È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
"Sconosciuto e' qualcuno
che aspetta di diventare Amico"

 
Dio Vi Benedica!



in
  
Questa e' una Comunita' Cattolica di ACCOGLIENZA
nello spirito del R.n.S.

APERTA A TUTTI


NB: Tutto il materiale usato per la costruzione di questo sito e' stato preso in giro qua e la' sul web, qualora qualcuno si accorgesse che sono state involontariamente violate in qualche occasione norme sul copyright, basterà mandare una mail all'Amministratore
segnalando il materiale che non doveva essere usato, il quale sara' immediatamente rimosso.
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

23 Giugno - San Giuseppe Cafasso

Ultimo Aggiornamento: 23/06/2012 08:15
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 3.514
Sesso: Femminile
23/06/2012 08:15



Sabato 23 Giugno 2012


S. Giuseppe Cafasso

Condannati, ma chiamati alla santità
, a cura di Antonio Maria Sicari




Sono passati poco più di duecento anni dalla sua nascita. Giuseppe Cafasso fu un prete di eccezionale.
Don Bosco, che gli fu amico, lo considerava «un modello di vita sacerdotale».
Di salute malferma, si dedicò all’insegnamento e alla formazione dei giovani seminaristi e alla carità sociale. Insegnava ai seminaristi la teologia morale, di cui aveva una rara competenza e li preparava a saper capire le anime. Chiedeva loro soprattutto di imparare a sapersi donare interamente: “un prete – amava dire – è venduto al Signore”. Null’altro può e deve interessargli che lavorare per Lui e per le anime che gli sono affidate.
Ma don Cafasso (oltre a essere rettore del Convitto Ecclesiastico, dove si formavano i neo-sacerdoti) esercitava anche un’altra e più alta missione nell’ambiente più difficile: quello delle carceri e delle celle dei condannati a morte (allora molto numerosi). Li accompagnava nelle ultime terribili ore (passando con loro tutta intera l’ultima notte), cercando non solo di riconciliarli con Dio, ma di introdurli in Paradiso.
Diceva che questa era la sua missione: aiutarli ad affrontare la morte già pronti per il Paradiso, senza bisogno di dover passare per il Purgatorio. Li chiamava “i suoi santi impiccati”. Ed era straordinario il rispetto con cui li trattava e la dignità che riconosceva loro. Poi esaudiva anche la loro ultima richiesta: di solito, quella di prendersi cura delle loro famiglie.
Lo chiamavano «il prete della forca», ma il titolo non era dispregiativo, esprimeva anzi un affetto immenso per quell’umile prete che accettava sempre di condividere situazioni e ore terribili.
Morì nel 1860 e, dei carcerati, è stato proclamato patrono.




Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 23:44. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com