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"E potrò ancora mettermi nastri nella criniera?" domandò Mollie.

"Compagna" ribattè Palla di Neve "quei nastri che ti piacciono tanto sono il segno della schiavitù.

Non capisci che la libertà vale assai più di un nastro?»

Mollie consentì, pur non mostrandosi troppo convinta.

Una più dura lotta dovettero sostenere i maiali per smentire le menzogne messe in giro da Mosè, il corvo domestico.

Mosè, il favorito del signor Jones, era una spia e un delatore, ma era anche un parlatore intelligente.

Egli pretendeva di sapere dell'esistenza di un misterioso paese chiamato Monte Zuccherocandito dove tutti gli animali andavano quando morivano.
 

Era situato in qualche luogo, su, nel cielo, oltre le nuvole, diceva Mosè.

Sul Monte Zuccherocandito era domenica sette giorni la settimana, il trifoglio era tutto l'anno di stagione, e sulle siepi crescevano zollette di zucchero e semi di lino.

Gli animali odiavano Mosè perchè raccontava storie e non lavorava, ma qualcuno di essi credeva nel Monte Zuccherocandito, e i maiali avevano un bel daffare a persuaderli che un tal sito non esisteva.