] Allora, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, e più che un profeta.

    [27] Egli è colui del quale sta scritto:
    Ecco io mando davanti a te il mio messaggero,
    egli preparerà la via davanti a te.

    [28] Io vi dico, tra i nati di donna non c'è nessuno più grande di Giovanni, e il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui.

    [29] Tutto il popolo che lo ha ascoltato, e anche i pubblicani, hanno riconosciuto la giustizia di Dio ricevendo il battesimo di Giovanni.

    [30] Ma i farisei e i dottori della legge non facendosi battezzare da lui hanno reso vano per loro il disegno di Dio.

    [31] A chi dunque paragonerò gli uomini di questa generazione, a chi sono simili?

    [32] Sono simili a quei bambini che stando in piazza gridano gli uni agli altri:
    Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato;
    vi abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!

    [33] È venuto infatti Giovanni il Battista che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: Ha un demonio.

    [34] È venuto il Figlio dell'uomo che mangia e beve, e voi dite: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori.

    [35] Ma alla sapienza è stata resa giustizia da tutti i suoi figli".

    [36] Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola.

    [37] Ed ecco una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, venne con un vasetto di olio profumato;

    [38] e fermatasi dietro si rannicchiò piangendo ai piedi di lui e cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato.

    [39] A quella vista il fariseo che l'aveva invitato pensò tra sé. "Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e che specie di donna è colei che lo tocca: è una peccatrice".

    [40] Gesù allora gli disse: "Simone, ho una cosa da dirti". Ed egli: "Maestro, dì pure".

    [41] "Un creditore aveva due debitori: l'uno gli doveva cinquecento denari, l'altro cinquanta.

    [42] Non avendo essi da restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi dunque di loro lo amerà di più?".

    [43] Simone rispose: "Suppongo quello a cui ha condonato di più". Gli disse Gesù: "Hai giudicato bene".

    [44] E volgendosi verso la donna, disse a Simone: "Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e tu non m'hai dato l'acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli.

    [45] Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi i piedi.

    [46] Tu non mi hai cosparso il capo di olio profumato, ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi.

    [47] Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco".

    [48] Poi disse a lei: "Ti sono perdonati i tuoi peccati".

    [49] Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: "Chi è quest'uomo che perdona anche i peccati?".

    [50] Ma egli disse alla donna: "La tua fede ti ha salvata; và in pace!".
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    00 07/07/2011 15:19
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    [1] In seguito egli se ne andava per le città e i villaggi, predicando e annunziando la buona novella del regno di Dio.

    [2] C'erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria di Màgdala, dalla quale erano usciti sette demòni,

    [3] Giovanna, moglie di Cusa, amministratore di Erode, Susanna e molte altre, che li assistevano con i loro beni.

    [4] Poiché una gran folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, disse con una parabola:

    [5] "Il seminatore uscì a seminare la sua semente. Mentre seminava, parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la divorarono.

    [6] Un'altra parte cadde sulla pietra e appena germogliata inaridì per mancanza di umidità.

    [7] Un'altra cadde in mezzo alle spine e le spine, cresciute insieme con essa, la soffocarono.

    [8] Un'altra cadde sulla terra buona, germogliò e fruttò cento volte tanto". Detto questo, esclamò: "Chi ha orecchi per intendere, intenda!".

    [9] I suoi discepoli lo interrogarono sul significato della parabola.

    [10] Ed egli disse: "A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo in parabole, perchè
    vedendo non vedano
    e udendo non intendano.

    [11] Il significato della parabola è questo: Il seme è la parola di Dio.

    [12] I semi caduti lungo la strada sono coloro che l'hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la parola dai loro cuori, perché non credano e così siano salvati.

    [13] Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, accolgono con gioia la parola, ma non hanno radice; credono per un certo tempo, ma nell'ora della tentazione vengono meno.

    [14] Il seme caduto in mezzo alle spine sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano sopraffare dalle preoccupazioni, dalla ricchezza e dai piaceri della vita e non giungono a maturazione.

    [15] Il seme caduto sulla terra buona sono coloro che, dopo aver ascoltato la parola con cuore buono e perfetto, la custodiscono e producono frutto con la loro perseveranza.

    [16] Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la pone sotto un letto; la pone invece su un lampadario, perché chi entra veda la luce.

    [17] Non c'è nulla di nascosto che non debba essere manifestato, nulla di segreto che non debba essere conosciuto e venire in piena luce.

    [18] Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha sarà dato, ma a chi non ha sarà tolto anche ciò che crede di avere".

    [19] Un giorno andarono a trovarlo la madre e i fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla.

    [20] Gli fu annunziato: "Tua madre e i tuoi fratelli sono qui fuori e desiderano vederti".

    [21] Ma egli rispose: "Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica".

    [22] Un giorno salì su una barca con i suoi discepoli e disse: "Passiamo all'altra riva del lago". Presero il largo.

    [23] Ora, mentre navigavano, egli si addormentò. Un turbine di vento si abbatté sul lago, imbarcavano acqua ed erano in pericolo.

    [24] Accostatisi a lui, lo svegliarono dicendo: "Maestro, maestro, siamo perduti!". E lui, destatosi, sgridò il vento e i flutti minacciosi; essi cessarono e si fece bonaccia.

    [25] Allora disse loro: "Dov'è la vostra fede?". Essi intimoriti e meravigliati si dicevano l'un l'altro: "Chi è dunque costui che dà ordini ai venti e all'acqua e gli obbediscono?".

    [26] Approdarono nella regione dei Gerasèni, che sta di fronte alla Galilea.
    [27] Era appena sceso a terra, quando gli venne incontro un uomo della città posseduto dai demòni. Da molto tempo non portava vestiti, né abitava in casa, ma nei sepolcri.

    [28] Alla vista di Gesù gli si gettò ai piedi urlando e disse a gran voce: "Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio Altissimo? Ti prego, non tormentarmi!".

    [29] Gesù infatti stava ordinando allo spirito immondo di uscire da quell'uomo. Molte volte infatti s'era impossessato di lui; allora lo legavano con catene e lo custodivano in ceppi, ma egli spezzava i legami e veniva spinto dal demonio in luoghi deserti.

    [30] Gesù gli domandò: "Qual è il tuo nome?". Rispose: "Legione", perché molti demòni erano entrati in lui.

    [31] E lo supplicavano che non ordinasse loro di andarsene nell'abisso.

    [32] Vi era là un numeroso branco di porci che pascolavano sul monte. Lo pregarono che concedesse loro di entrare nei porci; ed egli lo permise.

    [33] I demòni uscirono dall'uomo ed entrarono nei porci e quel branco corse a gettarsi a precipizio dalla rupe nel lago e annegò.

    [34] Quando videro ciò che era accaduto, i mandriani fuggirono e portarono la notizia nella città e nei villaggi.

    [35] La gente uscì per vedere l'accaduto, arrivarono da Gesù e trovarono l'uomo dal quale erano usciti i demòni vestito e sano di mente, che sedeva ai piedi di Gesù; e furono presi da spavento.

    [36] Quelli che erano stati spettatori riferirono come l'indemoniato era stato guarito.

    [37] Allora tutta la popolazione del territorio dei Gerasèni gli chiese che si allontanasse da loro, perché avevano molta paura. Gesù, salito su una barca, tornò indietro.

    [38] L'uomo dal quale erano usciti i demòni gli chiese di restare con lui, ma egli lo congedò dicendo:

    [39] "Torna a casa tua e racconta quello che Dio ti ha fatto". L'uomo se ne andò, proclamando per tutta la città quello che Gesù gli aveva fatto.

    [40] Al suo ritorno, Gesù fu accolto dalla folla, poiché tutti erano in attesa di lui.

    [41] Ed ecco venne un uomo di nome Giàiro, che era capo della sinagoga: gettatosi ai piedi di Gesù, lo pregava di recarsi a casa sua,

    [42] perché aveva un'unica figlia, di circa dodici anni, che stava per morire. Durante il cammino, le folle gli si accalcavano attorno.

    [43] Una donna che soffriva di emorragia da dodici anni, e che nessuno era riuscito a guarire,

    [44] gli si avvicinò alle spalle e gli toccò il lembo del mantello e subito il flusso di sangue si arrestò.

    [45] Gesù disse: "Chi mi ha toccato?". Mentre tutti negavano, Pietro disse: "Maestro, la folla ti stringe da ogni parte e ti schiaccia".

    [46] Ma Gesù disse: "Qualcuno mi ha toccato. Ho sentito che una forza è uscita da me".

    [47] Allora la donna, vedendo che non poteva rimanere nascosta, si fece avanti tremando e, gettatasi ai suoi piedi, dichiarò davanti a tutto il popolo il motivo per cui l'aveva toccato, e come era stata subito guarita.

    [48] Egli le disse: "Figlia, la tua fede ti ha salvata, và in pace!".

    [49] Stava ancora parlando quando venne uno della casa del capo della sinagoga a dirgli: "Tua figlia è morta, non disturbare più il maestro".

    [50] Ma Gesù che aveva udito rispose: "Non temere, soltanto abbi fede e sarà salvata".

    [51] Giunto alla casa, non lasciò entrare nessuno con sé, all'infuori di Pietro, Giovanni e Giacomo e il padre e la madre della fanciulla.

    [52] Tutti piangevano e facevano il lamento su di lei. Gesù disse: "Non piangete, perché non è morta, ma dorme".

    [53] Essi lo deridevano, sapendo che era morta,

    [54] ma egli, prendendole la mano, disse ad alta voce: "Fanciulla, alzati!".

    [55] Il suo spirito ritornò in lei ed ella si alzò all'istante. Egli ordinò di darle da mangiare.

    [56] I genitori ne furono sbalorditi, ma egli raccomandò loro di non raccontare a nessuno ciò che era accaduto.
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    9


    [1] Egli allora chiamò a sé i Dodici e diede loro potere e autorità su tutti i demòni e di curare le malattie.

    [2] E li mandò ad annunziare il regno di Dio e a guarire gli infermi.

    [3] Disse loro: "Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né bisaccia, né pane, né denaro, né due tuniche per ciascuno.

    [4] In qualunque casa entriate, là rimanete e di là poi riprendete il cammino.

    [5] Quanto a coloro che non vi accolgono, nell'uscire dalla loro città, scuotete la polvere dai vostri piedi, a testimonianza contro di essi".

    [6] Allora essi partirono e giravano di villaggio in villaggio, annunziando dovunque la buona novella e operando guarigioni.

    [7] Intanto il tetrarca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: "Giovanni è risuscitato dai morti",

    [8] altri: "È apparso Elia", e altri ancora: "È risorto uno degli antichi profeti".

    [9] Ma Erode diceva: "Giovanni l'ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire tali cose?". E cercava di vederlo.

    [10] Al loro ritorno, gli apostoli raccontarono a Gesù tutto quello che avevano fatto. Allora li prese con sé e si ritirò verso una città chiamata Betsàida.

    [11] Ma le folle lo seppero e lo seguirono. Egli le accolse e prese a parlar loro del regno di Dio e a guarire quanti avevan bisogno di cure.

    [12] Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: "Congeda la folla, perché vada nei villaggi e nelle campagne dintorno per alloggiare e trovar cibo, poiché qui siamo in una zona deserta".

    [13] Gesù disse loro: "Dategli voi stessi da mangiare". Ma essi risposero: "Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente".

    [14] C'erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai discepoli: "Fateli sedere per gruppi di cinquanta".

    [15] Così fecero e li invitarono a sedersi tutti quanti.

    [16] Allora egli prese i cinque pani e i due pesci e, levati gli occhi al cielo, li benedisse, li spezzò e li diede ai discepoli perché li distribuissero alla folla.

    [17] Tutti mangiarono e si saziarono e delle parti loro avanzate furono portate via dodici ceste.

    [18] Un giorno, mentre Gesù si trovava in un luogo appartato a pregare e i discepoli erano con lui, pose loro questa domanda: "Chi sono io secondo la gente?".

    [19] Essi risposero: "Per alcuni Giovanni il Battista, per altri Elia, per altri uno degli antichi profeti che è risorto".

    [20] Allora domandò: "Ma voi chi dite che io sia?". Pietro, prendendo la parola, rispose: "Il Cristo di Dio".

    [21] Egli allora ordinò loro severamente di non riferirlo a nessuno.

    [22] "Il Figlio dell'uomo, disse, deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo a morte e risorgere il terzo giorno".
    [23] Poi, a tutti, diceva: "Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua.

    [24] Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà.

    [25] Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso?

    [26] Chi si vergognerà di me e delle mie parole, di lui si vergognerà il Figlio dell'uomo, quando verrà nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi.

    [27] In verità vi dico: vi sono alcuni qui presenti, che non morranno prima di aver visto il regno di Dio".

    [28] Circa otto giorni dopo questi discorsi, prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare.

    [29] E, mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante.

    [30] Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mosè ed Elia,

    [31] apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme.

    [32] Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; tuttavia restarono svegli e videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.

    [33] Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: "Maestro, è bello per noi stare qui. Facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia". Egli non sapeva quel che diceva.

    [34] Mentre parlava così, venne una nube e li avvolse; all'entrare in quella nube, ebbero paura.

    [35] E dalla nube uscì una voce, che diceva: "Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo".

    [36] Appena la voce cessò, Gesù restò solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

    [37] Il giorno seguente, quando furon discesi dal monte, una gran folla gli venne incontro.

    [38] A un tratto dalla folla un uomo si mise a gridare: "Maestro, ti prego di volgere lo sguardo a mio figlio, perché è l'unico che ho.

    [39] Ecco, uno spirito lo afferra e subito egli grida, lo scuote ed egli dà schiuma e solo a fatica se ne allontana lasciandolo sfinito.

    [40] Ho pregato i tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti".

    [41] Gesù rispose: "O generazione incredula e perversa, fino a quando sarò con voi e vi sopporterò? Conducimi qui tuo figlio".

    [42] Mentre questi si avvicinava, il demonio lo gettò per terra agitandolo con convulsioni. Gesù minacciò lo spirito immondo, risanò il fanciullo e lo consegnò a suo padre.

    [43] E tutti furono stupiti per la grandezza di Dio.
    Mentre tutti erano sbalorditi per tutte le cose che faceva, disse ai suoi discepoli:

    [44] "Mettetevi bene in mente queste parole: Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato in mano degli uomini".

    [45] Ma essi non comprendevano questa frase; per loro restava così misteriosa che non ne comprendevano il senso e avevano paura a rivolgergli domande su tale argomento.

    [46] Frattanto sorse una discussione tra loro, chi di essi fosse il più grande.

    [47] Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un fanciullo, se lo mise vicino e disse:

    [48] "Chi accoglie questo fanciullo nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Poiché chi è il più piccolo tra tutti voi, questi è grande".

    [49] Giovanni prese la parola dicendo: "Maestro, abbiamo visto un tale che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non è con noi tra i tuoi seguaci".

    [50] Ma Gesù gli rispose: "Non glielo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi".

    [51] Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato tolto dal mondo, si diresse decisamente verso Gerusalemme

    [52] e mandò avanti dei messaggeri. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per fare i preparativi per lui.

    [53] Ma essi non vollero riceverlo, perché era diretto verso Gerusalemme.

    [54] Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: "Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?".

    [55] Ma Gesù si voltò e li rimproverò.
    [56] E si avviarono verso un altro villaggio.

    [57] Mentre andavano per la strada, un tale gli disse: "Ti seguirò dovunque tu vada".

    [58] Gesù gli rispose: "Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo".

    [59] A un altro disse: "Seguimi". E costui rispose: "Signore, concedimi di andare a seppellire prima mio padre".

    [60] Gesù replicò: "Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu và e annunzia il regno di Dio".

    [61] Un altro disse: "Ti seguirò, Signore, ma prima lascia che io mi congedi da quelli di casa".

    [62] Ma Gesù gli rispose: "Nessuno che ha messo mano all'aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio".
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    10


    [1] Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.

    [2] Diceva loro: "La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe.

    [3] Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi;

    [4] non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada.

    [5] In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa.

    [6] Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi.

    [7] Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l'operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa.

    [8] Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi,

    [9] curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio.

    [10] Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle piazze e dite:

    [11] Anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino.

    [12] Io vi dico che in quel giorno Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città.

    [13] Guai a te, Corazin, guai a te, Betsàida! Perché se in Tiro e Sidone fossero stati compiuti i miracoli compiuti tra voi, già da tempo si sarebbero convertiti vestendo il sacco e coprendosi di cenere.

    [14] Perciò nel giudizio Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi.

    [15] E tu, Cafarnao,
    sarai innalzata fino al cielo?
    Fino agli inferi sarai precipitata!

    [16] Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato".

    [17] I settantadue tornarono pieni di gioia dicendo: "Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome".

    [18] Egli disse: "Io vedevo satana cadere dal cielo come la folgore.

    [19] Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico; nulla vi potrà danneggiare.

    [20] Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli".

    [21] In quello stesso istante Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: "Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto.

    [22] Ogni cosa mi è stata affidata dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare".

    [23] E volgendosi ai discepoli, in disparte, disse: "Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete.

    [24] Vi dico che molti profeti e re hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, ma non lo videro, e udire ciò che voi udite, ma non l'udirono".

    [25] Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: "Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?".

    [26] Gesù gli disse: "Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?".

    [27] Costui rispose: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso".

    [28] E Gesù: "Hai risposto bene; fà questo e vivrai".

    [29] Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: "E chi è il mio prossimo?".

    [30] Gesù riprese:
    "Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto.

    [31] Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte.

    [32] Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre.

    [33] Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione.

    [34] Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.

    [35] Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno.

    [36] Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?".

    [37] Quegli rispose: "Chi ha avuto compassione di lui". Gesù gli disse: "Và e anche tu fà lo stesso".

    [38] Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa.

    [39] Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola;

    [40] Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: "Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti".

    [41] Ma Gesù le rispose: "Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose,

    [42] ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta".
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    00 07/07/2011 15:21
    11


    [1] Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: "Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli".

    [2] Ed egli disse loro: "Quando pregate, dite:
    Padre, sia santificato il tuo nome,
    venga il tuo regno;

    [3] dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,

    [4] e perdonaci i nostri peccati,
    perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore,
    e non ci indurre in tentazione".

    [5] Poi aggiunse: "Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani,

    [6] perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti;

    [7] e se quegli dall'interno gli risponde: Non m'importunare, la porta è già chiusa e i miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli;

    [8] vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza.

    [9] Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto.

    [10] Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto.

    [11] Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe?

    [12] O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione?

    [13] Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!".

    [14] Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle rimasero meravigliate.

    [15] Ma alcuni dissero: "È in nome di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni".

    [16] Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.

    [17] Egli, conoscendo i loro pensieri, disse: "Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull'altra.

    [18] Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl.

    [19] Ma se io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl, i vostri discepoli in nome di chi li scacciano? Perciò essi stessi saranno i vostri giudici.

    [20] Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, è dunque giunto a voi il regno di Dio.

    [21] Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, tutti i suoi beni stanno al sicuro.

    [22] Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via l'armatura nella quale confidava e ne distribuisce il bottino.

    [23] Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde.

    [24] Quando lo spirito immondo esce dall'uomo, si aggira per luoghi aridi in cerca di riposo e, non trovandone, dice: Ritornerò nella mia casa da cui sono uscito.

    [25] Venuto, la trova spazzata e adorna.

    [26] Allora va, prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui ed essi entrano e vi alloggiano e la condizione finale di quell'uomo diventa peggiore della prima".

    [27] Mentre diceva questo, una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse: "Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!".

    [28] Ma egli disse: "Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!".

    [29] Mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: "Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato nessun segno fuorchè il segno di Giona.

    [30] Poiché come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell'uomo lo sarà per questa generazione.

    [31] La regina del sud sorgerà nel giudizio insieme con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché essa venne dalle estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, ben più di Salomone c'è qui.

    [32] Quelli di Nìnive sorgeranno nel giudizio insieme con questa generazione e la condanneranno; perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, ben più di Giona c'è qui.

    [33] Nessuno accende una lucerna e la mette in luogo nascosto o sotto il moggio, ma sopra il lucerniere, perché quanti entrano vedano la luce.

    [34] La lucerna del tuo corpo è l'occhio. Se il tuo occhio è sano, anche il tuo corpo è tutto nella luce; ma se è malato, anche il tuo corpo è nelle tenebre.

    [35] Bada dunque che la luce che è in te non sia tenebra.

    [36] Se il tuo corpo è tutto luminoso senza avere alcuna parte nelle tenebre, tutto sarà luminoso, come quando la lucerna ti illumina con il suo bagliore".

    [37] Dopo che ebbe finito di parlare, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli entrò e si mise a tavola.

    [38] Il fariseo si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo.

    [39] Allora il Signore gli disse: "Voi farisei purificate l'esterno della coppa e del piatto, ma il vostro interno è pieno di rapina e di iniquità.

    [40] Stolti! Colui che ha fatto l'esterno non ha forse fatto anche l'interno?

    [41] Piuttosto date in elemosina quel che c'è dentro, ed ecco, tutto per voi sarà mondo.

    [42] Ma guai a voi, farisei, che pagate la decima della menta, della ruta e di ogni erbaggio, e poi trasgredite la giustizia e l'amore di Dio. Queste cose bisognava curare senza trascurare le altre.

    [43] Guai a voi, farisei, che avete cari i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze.

    [44] Guai a voi perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo".

    [45] Uno dei dottori della legge intervenne: "Maestro, dicendo questo, offendi anche noi".

    [46] Egli rispose: "Guai anche a voi, dottori della legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!

    [47] Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi.

    [48] Così voi date testimonianza e approvazione alle opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite loro i sepolcri.

    [49] Per questo la sapienza di Dio ha detto: Manderò a loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno;

    [50] perché sia chiesto conto a questa generazione del sangue di tutti i profeti, versato fin dall'inizio del mondo,

    [51] dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l'altare e il santuario. Sì, vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.

    [52] Guai a voi, dottori della legge, che avete tolto la chiave della scienza. Voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare l'avete impedito".

    [53] Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo ostilmente e a farlo parlare su molti argomenti,

    [54] tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.
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    00 07/07/2011 15:22
    12


    [1] Nel frattempo, radunatesi migliaia di persone che si calpestavano a vicenda, Gesù cominciò a dire anzitutto ai discepoli: "Guardatevi dal lievito dei farisei, che è l'ipocrisia.

    [2] Non c'è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto.

    [3] Pertanto ciò che avrete detto nelle tenebre, sarà udito in piena luce; e ciò che avrete detto all'orecchio nelle stanze più interne, sarà annunziato sui tetti.

    [4] A voi miei amici, dico: Non temete coloro che uccidono il corpo e dopo non possono far più nulla.

    [5] Vi mostrerò invece chi dovete temere: temete Colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geenna. Sì, ve lo dico, temete Costui.

    [6] Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio.

    [7] Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete, voi valete più di molti passeri.

    [8] Inoltre vi dico: Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell'uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio;

    [9] ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.

    [10] Chiunque parlerà contro il Figlio dell'uomo gli sarà perdonato, ma chi bestemmierà lo Spirito Santo non gli sarà perdonato.

    [11] Quando vi condurranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi come discolparvi o che cosa dire;

    [12] perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire".

    [13] Uno della folla gli disse: "Maestro, dì a mio fratello che divida con me l'eredità".

    [14] Ma egli rispose: "O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?".

    [15] E disse loro: "Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell'abbondanza la sua vita non dipende dai suoi beni".

    [16] Disse poi una parabola: "La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto.

    [17] Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti?

    [18] E disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni.

    [19] Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia.

    [20] Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà?

    [21] Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio".

    [22] Poi disse ai discepoli: "Per questo io vi dico: Non datevi pensiero per la vostra vita, di quello che mangerete; né per il vostro corpo, come lo vestirete.

    [23] La vita vale più del cibo e il corpo più del vestito.

    [24] Guardate i corvi: non seminano e non mietono, non hanno ripostiglio né granaio, e Dio li nutre. Quanto più degli uccelli voi valete!

    [25] Chi di voi, per quanto si affanni, può aggiungere un'ora sola alla sua vita?

    [26] Se dunque non avete potere neanche per la più piccola cosa, perché vi affannate del resto?

    [27] Guardate i gigli, come crescono: non filano, non tessono: eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro.

    [28] Se dunque Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani si getta nel forno, quanto più voi, gente di poca fede?

    [29] Non cercate perciò che cosa mangerete e berrete, e non state con l'animo in ansia:

    [30] di tutte queste cose si preoccupa la gente del mondo; ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno.

    [31] Cercate piuttosto il regno di Dio, e queste cose vi saranno date in aggiunta.

    [32] Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo regno.

    [33] Vendete ciò che avete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove i ladri non arrivano e la tignola non consuma.

    [34] Perché dove è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore.

    [35] Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese;

    [36] siate simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per aprirgli subito, appena arriva e bussa.

    [37] Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità vi dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.

    [38] E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell'alba, li troverà così, beati loro!

    [39] Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa.

    [40] Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non pensate".

    [41] Allora Pietro disse: "Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?".

    [42] Il Signore rispose: "Qual è dunque l'amministratore fedele e saggio, che il Signore porrà a capo della sua servitù, per distribuire a tempo debito la razione di cibo?

    [43] Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà al suo lavoro.

    [44] In verità vi dico, lo metterà a capo di tutti i suoi averi.

    [45] Ma se quel servo dicesse in cuor suo: Il padrone tarda a venire, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi,

    [46] il padrone di quel servo arriverà nel giorno in cui meno se l'aspetta e in un'ora che non sa, e lo punirà con rigore assegnandogli il posto fra gli infedeli.

    [47] Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse;

    [48] quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più.

    [49] Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso!

    [50] C'è un battesimo che devo ricevere; e come sono angosciato, finché non sia compiuto!

    [51] Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione.

    [52] D'ora innanzi in una casa di cinque persone

    [53] si divideranno tre contro due e due contro tre;
    padre contro figlio e figlio contro padre,
    madre contro figlia e figlia contro madre,
    suocera contro nuora e nuora contro suocera".

    [54] Diceva ancora alle folle: "Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: Viene la pioggia, e così accade.

    [55] E quando soffia lo scirocco, dite: Ci sarà caldo, e così accade.

    [56] Ipocriti! Sapete giudicare l'aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo?
    [57] E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?

    [58] Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada procura di accordarti con lui, perché non ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all'esecutore e questi ti getti in prigione.

    [59] Ti assicuro, non ne uscirai finché non avrai pagato fino all'ultimo spicciolo".
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    00 07/07/2011 15:22
    13


    [1] In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici.

    [2] Prendendo la parola, Gesù rispose: "Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte?

    [3] No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.

    [4] O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme?

    [5] No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo".

    [6] Disse anche questa parabola: "Un tale aveva un fico piantato nella vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò.

    [7] Allora disse al vignaiolo: Ecco, son tre anni che vengo a cercare frutti su questo fico, ma non ne trovo. Taglialo. Perché deve sfruttare il terreno?

    [8] Ma quegli rispose: Padrone, lascialo ancora quest'anno finché io gli zappi attorno e vi metta il concime

    [9] e vedremo se porterà frutto per l'avvenire; se no, lo taglierai".

    [10] Una volta stava insegnando in una sinagoga il giorno di sabato.

    [11] C'era là una donna che aveva da diciotto anni uno spirito che la teneva inferma; era curva e non poteva drizzarsi in nessun modo.

    [12] Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: "Donna, sei libera dalla tua infermità",

    [13] e le impose le mani. Subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.

    [14] Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, rivolgendosi alla folla disse: "Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi curare e non in giorno di sabato".

    [15] Il Signore replicò: "Ipocriti, non scioglie forse, di sabato, ciascuno di voi il bue o l'asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi?

    [16] E questa figlia di Abramo, che satana ha tenuto legata diciott'anni, non doveva essere sciolta da questo legame in giorno di sabato?".

    [17] Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.

    [18] Diceva dunque: "A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo rassomiglierò?

    [19] È simile a un granellino di senapa, che un uomo ha preso e gettato nell'orto; poi è cresciuto e diventato un arbusto, e gli uccelli del cielo si sono posati tra i suoi rami".

    [20] E ancora: "A che cosa rassomiglierò il regno di Dio?

    [21] È simile al lievito che una donna ha preso e nascosto in tre staia di farina, finché sia tutta fermentata".

    [22] Passava per città e villaggi, insegnando, mentre camminava verso Gerusalemme.

    [23] Un tale gli chiese: "Signore, sono pochi quelli che si salvano?". Rispose:

    [24] "Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno.

    [25] Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: Signore, aprici. Ma egli vi risponderà: Non vi conosco, non so di dove siete.

    [26] Allora comincerete a dire: Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze.

    [27] Ma egli dichiarerà: Vi dico che non so di dove siete. Allontanatevi da me voi tutti operatori d'iniquità!

    [28] Là ci sarà pianto e stridore di denti quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e voi cacciati fuori.

    [29] Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio.

    [30] Ed ecco, ci sono alcuni tra gli ultimi che saranno primi e alcuni tra i primi che saranno ultimi".

    [31] In quel momento si avvicinarono alcuni farisei a dirgli: "Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere".

    [32] Egli rispose: "Andate a dire a quella volpe: Ecco, io scaccio i demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno avrò finito.

    [33] Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io vada per la mia strada, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme.

    [34] Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che sono mandati a te, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come una gallina la sua covata sotto le ali e voi non avete voluto!

    [35] Ecco, la vostra casa vi viene lasciata deserta! Vi dico infatti che non mi vedrete più fino al tempo in cui direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!".
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    00 07/07/2011 15:23
    14


    [1] Un sabato era entrato in casa di uno dei capi dei farisei per pranzare e la gente stava ad osservarlo.

    [2] Davanti a lui stava un idropico.

    [3] Rivolgendosi ai dottori della legge e ai farisei, Gesù disse: "È lecito o no curare di sabato?".

    [4] Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò.

    [5] Poi disse: "Chi di voi, se un asino o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà subito fuori in giorno di sabato?".

    [6] E non potevano rispondere nulla a queste parole.

    [7] Osservando poi come gli invitati sceglievano i primi posti, disse loro una parabola:

    [8] "Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più ragguardevole di te

    [9] e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: Cedigli il posto! Allora dovrai con vergogna occupare l'ultimo posto.

    [10] Invece quando sei invitato, và a metterti all'ultimo posto, perché venendo colui che ti ha invitato ti dica: Amico, passa più avanti. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali.

    [11] Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato".

    [12] Disse poi a colui che l'aveva invitato: "Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i ricchi vicini, perché anch'essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio.

    [13] Al contrario, quando dài un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi;

    [14] e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti".

    [15] Uno dei commensali, avendo udito ciò, gli disse: "Beato chi mangerà il pane nel regno di Dio!".

    [16] Gesù rispose: "Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti.

    [17] All'ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: Venite, è pronto.

    [18] Ma tutti, all'unanimità, cominciarono a scusarsi. Il primo disse: Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego, considerami giustificato.

    [19] Un altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego, considerami giustificato.

    [20] Un altro disse: Ho preso moglie e perciò non posso venire.

    [21] Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al padrone. Allora il padrone di casa, irritato, disse al servo: Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui poveri, storpi, ciechi e zoppi.

    [22] Il servo disse: Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c'è ancora posto.

    [23] Il padrone allora disse al servo: Esci per le strade e lungo le siepi, spingili a entrare, perché la mia casa si riempia.

    [24] Perché vi dico: Nessuno di quegli uomini che erano stati invitati assaggerà la mia cena".

    [25] Siccome molta gente andava con lui, egli si voltò e disse:

    [26] "Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.

    [27] Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo.

    [28] Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento?

    [29] Per evitare che, se getta le fondamenta e non può finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo:

    [30] Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro.

    [31] Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila?

    [32] Se no, mentre l'altro è ancora lontano, gli manda un'ambasceria per la pace.

    [33] Così chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.

    [34] Il sale è buono, ma se anche il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si salerà?

    [35] Non serve né per la terra né per il concime e così lo buttano via. Chi ha orecchi per intendere, intenda".
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    00 07/07/2011 15:24
    15


    [1] Si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo.

    [2] I farisei e gli scribi mormoravano: "Costui riceve i peccatori e mangia con loro".

    [3] Allora egli disse loro questa parabola:

    [4] "Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova?

    [5] Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento,

    [6] va a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora che era perduta.

    [7] Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione.

    [8] O quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e spazza la casa e cerca attentamente finché non la ritrova?

    [9] E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta.

    [10] Così, vi dico, c'è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte".

    [11] Disse ancora: "Un uomo aveva due figli.

    [12] Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze.

    [13] Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto.

    [14] Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno.

    [15] Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci.

    [16] Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava.

    [17] Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame!

    [18] Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te;

    [19] non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni.

    [20] Partì e si incamminò verso suo padre.
    Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò.

    [21] Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio.

    [22] Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi.

    [23] Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa,

    [24] perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.

    [25] Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze;

    [26] chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò.

    [27] Il servo gli rispose: È tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo.

    [28] Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo.

    [29] Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici.

    [30] Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso.

    [31] Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo;

    [32] ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato".
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    00 07/07/2011 15:24
    16


    [1] Diceva anche ai discepoli: "C'era un uomo ricco che aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi.

    [2] Lo chiamò e gli disse: Che è questo che sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non puoi più essere amministratore.

    [3] L'amministratore disse tra sé: Che farò ora che il mio padrone mi toglie l'amministrazione? Zappare, non ho forza, mendicare, mi vergogno.

    [4] So io che cosa fare perché, quando sarò stato allontanato dall'amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua.

    [5] Chiamò uno per uno i debitori del padrone e disse al primo:

    [6] Tu quanto devi al mio padrone? Quello rispose: Cento barili d'olio. Gli disse: Prendi la tua ricevuta, siediti e scrivi subito cinquanta.

    [7] Poi disse a un altro: Tu quanto devi? Rispose: Cento misure di grano. Gli disse: Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta.

    [8] Il padrone lodò quell'amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.

    [9] Ebbene, io vi dico: Procuratevi amici con la disonesta ricchezza, perché, quand'essa verrà a mancare, vi accolgano nelle dimore eterne.

    [10] Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è disonesto nel poco, è disonesto anche nel molto.

    [11] Se dunque non siete stati fedeli nella disonesta ricchezza, chi vi affiderà quella vera?

    [12] E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?

    [13] Nessun servo può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire a Dio e a mammona".

    [14] I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si beffavano di lui.

    [15] Egli disse: "Voi vi ritenete giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che è esaltato fra gli uomini è cosa detestabile davanti a Dio.

    [16] La Legge e i Profeti fino a Giovanni; da allora in poi viene annunziato il regno di Dio e ognuno si sforza per entrarvi.

    [17] È più facile che abbiano fine il cielo e la terra, anziché cada un solo trattino della Legge.

    [18] Chiunque ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio; chi sposa una donna ripudiata dal marito, commette adulterio.

    [19] C'era un uomo ricco, che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettava lautamente.

    [20] Un mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe,

    [21] bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco. Perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe.

    [22] Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto.

    [23] Stando nell'inferno tra i tormenti, levò gli occhi e vide di lontano Abramo e Lazzaro accanto a lui.

    [24] Allora gridando disse: Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e bagnarmi la lingua, perché questa fiamma mi tortura.

    [25] Ma Abramo rispose: Figlio, ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro parimenti i suoi mali; ora invece lui è consolato e tu sei in mezzo ai tormenti.

    [26] Per di più, tra noi e voi è stabilito un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi non possono, né di costì si può attraversare fino a noi.

    [27] E quegli replicò: Allora, padre, ti prego di mandarlo a casa di mio padre,

    [28] perché ho cinque fratelli. Li ammonisca, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento.

    [29] Ma Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro.

    [30] E lui: No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno.

    [31] Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi".
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    00 07/07/2011 15:25
    17


    [1] Disse ancora ai suoi discepoli: "È inevitabile che avvengano scandali, ma guai a colui per cui avvengono.

    [2] È meglio per lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli.

    [3] State attenti a voi stessi!
    Se un tuo fratello pecca, rimproveralo; ma se si pente, perdonagli.

    [4] E se pecca sette volte al giorno contro di te e sette volte ti dice: Mi pento, tu gli perdonerai".

    [5] Gli apostoli dissero al Signore:

    [6] "Aumenta la nostra fede!". Il Signore rispose: "Se aveste fede quanto un granellino di senapa, potreste dire a questo gelso: Sii sradicato e trapiantato nel mare, ed esso vi ascolterebbe.

    [7] Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà quando rientra dal campo: Vieni subito e mettiti a tavola?

    [8] Non gli dirà piuttosto: Preparami da mangiare, rimboccati la veste e servimi, finché io abbia mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai anche tu?

    [9] Si riterrà obbligato verso il suo servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?

    [10] Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare".

    [11] Durante il viaggio verso Gerusalemme, Gesù attraversò la Samaria e la Galilea.

    [12] Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza,

    [13] alzarono la voce, dicendo: "Gesù maestro, abbi pietà di noi!".

    [14] Appena li vide, Gesù disse: "Andate a presentarvi ai sacerdoti". E mentre essi andavano, furono sanati.

    [15] Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce;

    [16] e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo. Era un Samaritano.

    [17] Ma Gesù osservò: "Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono?

    [18] Non si è trovato chi tornasse a render gloria a Dio, all'infuori di questo straniero?". E gli disse:

    [19] "Alzati e và; la tua fede ti ha salvato!".

    [20] Interrogato dai farisei: "Quando verrà il regno di Dio?", rispose:

    [21] "Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui, o: eccolo là. Perché il regno di Dio è in mezzo a voi!".

    [22] Disse ancora ai discepoli: "Verrà un tempo in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell'uomo, ma non lo vedrete.

    [23] Vi diranno: Eccolo là, o: eccolo qua; non andateci, non seguiteli.

    [24] Perché come il lampo, guizzando, brilla da un capo all'altro del cielo, così sarà il Figlio dell'uomo nel suo giorno.

    [25] Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga ripudiato da questa generazione.

    [26] Come avvenne al tempo di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell'uomo:

    [27] mangiavano, bevevano, si ammogliavano e si maritavano, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca e venne il diluvio e li fece perire tutti.

    [28] Come avvenne anche al tempo di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano;

    [29] ma nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece perire tutti.

    [30] Così sarà nel giorno in cui il Figlio dell'uomo si rivelerà.

    [31] In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza, se le sue cose sono in casa, non scenda a prenderle; così chi si troverà nel campo, non torni indietro.

    [32] Ricordatevi della moglie di Lot.

    [33] Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà, chi invece la perde la salverà.

    [34] Vi dico: in quella notte due si troveranno in un letto: l'uno verrà preso e l'altro lasciato;

    [35] due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l'una verrà presa e l'altra lasciata".

    [36] .

    [37] Allora i discepoli gli chiesero: "Dove, Signore?". Ed egli disse loro: "Dove sarà il cadavere, là si raduneranno anche gli avvoltoi".
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    00 07/07/2011 15:25
    18


    [1] Disse loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi:

    [2] "C'era in una città un giudice, che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno.

    [3] In quella città c'era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario.

    [4] Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno,

    [5] poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a importunarmi".

    [6] E il Signore soggiunse: "Avete udito ciò che dice il giudice disonesto.

    [7] E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui, e li farà a lungo aspettare?

    [8] Vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?".

    [9] Disse ancora questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri:

    [10] "Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano.

    [11] Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano.

    [12] Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo.

    [13] Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore.

    [14] Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell'altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato".

    [15] Gli presentavano anche i bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli, vedendo ciò, li rimproveravano.

    [16] Allora Gesù li fece venire avanti e disse: "Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio.

    [17] In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non vi entrerà".

    [18] Un notabile lo interrogò: "Maestro buono, che devo fare per ottenere la vita eterna?".

    [19] Gesù gli rispose: "Perché mi dici buono? Nessuno è buono, se non uno solo, Dio.

    [20] Tu conosci i comandamenti: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non testimoniare il falso, onora tuo padre e tua madre".

    [21] Costui disse: "Tutto questo l'ho osservato fin dalla mia giovinezza".

    [22] Udito ciò, Gesù gli disse: "Una cosa ancora ti manca: vendi tutto quello che hai, distribuiscilo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli; poi vieni e seguimi".

    [23] Ma quegli, udite queste parole, divenne assai triste, perché era molto ricco.

    [24] Quando Gesù lo vide, disse: "Quant'è difficile, per coloro che possiedono ricchezze entrare nel regno di Dio.

    [25] È più facile per un cammello passare per la cruna di un ago che per un ricco entrare nel regno di Dio!".

    [26] Quelli che ascoltavano dissero: "Allora chi potrà essere salvato?".

    [27] Rispose: "Ciò che è impossibile agli uomini, è possibile a Dio".

    [28] Pietro allora disse: "Noi abbiamo lasciato tutte le nostre cose e ti abbiamo seguito".

    [29] Ed egli rispose: "In verità vi dico, non c'è nessuno che abbia lasciato casa o moglie o fratelli o genitori o figli per il regno di Dio,

    [30] che non riceva molto di più nel tempo presente e la vita eterna nel tempo che verrà".

    [31] Poi prese con sé i Dodici e disse loro: "Ecco, noi andiamo a Gerusalemme, e tutto ciò che fu scritto dai profeti riguardo al Figlio dell'uomo si compirà.

    [32] Sarà consegnato ai pagani, schernito, oltraggiato, coperto di sputi

    [33] e, dopo averlo flagellato, lo uccideranno e il terzo giorno risorgerà".

    [34] Ma non compresero nulla di tutto questo; quel parlare restava oscuro per loro e non capivano ciò che egli aveva detto.

    [35] Mentre si avvicinava a Gerico, un cieco era seduto a mendicare lungo la strada.

    [36] Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse.

    [37] Gli risposero: "Passa Gesù il Nazareno!".

    [38] Allora incominciò a gridare: "Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!".
    [39] Quelli che camminavano avanti lo sgridavano, perché tacesse; ma lui continuava ancora più forte: "Figlio di Davide, abbi pietà di me!".

    [40] Gesù allora si fermò e ordinò che glielo conducessero. Quando gli fu vicino, gli domandò:

    [41] "Che vuoi che io faccia per te?". Egli rispose: "Signore, che io riabbia la vista".

    [42] E Gesù gli disse: "Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato".

    [43] Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo lodando Dio. E tutto il popolo, alla vista di ciò, diede lode a Dio.
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    00 07/07/2011 15:26
    19


    [1] Entrato in Gerico, attraversava la città.

    [2] Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco,

    [3] cercava di vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di statura.

    [4] Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva passare di là.

    [5] Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: "Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua".

    [6] In fretta scese e lo accolse pieno di gioia.
    [7] Vedendo ciò, tutti mormoravano: "È andato ad alloggiare da un peccatore!".

    [8] Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: "Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto".

    [9] Gesù gli rispose: "Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch'egli è figlio di Abramo;

    [10] il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto".

    [11] Mentre essi stavano ad ascoltare queste cose, Gesù disse ancora una parabola perché era vicino a Gerusalemme ed essi credevano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all'altro.

    [12] Disse dunque: "Un uomo di nobile stirpe partì per un paese lontano per ricevere un titolo regale e poi ritornare.

    [13] Chiamati dieci servi, consegnò loro dieci mine, dicendo: Impiegatele fino al mio ritorno.

    [14] Ma i suoi cittadini lo odiavano e gli mandarono dietro un'ambasceria a dire: Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi.

    [15] Quando fu di ritorno, dopo aver ottenuto il titolo di re, fece chiamare i servi ai quali aveva consegnato il denaro, per vedere quanto ciascuno avesse guadagnato.

    [16] Si presentò il primo e disse: Signore, la tua mina ha fruttato altre dieci mine.

    [17] Gli disse: Bene, bravo servitore; poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città.

    [18] Poi si presentò il secondo e disse: La tua mina, signore, ha fruttato altre cinque mine.

    [19] Anche a questo disse: Anche tu sarai a capo di cinque città.

    [20] Venne poi anche l'altro e disse: Signore, ecco la tua mina, che ho tenuta riposta in un fazzoletto;

    [21] avevo paura di te che sei un uomo severo e prendi quello che non hai messo in deposito, mieti quello che non hai seminato.

    [22] Gli rispose: Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato:

    [23] perché allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l'avrei riscosso con gli interessi.

    [24] Disse poi ai presenti: Toglietegli la mina e datela a colui che ne ha dieci

    [25] Gli risposero: Signore, ha già dieci mine!

    [26] Vi dico: A chiunque ha sarà dato; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha.

    [27] E quei miei nemici che non volevano che diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me".

    [28] Dette queste cose, Gesù proseguì avanti agli altri salendo verso Gerusalemme.

    [29] Quando fu vicino a Bètfage e a Betània, presso il monte detto degli Ulivi, inviò due discepoli dicendo:

    [30] "Andate nel villaggio di fronte; entrando, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è mai salito; scioglietelo e portatelo qui.

    [31] E se qualcuno vi chiederà: Perché lo sciogliete?, direte così: Il Signore ne ha bisogno".

    [32] Gli inviati andarono e trovarono tutto come aveva detto.

    [33] Mentre scioglievano il puledro, i proprietari dissero loro: "Perché sciogliete il puledro?".

    [34] Essi risposero: "Il Signore ne ha bisogno".

    [35] Lo condussero allora da Gesù; e gettati i loro mantelli sul puledro, vi fecero salire Gesù.

    [36] Via via che egli avanzava, stendevano i loro mantelli sulla strada.

    [37] Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, esultando, cominciò a lodare Dio a gran voce, per tutti i prodigi che avevano veduto, dicendo:

    [38] "Benedetto colui che viene,
    il re, nel nome del Signore.
    Pace in cielo
    e gloria nel più alto dei cieli!".

    [39] Alcuni farisei tra la folla gli dissero: "Maestro, rimprovera i tuoi discepoli".

    [40] Ma egli rispose: "Vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre".
    [41] Quando fu vicino, alla vista della città, pianse su di essa, dicendo:

    [42] "Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace. Ma ormai è stata nascosta ai tuoi occhi.

    [43] Giorni verranno per te in cui i tuoi nemici ti cingeranno di trincee, ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte;

    [44] abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata".

    [45] Entrato poi nel tempio, cominciò a cacciare i venditori,

    [46] dicendo: "Sta scritto:
    La mia casa sarà casa di preghiera.
    Ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri!".

    [47] Ogni giorno insegnava nel tempio. I sommi sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo perire e così anche i notabili del popolo;

    [48] ma non sapevano come fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue parole.
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    20


    [1] Un giorno, mentre istruiva il popolo nel tempio e annunziava la parola di Dio, si avvicinarono i sommi sacerdoti e gli scribi con gli anziani e si rivolsero a lui dicendo:
    [2] "Dicci con quale autorità fai queste cose o chi è che t'ha dato quest'autorità".

    [3] E Gesù disse loro: "Vi farò anch'io una domanda e voi rispondetemi:

    [4] Il battesimo di Giovanni veniva dal Cielo o dagli uomini?".

    [5] Allora essi discutevano fra loro: "Se diciamo "dal Cielo", risponderà: "Perché non gli avete creduto?".

    [6] E se diciamo "dagli uomini", tutto il popolo ci lapiderà, perché è convinto che Giovanni è un profeta".

    [7] Risposero quindi di non saperlo.

    [8] E Gesù disse loro: "Nemmeno io vi dico con quale autorità faccio queste cose".

    [9] Poi cominciò a dire al popolo questa parabola: "Un uomo piantò una vigna, l'affidò a dei coltivatori e se ne andò lontano per molto tempo.

    [10] A suo tempo, mandò un servo da quei coltivatori perché gli dessero una parte del raccolto della vigna. Ma i coltivatori lo percossero e lo rimandarono a mani vuote.

    [11] Mandò un altro servo, ma essi percossero anche questo, lo insultarono e lo rimandarono a mani vuote.

    [12] Ne mandò ancora un terzo, ma anche questo lo ferirono e lo cacciarono.

    [13] Disse allora il padrone della vigna: Che devo fare? Manderò il mio unico figlio; forse di lui avranno rispetto.

    [14] Quando lo videro, i coltivatori discutevano fra loro dicendo: Costui è l'erede. Uccidiamolo e così l'eredità sarà nostra.

    [15] E lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero. Che cosa farà dunque a costoro il padrone della vigna?

    [16] Verrà e manderà a morte quei coltivatori, e affiderà ad altri la vigna". Ma essi, udito ciò, esclamarono: "Non sia mai!".

    [17] Allora egli si volse verso di loro e disse: "Che cos'è dunque ciò che è scritto:
    La pietra che i costruttori hanno scartata,
    è diventata testata d'angolo?

    [18] Chiunque cadrà su quella pietra si sfracellerà e a chi cadrà addosso, lo stritolerà".

    [19] Gli scribi e i sommi sacerdoti cercarono allora di mettergli addosso le mani, ma ebbero paura del popolo. Avevano capito che quella parabola l'aveva detta per loro.

    [20] Postisi in osservazione, mandarono informatori, che si fingessero persone oneste, per coglierlo in fallo nelle sue parole e poi consegnarlo all'autorità e al potere del governatore.

    [21] Costoro lo interrogarono: "Maestro, sappiamo che parli e insegni con rettitudine e non guardi in faccia a nessuno, ma insegni secondo verità la via di Dio.

    [22] È lecito che noi paghiamo il tributo a Cesare?".

    [23] Conoscendo la loro malizia, disse:

    [24] "Mostratemi un denaro: di chi è l'immagine e l'iscrizione?". Risposero: "Di Cesare".

    [25] Ed egli disse: "Rendete dunque a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio".

    [26] Così non poterono coglierlo in fallo davanti al popolo e, meravigliati della sua risposta, tacquero.

    [27] Gli si avvicinarono poi alcuni sadducei, i quali negano che vi sia la risurrezione, e gli posero questa domanda:

    [28] "Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se a qualcuno muore un fratello che ha moglie, ma senza figli, suo fratello si prenda la vedova e dia una discendenza al proprio fratello.

    [29] C'erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli.

    [30] Allora la prese il secondo

    [31] e poi il terzo e così tutti e sette; e morirono tutti senza lasciare figli.

    [32] Da ultimo anche la donna morì.
    [33] Questa donna dunque, nella risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l'hanno avuta in moglie".

    [34] Gesù rispose: "I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito;

    [35] ma quelli che sono giudicati degni dell'altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito;

    [36] e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio.

    [37] Che poi i morti risorgono, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando chiama il Signore: Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe.

    [38] Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui".

    [39] Dissero allora alcuni scribi: "Maestro, hai parlato bene".

    [40] E non osavano più fargli alcuna domanda.

    [41] Egli poi disse loro: "Come mai dicono che il Cristo è figlio di Davide,

    [42] se Davide stesso nel libro dei Salmi dice:
    Ha detto il Signore al mio Signore:
    siedi alla mia destra,

    [43] finché io ponga i tuoi nemici
    come sgabello ai tuoi piedi?

    [44] Davide dunque lo chiama Signore; perciò come può essere suo figlio?".

    [45] E mentre tutto il popolo ascoltava, disse ai discepoli:

    [46] "Guardatevi dagli scribi che amano passeggiare in lunghe vesti e hanno piacere di esser salutati nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei conviti;

    [47] divorano le case delle vedove, e in apparenza fanno lunghe preghiere. Essi riceveranno una condanna più severa".
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