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3 Maggio - Santi Filippo e Giacomo

Ultimo Aggiornamento: 03/05/2012 10:25
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03/05/2012 10:25



Giovedì 3 Maggio 2012

Santi Filippo e Giacomo

«Coloro che hanno visto»
, a cura di Antonio Maria Sicari




Gli apostoli sono spesso definiti “colonne e fondamento della fede cristiana”, anche se di alcuni non sappiamo quasi a, se non il fatto che hanno risposto alla chiamata di Gesù e hanno costituito la prima Chiesa. Perciò le poche notizie riportate su di loro nella Bibbia hanno una particolare preziosità. A volte, sono così incisive che bastano a delineare “un volto”. Di Filippo, ad esempio, sappiamo solo che ha condotto a Gesù l’amico Natanaele, vincendo le sue resistenze con quella semplice e bella espressione che è diventata patrimonio e metodo di tutti i missionari: “Vieni e vedi!” (Gv 1,46). E il verbo “vedere” sembra che abbia caratterizzato intimamente la sua maturazione spirituale. Durante l’ultima cena, sarà Filippo a dire a Gesù: “Signore, facci vedere il Padre e ci basta!”, ricevendo questa risposta che gli avrà certamente colmato la mente e il cuore per tutta la vita: «Da tanto tempo sono con voi, Filippo, e tu non mi conosci ancora? Chi ha visto me ha visto il Padre! Come puoi dire: “Facci vedere il Padre!”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre e in me?» (Gv 14,8-9). Anche di Giacomo (detto “il minore”, cugino di Gesù), abbiamo poche notizie, ma essenziali: sappiamo che, tra tutti i discepoli, fu quello più attaccato alla tradizione giudaica (e per questo è ancora un punto di riferimento essenziale per tutti gli ebrei che vogliono orientarsi a Cristo) e che fu martirizzato mentre era Vescovo di Gerusalemme. Inoltre gli viene attribuita la Lettera cattolica che porta il suo nome: uno scritto particolarmente intenso e severo, che riprende volentieri i temi delle Beatitudini evangeliche. Ed è utile, inoltre, ricordare che, in essa, trova fondamento il sacramento dell’Unzione degli Infermi.



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