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Santa messa di Venerdì 4 Gennaio 2013

Ultimo Aggiornamento: 04/01/2013 09:16
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04/01/2013 09:16



4 GENNAIO
FERIA DEL TEMPO DI NATALE
MESSALE


Antifona d'Ingresso Is 9,2
Il popolo che camminava nelle tenebre
vide una grande luce:
su coloro che abitavano una terra tenebrosa
sfolgorò il sole della vita.

Pópulus qui ambulábat in ténebris, vidit lucem magnam; habitántibus in regióne umbræ mortis, lux orta est eis.

Colletta
Dio onnipotente, il Salvatore che tu hai mandato, luce nuova all'orizzonte del mondo, sorga ancora e risplenda su tutta la nostra vita. Egli è Dio...

Epiphaniæ Concéde nobis, omnípotens Deus, ut salutáre tuum, quod ad redemptiónem mundi luce nova cælórum procéssit, nostris semper innovándis córdibus oriátur. Per Dóminum.

LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura 1 Gv 3, 7-10
Chiunque è stato generato da Dio non commette peccato.

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
Figlioli, nessuno v’inganni. Chi pratica la giustizia è giusto com’egli [Gesù] è giusto. Chi commette il peccato viene dal diavolo, perché da principio il diavolo è peccatore. Per questo si manifestò il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo.
Chiunque è stato generato da Dio non commette peccato, perché un germe divino rimane in lui, e non può peccare perché è stato generato da Dio. In questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chi non pratica la giustizia non è da Dio, e neppure lo è chi non ama il suo fratello.

Salmo Responsoriale Dal Salmo 97
Tutta la terra ha veduto la salvezza del Signore.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.

Risuoni il mare e quanto racchiude,
il mondo e i suoi abitanti.
I fiumi battano le mani,
esultino insieme le montagne.

Davanti al Signore che viene a giudicare la terra:
giudicherà il mondo con giustizia
e i popoli con rettitudine.

Canto al Vangelo Eb 1,1-2
Alleluia, alleluia.
Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi
aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti,
ultimamente, in questi giorni,
ha parlato a noi per mezzo del Figlio.
Alleluia.

Vangelo Gv 1, 35-42
Abbiamo trovato il Messia.

Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.
Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.

Sulle Offerte
O Dio, sorgente della vera pietà e della pace, salga a te nella celebrazione di questi misteri la giusta adorazione per la tua grandezza, e si rafforzi la fedeltà e la concordia dei tuoi figli. Per Cristo nostro Signore.

Deus, auctor sincéræ devotiónis et pacis, da, quæsumus, ut et maiestátem tuam conveniénter hoc múnere venerémur, et sacri participatióne mystérii fidéliter sénsibus uniámur. Per Christum.

Prefazio di Natale III
Il misterioso scambio che ci ha redenti

E’ veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.

In lui oggi risplende in piena luce
il misterioso scambio che ci ha redenti:
la nostra debolezza è assunta dal Verbo,
l’uomo mortale è innalzato a dignità perenne
e noi, uniti a te in comunione mirabile,
condividiamo la tua vita immortale.

Per questo mistero di salvezza, uniti a tutti gli angeli,
proclamiamo esultanti la tua lode:

Santo, Santo, Santo …

Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine, sancte Pater, omnípotens ætérne Deus: per Christum Dóminum nostrum. Per quem hódie commércium nostræ reparatiónis effúlsit, quia, dum nostra fragílitas a tuo Verbo suscípitur, humána mortálitas non solum in perpétuum transit honórem, sed nos quoque, mirándo consórtio, reddit ætérnos. Et ídeo, choris angélicis sociáti, te laudámus in gáudio confiténtes:

Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth.

Comunione 1 Gv 1,2
La vita che era presso il Padre si è manifestata a noi,
e noi l'abbiamo veduta.

Vita manifestáta est, quæ erat apud Patrem, et appáruit nobis.

Dopo la Comunione
Sostieni, Signore, con la tua provvidenza questo popolo nel presente e nel futuro, perché con le semplici gioie che disponi sul suo cammino aspiri con serena fiducia alla gioia che non ha fine. Per Cristo nostro Signore.

Divérsis plebs tua, Dómine, gubernáta subsídiis, et præséntia pietátis tuæ remédia cápiat et futúra, ut, transeúntium rerum necessária consolatióne fovénte, fiduciálius ad ætérna conténdat. Per Christum.



Il Natale nelle parole di Giovanni Palo II



Il Natale è evento di luce, è la festa della luce: nel Bambino di Betlemme la luce originaria torna a risplendere nel cielo dell’umanità e squarcia le nubi del peccato. Il fulgore del trionfo definitivo di Dio appare all’orizzonte della storia per proporre agli uomini in cammino un nuovo futuro di speranza.



«Su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse» (Is 9,1).



L’annuncio gioioso vale anche per noi, uomini e donne all’alba del terzo millennio. La comunità dei credenti si raduna in preghiera per riascoltarlo in ogni regione del mondo. Tra il freddo e la neve dell’inverno o nel caldo torrido dei tropici, questa notte è Notte Santa per tutti.



Lungamente atteso, irrompe finalmente lo splendore del Giorno nuovo. È nato il Messia, l’Emmanuele, Dio-con-noi! È nato Colui che fu preannunciato dai profeti e a lungo invocato da quanti abitavano in terra tenebrosa. Nel silenzio e nel buio della notte, la luce si fa parola e messaggio di speranza.



Ma non stride, forse, questa certezza di fede con la realtà storica in cui viviamo? Se ascoltiamo i resoconti impietosi della cronaca, queste parole di luce e di speranza sembrano parole di sogno. Ma sta appunto qui la sfida della fede, che rende questo annuncio consolante ed insieme esigente. Essa ci fa sentire avvolti dall’amore tenero di Dio, ed insieme ci impegna all’amore operoso di Dio e dei fratelli.



I nostri cuori, in questo Natale, sono preoccupati e turbati a causa della persistenza, in diverse regioni del mondo, della guerra, delle tensioni sociali, delle strettezze penose in cui versano tanti esseri umani. Tutti cerchiamo una risposta che ci rassicuri.



Sì, in questa notte evocatrice di memorie sacrosante, più salda si fa la nostra fiducia nella potenza redentrice della Parola fatta carne. Quando le tenebre e il male sembrano prevalere, Cristo ci ripete: Non temete! Con la sua venuta nel mondo Egli ha sconfitto il potere del male, ci ha liberati dalla schiavitù della morte e ci ha riammessi al banchetto della vita.



Spetta a noi attingere alla forza del suo amore vittorioso, facendo nostra la sua logica di servizio e di umiltà. Ciascuno di noi è chiamato a vincere con Lui “il mistero dell’iniquità”, facendosi testimone di solidarietà e costruttore di pace. Andiamo dunque alla grotta di Betlemme per incontrare Lui, ma anche per incontrare, in Lui, ogni bambino del mondo, ogni fratello piagato nel corpo o oppresso nello spirito.






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