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5 Maggio - Sant'Angelo di Sicilia

Ultimo Aggiornamento: 05/05/2012 09:14
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05/05/2012 09:14


Sabato 5 Maggio 2012


S. Angelo di Sicilia

Monaco e missionario, a cura di Antonio Maria Sicari



Secondo la tradizione, Angelo sarebbe nato a Gerusalemme da genitori giudei convertiti. In gioventù si aggregò agli eremiti latini che vivevano sul Monte Carmelo, e fu uno dei primi monaci carmelitani a trasferirsi dalla Palestina in Europa, nella prima metà del sec. XIII. Dopo un pellegrinaggio a Roma (dove si sarebbe incontrato con s. Francesco e s. Domenico) fra Angelo passò in Sicilia, predicando soprattutto nell’agrigentino e nell’entroterra dell’isola.
Tracce prodigiose del suo passaggio (e del suo culto) sono rimaste a Palermo, a Cefalà Diana (si dice che ci sia l’impronta del suo piede su una pietra, là dove sgorga l’acqua calda delle terme!), a Misilmeri e a Bolognetta. Fissò infine la sua residenza a Licata, dove tentò di convertire il signorotto locale, Berengario, un eretico cataro, che viveva incestuosamente con la sorella. Riuscì a convertire la donna, ma Berengario non temette di aggredirlo sul sagrato della chiesa dove Angelo aveva appena predicato, ferendolo con numerosi colpi di spada. Il carmelitano morì il 5 maggio 1220 chiedendo agli abitanti di Licata di non vendicare la sua morte, ma di perdonare l’assassino.
Sul luogo del martirio fu poi edificato un santuario, nel quale è custodito anche un pozzo: la tradizione dice che l’acqua salmastra, sgorgata miracolosamente al momento del martirio, si addolcisce ogni anno nel giorno della festa del Santo, e opera prodigi. Nel 1553 gli abitanti di Licata attribuirono alla sua intercessione l’aver potuto resistere a un attacco dei Turchi. Nel 1625 la città, liberata dalla peste per intercessione di s. Angelo, lo scelse come Patrono. Anche la città di Palermo lo annovera tra i suoi patroni.
La sua vicenda contribuì alla diffusione dell’Ordine Carmelitano in Italia.



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