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27 Aprile - Santa Zita

Ultimo Aggiornamento: 27/04/2012 10:58
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Sesso: Femminile
27/04/2012 10:58


Venerdì 27 Aprile 2012


S. Zita

Le astuzie della bontà
, a cura di Antonio Maria Sicari



È una Santa oggi quasi dimenticata, ma un tempo molto cara al popolo cristiano per le sue umili vicende in cui molte ragazze si riconoscevano. Era, infatti, venerata come patrona delle “donne di servizio”.
La sua storia risale agli inizi del sec. XIII e non racconta altro che questo: la sua nascita in povero paesino di campagna e l’essere stata messa a servizio, a dodici anni, presso una famiglia nobiliare di Lucca. Non le mancavano i soliti maltrattamenti, né un ingiusto sovraccarico di lavoro. Al che si aggiungevano – come spesso accade – le sopraffazioni maligne che le infliggevano gli altri servi.
La ragazza, da parte sua, si esponeva ai rimbrotti per la troppa generosità con cui accoglieva i poverelli alla porta del palazzo, ricorrendo anche a qualche sotterfugio. Ma col tempo tutto cambiò, anche a causa dei simpatici miracoli con cui Dio rimediava ai suoi piccoli espedienti di carità, in modo che non la rimproverassero (quello del pane nascosto nel grembiule che si tramuta in un mazzo di fiori, è un prodigio ricorrente nella storia della carità cristiana). Così i padroni finirono per affezionarsi e per affidarle la gestione dei servizi domestici, a vantaggio di tutta la famiglia, anche di quegli altri servi che prima la osteggiavano.
Zita morì nel 1278, dopo cinquant’anni di servizio, amata da tutti e subito venerata come santa, al punto che la città di Lucca se la scelse come patrona.
E proprio lei, un'umile servetta, ha avuto l’onore di essere nominata, nella Divina Commedia, da Dante, che parlando di un magistrato di Lucca, lo chiama “un anzian di Santa Zita”. Nonostante si tratti di un magistrato messo all’Inferno (nelle “malebolge”), è significativo il fatto che la città d’origine venga addirittura identificata con la sua protettrice.



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