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21 Aprile - Sant'Anselmo d'Aosta

Ultimo Aggiornamento: 21/04/2012 10:16
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21/04/2012 10:16




Sabato 21 Aprile 2012


S. Anselmo d'Aosta

Credere e amare, per comprendere
, a cura di Antonio Maria Sicari



Anselmo nacque ad Aosta nel 1033, da famiglia imparentata con i Savoia. Reagendo alle pressioni del padre che voleva impegnarlo negli affari di famiglia, fuggì di casa recandosì alla abbazia di Le Bec in Normandia, una delle più fiorenti scuole di teologia di allora, guidata dall’abate Lanfranco. Qui completò gli studi fino al sacerdozio, facendosi stimare per le doti di mente e di cuore. Nel 1078 Lanfranco fu eletto alla sede episcopale di Canterbury e Anselmo, ancora piuttosto giovane, fu nominato abate. Non trascurò tuttavia gli studi filosofici e teologici e fu uno dei più fecondi autori religiosi del suo tempo.

Nel 1089 successe a Lanfranco anche nella sede arcivescovile, divenendo Primate d’Inghilterra. Ma si scontrò con le pretese del re Guglielmo il Rosso che lo costrinse ripetutamente all’esilio. Il contrasto verteva sulla libertà della Chiesa e continuò anche sotto Enrico I. Ma Anselmo seppe coniugare la bontà con la fermezza e l’audacia, e riuscì infine a conquistarsi la fiducia del Sovrano. Assieme a S. Agostino e S. Tommaso d’Aquino, Anselmo è considerato uno dei tre più grandi teologi della Chiesa.

Ci ha lasciato un trattato su Dio (intitolato Monologion, cioè “Soliloquio”) e un altro (intitolato Proslogion, cioè “Colloquio”) sulla Sua esistenza: secondo Anselmo, essa è provata dal fatto che deve necessariamente esistere “l’Essere di cui non si può pensare niente di più grande”. Scrisse anche un trattato sul mistero dell’Incarnazione (intitolato Cur Deus Homo - “Perché Dio si è fatto uomo”). È di Anselmo il famoso principio: “La fede chiede il lavoro della ragione”. Ed è una bella caratteristica della sua teologia il fatto che essa si tramuti spesso in preghiera.

Morì a Canterbury il 21 aprile 1109. Nel 1720, Papa Clemente XI lo ha proclamato Dottore della Chiesa.



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