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Santa Messa di Mercoledì 5 Dicembre 2012

Ultimo Aggiornamento: 05/12/2012 09:58
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05/12/2012 09:58



I SETTIMANA DI AVVENTO - MERCOLEDÌ
MESSALE

Antifona d'Ingresso Cf Ab 2,3; 1 Cor 4,5
Il Signore viene, non tarderà:
svelerà i segreti delle tenebre,
si farà conoscere a tutti i popoli.

Véniet Dóminus et non tardábit,

et illuminábit abscóndita tenebrárum,

et manifestábit se ad omnes gentes.

Colletta
Dio grande e misericordioso, prepara con la tua potenza il nostro cuore a incontrare il Cristo che viene, perché ci trovi degni di partecipare al banchetto della vita e ci serva egli stesso nel suo avvento glorioso. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Præpara, quæsumus, Dómine Deus noster, corda nostra divína tua virtúte, ut, veniénte Christo Fílio tuo, digni inveniámur ætérnæ vitæ convívio, et cibum cæléstem, ipso ministránte, percípere mereámur. Qui tecum.

LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura Is 25, 6-10a
Il Signore invita tutti al suo banchetto e asciuga le lacrime su ogni volto.

Dal libro del profeta Isaìa
In quel giorno,
preparerà il Signore degli eserciti
per tutti i popoli, su questo monte,
un banchetto di grasse vivande,
un banchetto di vini eccellenti,
di cibi succulenti, di vini raffinati.
Egli strapperà su questo monte
il velo che copriva la faccia di tutti i popoli
e la coltre distesa su tutte le nazioni.
Eliminerà la morte per sempre.
Il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto,
l’ignominia del suo popolo
farà scomparire da tutta la terra,
poiché il Signore ha parlato.
E si dirà in quel giorno: «Ecco il nostro Dio;
in lui abbiamo sperato perché ci salvasse.
Questi è il Signore in cui abbiamo sperato;
rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza,
poiché la mano del Signore si poserà su questo monte».

Salmo Responsoriale Dal Salmo 22
Abiterò nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita.

Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia.

Mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa

Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Ecco, viene il Signore a salvare il suo popolo:
beati coloro che sono preparati all’incontro.
Alleluia.

Vangelo Mt 15, 29-37
Gesù guarisce molti malati e moltiplica i pani.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, lì si fermò. Attorno a lui si radunò molta folla, recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì, tanto che la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi guariti, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E lodava il Dio d’Israele.
Allora Gesù chiamò a sé i suoi discepoli e disse: «Sento compassione per la folla. Ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non vengano meno lungo il cammino». E i discepoli gli dissero: «Come possiamo trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?».
Gesù domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette, e pochi pesciolini». Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò e li dava ai discepoli, e i discepoli alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà. Portarono via i pezzi avanzati: sette sporte piene.

Sulle Offerte
Sempre si rinnovi, Signore, l'offerta di questo sacrificio, che attua il santo mistero da te istituito, e con la sua divina potenza renda efficace in noi l'opera della salvezza. Per Cristo nostro Signore.

Devotiónis nostræ tibi, Dómine, quæsumus, hóstia iúgiter immolétur, quæ et sacri péragat institúta mystérii, et salutáre tuum nobis poténter operétur. Per Christum

Prefazio dell'Avvento I
La duplice venuta del Cristo

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.

Al suo primo avvento nell’umiltà della nostra natura umana
egli portò a compimento la promessa antica,
e ci aprì la via dell’eterna salvezza.
Verrà di nuovo nello splendore della gloria,
e ci chiamerà a possedere il regno promesso
che ora osiamo sperare vigilanti nell’attesa.

E noi, uniti agli Angeli e alla moltitudine dei Cori celesti,
cantiamo con gioia l’inno della tua lode:

Santo, Santo, Santo ...

Vere dignum et iustum est,

æquum et salutáre,

nos tibi semper et ubíque grátias ágere:

Dómine, sancte Pater, omnípotens ætérne Deus:

per Christum Dóminum nostrum.



Qui, primo advéntu in humilitáte carnis assúmptæ,

dispositiónis antíquæ munus implévit,

nobísque salútis perpétuæ trámitem reserávit:

ut, cum secúndo vénerit in suæ glória maiestátis,

manifésto demum múnere capiámus,

quod vigilántes nunc audémus exspectáre promíssum.



Et ídeo cum Angelis et Archángelis,

cum Thronis et Dominatiónibus,

cumque omni milítia cæléstis exércitus,

hymnum glóriæ tuæ cánimus, sine fine dicéntes:



Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth.

Comunione Is 40,10; cf 34,5
Il Signore nostro Dio verrà con potenza
e riempirà di luce i suoi fedeli.

Ecce Dóminus noster cum virtúte véniet,

ut illúminet óculos servórum suórum.

Dopo la Comunione
O Dio, nostro Padre, la forza di questo sacramento ci liberi dal peccato e ci prepari alle feste del Natale. Per Cristo nostro Signore.

Tuam, Dómine, cleméntiam implorámus, ut hæc divína subsídia, a vítiis expiátos, ad festa ventúra nos præparent. Per Christum











Mercoledì 5 dicembre
Mt 15,29-37



Sento compassione per la folla.



Che Iddio onnipotente agisca nell’universo, questo sì lo possiamo concepire. Ma non possiamo invece afferrare la meravigliosa verità che egli non perde di vista nessuno e si preoccupa di ogni singolo uomo.

Dio ti vede in tutta la tua individualità e «ti chiama col tuo nome» (Is., 43, 1); dovunque tu sia, lui ti vede e ti comprende, perché è lui che ti ha fatto. Egli conosce ciò che c’è in te, tutti i tuoi sentimenti personali e i tuoi pensieri, le tue inclinazioni e le,tue simpatie, la tua forza e la tua debolezza. Egli è presente nel giorno in cui gioisci come in quello in cui soffri; prende parte alle tue speranze e alle tue tentazioni, si interessa alle tue ansie e ai tuoi rimpianti, come agli alti e bassi del tuo spirito. Egli ha contato i capelli del tuo capo e i cubiti della tua statura, ti cinge e ti porta sulle sue braccia, ti solleva e ti depone a terra. Tiene d’occhio il tuo volto, sia quando sorridi che quando piangi, sia quando ti senti in buona salute che quando sei ammalato. Dio guarda con tenerezza fin le tue mani e i tuoi piedi, ascolta la tua voce come pure il battito del tuo cuore e il soffio del tuo respiro. Tu non ami te stesso più di quanto egli ti ama; non puoi dolerti di una pena più di quanto egli stesso si duole che tu debba sopportarla, e se egli te la impone è come se tu stesso ti sobbarcassi ad essa, se fossi previdente, per ottenere in se­guito un bene maggiore.(…)

Sei stato scelto per appartenergli anche più degli altri tuoi simili sparsi nel mondo. Sei uno di coloro per i quali il Cristo ha offerto l’ultima preghiera, suggellandola col suo sangue prezioso.





John Henry Newman





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