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Anam_cara

Timoteo 2

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    Stellina788
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    00 08/07/2011 12:06
    1


    [1] Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, per annunziare la promessa della vita in Cristo Gesù,

    [2] al diletto figlio Timòteo: grazia, misericordia e pace da parte di Dio Padre e di Cristo Gesù Signore nostro.

    [3] Ringrazio Dio, che io servo con coscienza pura come i miei antenati, ricordandomi sempre di te nelle mie preghiere, notte e giorno;

    [4] mi tornano alla mente le tue lacrime e sento la nostalgia di rivederti per essere pieno di gioia.

    [5] Mi ricordo infatti della tua fede schietta, fede che fu prima nella tua nonna Lòide, poi in tua madre Eunìce e ora, ne sono certo, anche in te.

    [6] Per questo motivo ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in te per l'imposizione delle mie mani.

    [7] Dio infatti non ci ha dato uno Spirito di timidezza, ma di forza, di amore e di saggezza.

    [8] Non vergognarti dunque della testimonianza da rendere al Signore nostro, né di me, che sono in carcere per lui; ma soffri anche tu insieme con me per il vangelo, aiutato dalla forza di Dio.

    [9] Egli infatti ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa, non già in base alle nostre opere, ma secondo il suo proposito e la sua grazia; grazia che ci è stata data in Cristo Gesù fin dall'eternità,

    [10] ma è stata rivelata solo ora con l'apparizione del salvatore nostro Cristo Gesù, che ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita e l'immortalità per mezzo del vangelo,

    [11] del quale io sono stato costituito araldo, apostolo e maestro.

    [12] È questa la causa dei mali che soffro, ma non me ne vergogno: so infatti a chi ho creduto e son convinto che egli è capace di conservare il mio deposito fino a quel giorno.

    [13] Prendi come modello le sane parole che hai udito da me, con la fede e la carità che sono in Cristo Gesù.

    [14] Custodisci il buon deposito con l'aiuto dello Spirito santo che abita in noi.

    [15] Tu sai che tutti quelli dell'Asia, tra i quali Fìgelo ed Ermègene, mi hanno abbandonato.

    [16] Il Signore conceda misericordia alla famiglia di Onesìforo, perché egli mi ha più volte confortato e non s'è vergognato delle mie catene;

    [17] anzi, venuto a Roma, mi ha cercato con premura, finché mi ha trovato.

    [18] Gli conceda il Signore di trovare misericordia presso Dio in quel giorno. E quanti servizi egli ha reso in Efeso, lo sai meglio di me.
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    Stellina788
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    00 08/07/2011 12:07
    2


    [1] Tu dunque, figlio mio, attingi sempre forza nella grazia che è in Cristo Gesù

    [2] e le cose che hai udito da me in presenza di molti testimoni, trasmettile a persone fidate, le quali siano in grado di ammaestrare a loro volta anche altri.

    [3] Insieme con me prendi anche tu la tua parte di sofferenze, come un buon soldato di Cristo Gesù.

    [4] Nessuno però, quando presta servizio militare, s'intralcia nelle faccende della vita comune, se vuol piacere a colui che l'ha arruolato.

    [5] Anche nelle gare atletiche, non riceve la corona se non chi ha lottato secondo le regole.

    [6] L'agricoltore poi che si affatica, dev'essere il primo a cogliere i frutti della terra.

    [7] Cerca di comprendere ciò che voglio dire; il Signore certamente ti darà intelligenza per ogni cosa.

    [8] Ricordati che Gesù Cristo, della stirpe di Davide, è risuscitato dai morti, secondo il mio vangelo,

    [9] a causa del quale io soffro fino a portare le catene come un malfattore; ma la parola di Dio non è incatenata!

    [10] Perciò sopporto ogni cosa per gli eletti, perché anch'essi raggiungano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna.

    [11] Certa è questa parola:
    Se moriamo con lui, vivremo anche con lui;

    [12] se con lui perseveriamo, con lui anche regneremo;
    se lo rinneghiamo, anch'egli ci rinnegherà;

    [13] se noi manchiamo di fede, egli però rimane fedele,
    perché non può rinnegare se stesso.

    [14] Richiama alla memoria queste cose, scongiurandoli davanti a Dio di evitare le vane discussioni, che non giovano a nulla, se non alla perdizione di chi le ascolta.

    [15] Sfòrzati di presentarti davanti a Dio come un uomo degno di approvazione, un lavoratore che non ha di che vergognarsi, uno scrupoloso dispensatore della parola della verità.

    [16] Evita le chiacchiere profane, perché esse tendono a far crescere sempre più nell'empietà;

    [17] la parola di costoro infatti si propagherà come una cancrena. Fra questi ci sono Imenèo e Filèto,

    [18] i quali hanno deviato dalla verità, sostenendo che la risurrezione è già avvenuta e così sconvolgono la fede di alcuni.

    [19] Tuttavia il fondamento gettato da Dio sta saldo e porta questo sigillo: Il Signore conosce i suoi, e ancora: Si allontani dall'iniquità chiunque invoca il nome del Signore.

    [20] In una casa grande però non vi sono soltanto vasi d'oro e d'argento, ma anche di legno e di coccio; alcuni sono destinati ad usi nobili, altri per usi più spregevoli.

    [21] Chi si manterrà puro astenendosi da tali cose, sarà un vaso nobile, santificato, utile al padrone, pronto per ogni opera buona.

    [22] Fuggi le passioni giovanili; cerca la giustizia, la fede, la carità, la pace, insieme a quelli che invocano il Signore con cuore puro.

    [23] Evita inoltre le discussioni sciocche e non educative, sapendo che generano contese.

    [24] Un servo del Signore non dev'essere litigioso, ma mite con tutti, atto a insegnare, paziente nelle offese subite,

    [25] dolce nel riprendere gli oppositori, nella speranza che Dio voglia loro concedere di convertirsi, perché riconoscano la verità

    [26] e ritornino in sé sfuggendo al laccio del diavolo, che li ha presi nella rete perché facessero la sua volontà.
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    Stellina788
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    00 08/07/2011 12:07
    3


    [1] Devi anche sapere che negli ultimi tempi verranno momenti difficili.

    [2] Gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanitosi, orgogliosi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, senza religione,

    [3] senza amore, sleali, maldicenti, intemperanti, intrattabili, nemici del bene,

    [4] traditori, sfrontati, accecati dall'orgoglio, attaccati ai piaceri più che a Dio,

    [5] con la parvenza della pietà, mentre ne hanno rinnegata la forza interiore. Guardati bene da costoro!

    [6] Al loro numero appartengono certi tali che entrano nelle case e accalappiano donnicciole cariche di peccati, mosse da passioni di ogni genere,

    [7] che stanno sempre lì ad imparare, senza riuscire mai a giungere alla conoscenza della verità.

    [8] Sull'esempio di Iannes e di Iambres che si opposero a Mosè, anche costoro si oppongono alla verità: uomini dalla mente corrotta e riprovati in materia di fede.

    [9] Costoro però non progrediranno oltre, perché la loro stoltezza sarà manifestata a tutti, come avvenne per quelli.

    [10] Tu invece mi hai seguito da vicino nell'insegnamento, nella condotta, nei propositi, nella fede, nella magnanimità, nell'amore del prossimo, nella pazienza,

    [11] nelle persecuzioni, nelle sofferenze, come quelle che incontrai ad Antiochia, a Icònio e a Listri. Tu sai bene quali persecuzioni ho sofferto. Eppure il Signore mi ha liberato da tutte.

    [12] Del resto, tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati.
    [13] Ma i malvagi e gli impostori andranno sempre di male in peggio, ingannatori e ingannati nello stesso tempo.

    [14] Tu però rimani saldo in quello che hai imparato e di cui sei convinto, sapendo da chi l'hai appreso

    [15] e che fin dall'infanzia conosci le sacre Scritture: queste possono istruirti per la salvezza, che si ottiene per mezzo della fede in Cristo Gesù.

    [16] Tutta la Scrittura infatti è ispirata da Dio e utile per insegnare, convincere, correggere e formare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.
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    00 08/07/2011 12:08
    4


    [1] Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno:

    [2] annunzia la parola, insisti in ogni occasione opportuna e non opportuna, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e dottrina.

    [3] Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie,

    [4] rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole.

    [5] Tu però vigila attentamente, sappi sopportare le sofferenze, compi la tua opera di annunziatore del vangelo, adempi il tuo ministero.

    [6] Quanto a me, il mio sangue sta per essere sparso in libagione ed è giunto il momento di sciogliere le vele.

    [7] Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede.

    [8] Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti coloro che attendono con amore la sua manifestazione.

    [9] Cerca di venire presto da me,

    [10] perché Dema mi ha abbondonato avendo preferito il secolo presente ed è partito per Tessalonica; Crescente è andato in Galazia, Tito in Dalmazia.

    [11] Solo Luca è con me. Prendi Marco e portalo con te, perché mi sarà utile per il ministero.

    [12] Ho inviato Tìchico a Efeso.

    [13] Venendo, portami il mantello che ho lasciato a Troade in casa di Carpo e anche i libri, soprattutto le pergamene.

    [14] Alessandro, il ramaio, mi ha procurato molti mali. Il Signore gli renderà secondo le sue opere;

    [15] guàrdatene anche tu, perché è stato un accanito avversario della nostra predicazione.

    [16] Nella mia prima difesa in tribunale nessuno mi ha assistito; tutti mi hanno abbandonato. Non se ne tenga conto contro di loro.

    [17] Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché per mio mezzo si compisse la proclamazione del messaggio e potessero sentirlo tutti i Gentili: e così fui liberato dalla bocca del leone.

    [18] Il Signore mi libererà da ogni male e mi salverà per il suo regno eterno; a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen.

    [19] Saluta Prisca e Aquila e la famiglia di Onesìforo.

    [20] Eràsto è rimasto a Corinto; Tròfimo l'ho lasciato ammalato a Milèto.

    [21] Affrettati a venire prima dell'inverno.
    Ti salutano Eubùlo, Pudènte, Lino, Claudia e tutti i fratelli.

    [22] Il Signore Gesù sia con il tuo spirito. La grazia sia con voi!