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PORTATRICI DELL’AMORE DI CRISTO




Cerchiamo di vivere lo spirito delle Missionarie della Carità fin dall’inizio, spirito fatto di totale abbandono a Dio, di amorevole fiducia reciproca, e di gioia in ogni situazione. Se accettiamo veramente questo spirito, allora saremo sicuramente delle autentiche cooperatrici di Cristo, le portatrici del suo amore. Questo spirito deve irraggiare dal vostro cuore sulla vostra famiglia, sul vostro vicinato, sulla vostra città, sul vostro paese, sul mondo. Cerchiamo di aumentare sempre più il capitale dell’amore, della cortesia, della comprensione e della pace. Il denaro verrà, se cerchiamo anzitutto il regno di Dio: allora ci sarà dato il resto.


Preferirei commettere degli errori con gentilezza e compassione piuttosto che operare miracoli con scortesia e durezza.


Sappiamo che, se vogliamo veramente amare, dobbiamo imparare a perdonare.


Non saremmo capaci di capire e di aiutare effettivamente coloro che mancano di tutto, se non vivessimo come loro. Ogni manifestazione di amore, per quanto piccola, in favore dei poveri e degli indesiderati è importante agli occhi di Gesù.
Non aspettate i leaders; fatelo da sole, da persona a persona.


Ogni Sorella deve diventare una cooperatrice di Cristo nei bassifondi e perciò ognuna di loro deve comprendere quel che Dio e le Missionarie della Carità si attendono da lei. Lasciate che Cristo irraggi e viva la sua vita in lei e attraverso di lei nei bassifondi. Fate in modo che i poveri, vedendola, siano attratti a Cristo e lo invitino a entrare nelle loro case e nella loro vita. Lasciate che gli infermi e i sofferenti trovino in lei un vero angelo confortatore e consolatore. Lasciate che i piccoli per le strade le si facciano attorno, perché lei richiama alla loro mente lui, l’amico dei piccoli.


La nostra vita di povertà è necessaria quanto la nostra stessa attività. Solo in paradiso vedremo quanto dobbiamo ai poveri per averci aiutate ad amare meglio Dio tramite loro.


Le nostre vite sono intessute con Gesù nell’eucaristia, e la fede e l’amore che promanano dall’eucaristia ci rendono capaci di scorgerlo sotto le vesti misere dei poveri, per cui vi è un solo amore di Gesù, non essendovi che una sola persona nei poveri, quella di Gesù. Facciamo voto di castità per amare Cristo con amore indiviso; facciamo voto di povertà, che ci libera da ogni possesso materiale al fine di essere capaci di amarlo con amore indiviso; con quella libertà possiamo amarlo con amore indiviso e in forza di questo voto, fatto di amore indiviso, ci abbandoniamo totalmente a lui nella persona che lo rappresenta. Così anche il nostro voto di obbedienza è un altro modo per dare e per essere amate. Infine il quarto voto che facciamo è quello di servire generosamente e senza compenso i più poveri fra i poveri. Con questo voto ci obblighiamo ad essere come loro, a dipendere unicamente dalla divina provvidenza, a non avere niente, pur possedendo tutto dal momento che possediamo Cristo.


Non inorgogliamoci, né siamo vanitose nella nostra attività. Quell’opera è opera di Dio, i poveri sono poveri di Dio. Mettetevi completamente sotto la influenza di Gesù, in modo ch’egli possa pensare i suoi pensieri nella vostra mente e compiere il suo lavoro attraverso le vostre mani, perché con lui che sorregge sarete onnipotenti.


State attente a lasciare che la grazia di Dio lavori nelle vostre anime, accettando tutto quel che egli vi dona e donandogli tutto quel ch’egli prende da voi. La vera santità consiste nel fare la volontà di Dio con un sorriso.


Dio è la stessa purezza; niente d’impuro può comparire davanti a lui; però non credo che Dio possa odiare, perché egli è amore e ci ama a dispetto della nostra miseria e della nostra peccaminosità. Egli è il Padre pieno di amore, per cui non abbiamo che da rivolgerci a lui. Dio non può odiare; ama perché è amore; però l’impurità costituisce un ostacolo, che impedisce di vederlo. Non si tratta solo del peccato di impurità, bensì di qualsiasi attaccamento, di qualsiasi cosa che ci tiene lontano da lui e ci rende meno simili a Cristo; tutto ciò che sa di odio, di mancanza di carità, è anche una impurità. Se siamo ripiene di peccato, Dio non può riempirci, perché neppure lui può riempire quel che è già pieno. Per questo abbiamo bisogno del perdono, per svuotarci, e allora Dio ci riempirà di se stesso.


Le collaboratrici devono amare agendo. Le nostre opere di amore non sono altro che opere di pace. Compiamole con un amore e con una efficienza più grande: ognuno e ognuna nel suo lavoro, nella vita quotidiana, in casa, nel vicinato.


Continuate a dare Gesù alla vostra gente non con le parole, ma con l’esempio, amando Gesù, irradiando la sua santità e diffondendo la sua fragranza di amore ovunque andate. La gioia di Gesù sia la vostra forza. Siate felici e in pace. Accettate tutto quello che vi dà, e date con un largo sorriso tutto quello che vi toglie. Appartenete a lui. Ditegli: “Sono tua, e se mi tagliassi a pezzi, ogni frammento sarebbe ancora tutto tuo”. Lasciate che Gesù sia la vittima e il sacerdote in voi.



(continua)