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Fortunatamente c'è una crescente consapevolezza sull'esigenza che la donna sia messa in grado di avere la sua parte nella soluzione dei seri problemi della società e del suo futuro.
In ogni ambito, "una maggiore presenza delle donne nella società si rivelerebbe più preziosa perché aiuterebbe a rendere manifeste le contraddizioni che sono presenti in una società organizzata unicamente secondo il criterio dell'efficienza della produttività costringendo a riprogettare i sistemi in modo da favorire il processo di umanizzazione che contraddistingue la 'civiltà dell'amore' "(Ibid, N. 4)

 
La "civiltà dell'amore" consiste, in definitiva, in una radicale affermazione del valore della vita e del valore dell'amore.
Le donne sono particolarmente qualificate e privilegiate in entrambi i casi.

Riguardo alla vita esse, sebbene responsabili non da sole dell'affermazione del suo valore intrinseco, godono di una funzione unica grazie all'intima connessione che le lega al mistero della trasmissione della vita.

Riguardo all'amore, poi, sanno apportare ad ogni aspetto dell'esistenza, ivi compresi i momenti decisionali di più alta responsabilità, quell'essenziale qualità del genio femminile che consiste nell'obiettività di giudizio temperata dalla capacità di comprendere a fondo le esigenze proprie di ogni relazione interpersonale.

I mass media (stampa, cinema, radio, televisione, industria musicale, reti informatiche), rappresentano il moderno areopago dove le informazioni si ricevono e si trasmettono rapidamente ad un "audience" universale, dove vengono scambiate idee, dove si forgiano comportamenti e dove di fatto va delineandosi una nuova cultura.

Essi sono quindi destinati ad esercitare una potente influenza nel far si che la società riconosca ed apprezzi non solo i diritti ma anche le specifiche qualità delle donne.