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Una condanna giuridicamente scandalosa

Ultimo Aggiornamento: 30/06/2013 22:30
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27/06/2013 23:43

Una condanna giuridicamente scandalosa

 
Il penalista Mauro Ronco: "a Berlusconi è stato contestato lo stile di vita più che dei fatti illeciti. E non ci sono elementi che giustifichino la condanna per concussione e prostituzione minorile. Credo sia la prima volta al mondo che l'invito a un funzionario di essere meno rigoroso viene considerato concussione. Addirittura si arriva a punire le intenzioni: e questa è una delle più gravi violazioni della libertà personale. "
 
 
di Riccardo Cascioli 26-06-2013  


Non si placano le reazioni e i commenti alla sentenza del Tribunale di Milano che ha condannato in primo grado Silvio Berlusconi a sette anni di detenzione e alla interdizione perpetua dai pubblici uffici per concussione e prostituzione minorile, relativamente al “caso Ruby”.

Si tratta di una sentenza pesantissima che – sebbene ci sia ora un processo di appello – non potrà non avere ripercussioni sia sul governo sia sul futuro delle aziende che fanno capo a Berlusconi. Ma è anche una sentenza che ha provocato reazioni caratterizzate da un’indebita confusione di piani tra l’aspetto morale della vicenda, i suoi eventuali profili penali e le inevitabili conseguenze politiche.

Proprio per fare chiarezza anzitutto sull’aspetto penale della vicenda, abbiamo chiesto un’analisi al professor Mauro Ronco, ordinario di Diritto Penale all’Università di Padova e già componente del Consiglio Superiore della Magistratura. 

Professor Ronco, davanti a una sentenza così pesante - che ne segue altre tutte sfavorevoli a Berlusconi -, viene spontaneo chiedersi se ci sia davvero un accanimento nei confronti del leader del Pdl, oppure se ci sono davvero le prove inoppugnabili per una condanna del genere.

Mi si chiede se vi siano "davvero le prove inoppugnabili" per la condanna pronunciata contro Berlusconi.
Il problema va sdoppiato in due aspetti distinti. Il primo riguarda la quaestio facti, da risolversi attraverso la valutazione probatoria. La seconda riguarda i profili giuridici relativi alla verifica se i fatti, eventualmente ritenuti probatoriamente esistenti, concretizzino i reati contestati.

Alla prima questione si può rispondere in modo compiuto soltanto in base a una conoscenza diretta degli atti processuali.
Tuttavia, a una visione dall'esterno, appare chiaro che le prove testimoniali erano tutt'altro che allineate rispetto alla ipotesi dell'accusa, tanto è vero che il Tribunale ha ritenuto la falsità delle numerosissime fonti di prova che hanno riferito cose in contrasto con tale ipotesi.
E' molto raro, se non addirittura costituente un unicum, che un così alto numero di testimoni sia messo in disparte in forza di una accusa di falsità.
Peraltro non può trascurarsi di rilevare che le ipotesi accusatorie poggiavano su un terreno estremamente friabile e mal sicuro, poiché la contestazione riguardava fatti difficilmente conoscibili nella loro interezza e precisione da parte di testimoni esterni, bensì situazioni di vita sfumate  e incerte, quali sono per loro natura i rapporti più o meno intimi tra le persone, il grado della confidenza, il superamento della soglia di rapporti consentiti o il permanere delle varie persone in situazione di ambiguità difficilmente accertabili nel loro esatto tenore.

Non è errato sostenere che l'ipotesi di accusa si muoveva intorno alla contestazione di uno stile di vita, piuttosto che focalizzarsi intorno a ben precisi fatti illeciti.

In una situazione del genere, che la dottrina penalistica avrebbe unanimemente riconosciuto, almeno fino a qualche anno fa, come estranea all'ambito della prova penale, è ovvio che vi siano state testimonianze incerte e contraddittorie, più o meno orientate in senso accusatorio o difensivo a seconda delle diverse modalità con cui è stata percepita da ciascuno una realtà sfuggente e non ben definita.
Quindi, sul terreno della quaestio facti, pur non potendo esprimere opinioni assolutamente certe, ritengo quanto meno azzardato il sospetto generalizzato di falsità nei confronti di coloro che si sono discostati dall'accusa.

E per quanto riguarda i profili giuridici?

Sul piano giuridico mi sento di esprimere opinioni in assoluta divergenza con quelle accolte dal Tribunale di Milano
.
Ritengo infatti che né il delitto di concussione, né quello di prostituzione minorile siano sussistenti.
La prostituzione minorile postula infatti l'esistenza della nota fondamentale dello sfruttamento sessuale a fini commerciali che, nella vicenda in oggetto, è del tutto assente. Anche se, alla stregua di una giurisprudenza estensiva, anche un isolato atto sessuale retribuito è considerato atto di meretricio per il fruitore della prestazione, nel concetto di prostituzione deve ricorrere uno scambio diretto tra atto sessuale e utilità economica.
Tale scambio postula un nesso di tipo sinallagmatico o contrattuale. Nel caso di specie, anche nell'ipotesi accusatoria, non c'è mai stato tale scambio, in quanto le dazioni del premier mai hanno avuto il carattere di controprestazione, bensì quello, totalmente diverso, di liberalità o di regalia disancorate da un rapporto prostitutivo.
Estendere la norma punitiva a tale tipo di vicende significa applicarla in senso analogico, contro il dettato del diritto sia ordinario che costituzionale.

C’è anche l’accusa di concussione.

Questa poi è addirittura paradossale. Per la prima volta, credo, in Italia o in qualsiasi paese del mondo, l'invito a un funzionario di tenere un comportamento di minor rigore verso un minore, ben frequente nell'esperienza ordinaria, è stato ricondotto entro i parametri di un reato gravissimo, che si realizza quando un Pubblico ufficiale minacci un danno ingiusto a taluno per ottenerne un vantaggio patrimoniale o comunque di tipo economico.

Qui siamo di fronte non tanto all'applicazione, vietata, di una norma penale, bensì, addirittura, alla interpretazione che parifica temerariamente alla minaccia di un danno ingiusto la raccomandazione o il consiglio a un funzionario di tenere un comportamento più comprensivo delle problematiche di un minore.

C’è però la famosa telefonata in Questura, e qui le versioni dei funzionari sono discordanti…. 
Non mi pare che ci siano versioni discordanti tra i funzionari. Piuttosto vi è concordanza tra essi, a quanto mi è dato capire, circa il fatto che nessuna minaccia di un danno ingiusto è stata loro rivolta. Dove stia pertanto la concussione, non si comprende

A leggere i resoconti, si ha l'idea che non ci siano parti lese, visto che nessuno ha denunciato Berlusconi, tanto meno la ragazza che sarebbe stata sfruttata da minorenne. Ma è possibile un processo penale senza parte lesa?

E' vero che nella vicenda in questione non ci sono parti lese. Questo fatto dimostra l'assenza di una offesa purchessia a soggetti privati. Resta la pretesa offesa di tipo pubblicistico.
Tale offesa è palesemente inesistente nel caso delle telefonate ai funzionari di Polizia, poiché nessuna minaccia di danno ingiusto è stata arrecata ad alcuno, né alcun arricchimento si è verificato.
L'idea che il senatore Berlusconi avrebbe fatto la raccomandazione per evitare che la giovane donna facesse rivelazioni dannose è una mera ipotesi circa intenzioni indimostrate.
Punire le intenzioni costituisce nella storia del diritto penale una delle più gravi violazioni della libertà personale che si possano riscontrare.

Nella sentenza si accusa oltre 30 testimoni di aver detto il falso, il che peraltro dovrebbe aprire un maxiprocesso. Ammesso anche che tutti i testi siano a libro paga di Berlusconi non dovrebbe essere prima provata la corruzione?  

Le cose sono più complesse
. L'abilità dei pubblici ministeri fa sì che essi operino step by step.
Prima i giudici danno impulso ai pubblici ministeri con la denuncia.
Poi i pubblici ministeri iscrivono la persona nel registro degli indagati.
Poi ne viene data notizia sui mezzi di informazione.
I testimoni si spaventano, in relazione alla gravità delle sanzioni in cui incorrerebbero ove venissero condannati per il delitto di falsa testimonianza (punito con la pena da 2 a 6 anni di reclusione).  Non è detto che tutti i testimoni siano dei cuor di leone. E' avviato in questo modo un enorme procedimento in cui il senatore Berlusconi resta sullo sfondo il principale imputato.

La sentenza è stata più pesante di quanto richiesto dall'accusa: non è inusuale?

Condannando il senatore Berlusconi in modo più grave di quanto richiesto dai pubblici ministeri il Tribunale mostra la sua indipendenza.
Nell'ideologia dell'indipendenza del giudice ciò che conta è apparire indipendenti.
Mostrando l'indipendenza dall'accusa, il Tribunale indirettamente manda un messaggio del tipo: "Non è vero che la Procura di Milano e, in specie, la dottoressa Boccassini hanno agito ad personam, contro Berlusconi. Essi hanno agito in modo equilibrato, per tutela solo della legge, tanto è vero che la pena da loro richiesta è inferiore alla pena giusta che il Tribunale nella sua indipendenza e prudenza gli ha comminato".  


FONTE:
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-una-condanna-giuridicamente-scandalosa-6755.htm
 

Nota: sottolineature, spazi e alcune ingrossettature le ho fatte io per dare maggior evidenza al contenuto dell'articolo. 
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28/06/2013 01:41

Cara Anam sei per difendere silvio nazionale disposta a tutto , anche ad eliminare i fatti e basarti solo sulle parole ipocrite dei benficiati di Berlusconi.

Non ti dico di cercare in rete le trascrizioni delle telefonate delle 40 olgettine, ruby compresa ma solo di trovare e leggere quella della santache con briatore.

La pasionaria Santache , quella che difende l'indifendibile come e meglio di cascioli che afferma in privato che il tuo silvio e' un malato cronico e un satiro
incurabile. 
Afferma come la ex moglie di silvio che deve essere curato altrimenti crolla tutto e non si ruba piu'.

Ma questa gente , cascioli, santache e tutte le parlamentari elette per meriti di letto hanno dei ricavi da questo.

Possibile che tu anam non abbia quel desiderio di vedere effettivamente le cose e valutarle come sono ?

Allora continua a pensare che mangano era uno stalliere, dell'utri un incompreso, e silvio un nuovo enzo tortora.

Ma la ricerca della verita' per te quanto e' importante.

Tigellino ai vecchi tempi domandava a nerone: vuoi la verita' vera o quella che ti fa piacere?

Ecco tu vuoi quella che inspiegabilmente ti fa piacere anche se non e' assolutamente vicina ai principi cristiani di fede.

daffy



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28/06/2013 05:27

Mangano ad Arcore si occupava davvero dei cavalli, lo so perchèera la mia veterinaria
che badava alla loro salute

Berlusconi non è molto diverso da J. F. Kennedy, solo che Jaqueline invece era moolto
diversa da Veronica

la Procura di Milano ha speso molti milioni per fare una montagna di intercettazioni
alla ricerca di un unico topolino : il rapporto intimo a pagamento con una ragazza che non
aveva ancora compiuto 18 anni

per la telefonata in questura non si sono fatte intercettazioni, perchè il telefono del capo
del governo non può venire intercettato

tutto il resto non era reato   , era solo teatro, sul quale gli editori hanno fatto un sacco di
soldi a spese del contribuente


Ruby ha ricevuto un sacco di soldi da Berlusconi, ma il molto e il poco dipende dagli occhi
di chi guarda : per uno che paga 3 milioni al mese di alimenti cosa volete che sia regalare
5 o 10 mila euro per avere la soddisfazione di sentirsi generoso ?

(io di Berlusconi invidio solo la possibilità di fare regali a tutti)

comunque non ci sono PROVE che i soldi siano serviti a pagare rapporti sessuali, vedremo
la sentenza, ma tutta la requisitoria era basata sul SUPPORRE che i soldi siano serviti per
compiere il reato di prostituzione minorile

ma io non difendo Berlusconi, gli avvocati non gli mancano, difendo solo TUTTI quei cittadini
che rischiano di venire condannati in base alla SUPPOSIZIONE che ci sia stato un reato
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28/06/2013 20:58

Pansa: Basta con i processi al Cav. I forcaioli sono dei pazzi Da 20 anni le toghe dimostrano ostilità a Silvio, mentre Pd, Sel e Grillo discutono solo ora dell'ineleggibilità (invece di appoggiare gli sforzi dell'esecutivo)

 

È diventato assurdo l’accanimento contro Silvio Berlusconi che distingue ancora una volta tanti politici, qualche giornale importante e una parte dell’opinione pubblica. La questione affanna molti italiani e non da oggi, bensì dalla fine degli anni Ottanta. Quando il Cavaliere tentò di ampliare il proprio impero editoriale conquistando l’impero avversario, il gruppo Espresso-Repubblica. In quel momento anch’io mi schierai contro il Berlusca. Con Gianni Rocca, ero il vice di Eugenio Scalfari e mi sentivo minacciato dalla guerra di Segrate scatenata dal Cav.

Da quell’epoca è trascorso quasi un quarto di secolo, il mondo è cambiato, l’Italia sta ai piedi di Gesù Cristo, siamo diventati in fretta un Paese povero e schiacciato da difficoltà pesanti. Eppure una quantità di gente, a cominciare da una quota della Casta politica e intellettuale, continua a pensare che il primo dei nostri problemi sia la permanenza del Cavaliere sulla scena politica. È eleggibile oppure no? Può essere sfrattato dalla vita pubblica con qualche norma di legge o da una sentenza dei tanti tribunali che lo tengono sotto tiro? 

La questione risulterebbe ridicola se non fosse tragica. La tragedia è rivelata da due fatti sotto gli occhi di tutti. Il primo è l’evidente ostilità di molti magistrati nei confronti dell’imputato Berlusconi. In questo caso il problema non è più quello delle toghe rosse, invece che bianche o azzurre. La faccenda è assai più semplice. Il Cavaliere è diventato il bersaglio obbligato di uno dei poteri dello Stato. La missione che la casta in toga si è data è di ucciderlo, almeno nell’immagine. Qualche volta penso che se un giudice arrivasse alla conclusione che Berlusconi deve essere assolto, lo condannerebbe lo stesso per non incappare nella disapprovazione astiosa della propria consorteria.

Il secondo fatto è l’inspiegabile determinazione che molti politici mettono nel dare la caccia a Berlusconi, sperando di gettarlo fuori dal ring grazie alla sanzione di non essere eleggibile o alla cancellazione dei suoi diritti civili. La speranza di mandare al tappeto per sempre il leader del centrodestra viene alimentata di continuo con l’affermata necessità di regolare i conflitti d’interesse. E nel caso del Cav il conflitto sarebbe tra il possesso di un impero televisivo e la sua discesa in politica. 

Il paradosso e, insieme, il pretesto sono evidenti. Berlusconi è diventato un leader politico vent’anni fa, alla fine del 1993. Quando era già un magnate della tivù. Era un fatto noto a tutti, a cominciare dai capi dell’opposizione di sinistra, come Enrico Berlinguer, che andavano a Canale 5 per le interviste e i dibattiti della campagna elettorale. Mi rammento, per averlo visto di persona, il siparietto fra il leader comunista e il Cavaliere che gli mostrava in una sfilza di televisori le scenografie di una commedia musicale. Silvio le presentò all’attonito re Enrico con parole indimenticabili: «E adesso godiamoci un po’ di gnocche!». 

Dal 1994 in poi, Berlusconi ha partecipato a tutte le campagne elettorali che si sono tenute in Italia, sino a quella del febbraio di quest’anno. Qualche volta le ha vinte, conquistando Palazzo Chigi, altre volte le ha perse. Ma è sempre stato eletto in Parlamento. E allora è inevitabile una domanda: proprio adesso il Partito democratico, la Sel di Nichi Vendola e le Cinque stelle di Beppe Grillo si accorgono che il Cav è un’anomalia che va cancellata, sia dalla Camera che dal Senato? 

Ho scritto «proprio adesso» per sottolineare l’assurdità di certe iniziative nell’anno 2013, uno dei più neri nella storia della nostra repubblica. Il mondo ci crolla addosso. Gli italiani diventano poveri. I giovani non trovano lavoro, anche perché in molti casi non vogliono trovarlo. Non si capisce se le banche siano solide e i nostri risparmi al sicuro. Qualche ufficio studi prevede che fra sei mesi lo Stato dovrà dichiarare bancarotta. E con questi chiari di luna dovremmo occuparci della eleggibilità di Berlusconi!

Posso rivelare ai lettori del Bestiario il mio stato d’animo attuale? Non m’importa nulla dei processi a Berlusconi e delle sentenze che verranno decise. Quando vedo su un giornale un articolo sulle traversie giudiziarie del Cavaliere non lo leggo più. E molti amici confessano di reagire nel mio stesso modo. Scarto subito i fondi giacobini che Ezio Mauro incide sulla prima pagina della sua Repubblica. Lo stesso faccio con le arringhe difensive delle amazzoni del Cavaliere, come l’ardente Daniela Santanchè e la battagliera deputata Michaela Biancofiore che intende chiedere alla Corte di giustizia europea di prendersi cura del povero Silvio. 

Oso dire che anche il grido di guerra lanciato da Maurizio Gasparri, politico che stimo, mi lascia indifferente. Amici del Pdl, volete dimettervi tutti dal Parlamento nel caso che il Cav venga privato del diritto di fasi eleggere? Ok, regolatevi come vi pare, ce ne faremo una ragione. Guardatevi piuttosto dall’ira dei vostri elettori che vedrebbero il loro consenso buttato nel guardaroba dei cani, immagine usata in Piemonte per indicare la spazzatura.  

Lo stesso vale per tutte le iniziative anti-Cav dei democratici, a partire dal loro leader pro tempore, Guglielmo Epifani, costretto dalle circostanze a fare la faccia feroce. E vorrei dire ai capi del Pd: pensate piuttosto a non sbranarvi a vicenda, perché anche le vostre guerre interne ci danno la nausea. E servono soltanto a rendervi indigeribili persino ai più tenaci dei vostri elettori. 

Oggi l’unico obiettivo di partiti che non vogliano comportarsi da irresponsabili dovrebbe essere quello di difendere il governo Letta-Alfano. Non soltanto per rendere onore al coraggio del premier e del vice premier, ma per consentire all’esecutivo delle larghe intese di fare con tranquillità il lavoro che il Parlamento gli ha affidato. Qualunque italiano di buon senso, e attento al proprio onesto interesse, sa che non esiste nessun’altra barriera in grado di difenderci dal caos in agguato. E invece che cosa accade? 

Accade che neppure quando siamo tutti ai piedi di Gesù Cristo, molti non sanno tenere a freno la voglia matta di farsi del male. La lista dei nemici del governo di servizio voluto da un capo dello Stato come Giorgio Napolitano, un galantuomo che dovremmo fare santo subito, si allunga ogni giorno, per ultima la Cgil. Letta e Alfano sono diventati dei san Sebastiano bersagliati da un numero sconvolgente di arcieri che scoccano frecce avvelenate, tutta gente che lavora per farli cadere.

Le accuse sparate contro Palazzo Chigi sono le più assurde. Il governo non decide. Non ci fa uscire dalla crisi. Non abbassa le tasse. Non dà lavoro ai giovani. Non rifiuta l’euro. Non abolisce subito l’Imu e non cancella per l’eternità l’aumento dell’Iva. Non trova il petrolio in piazza del Duomo, non decide la settimana di sei domeniche, non raddrizza gli storpi, non restituisce la vista ai ciechi e l’udito ai sordi. 

È disperante l’Italia che emerge in questo orribile 2013. Siamo diventati i campioni mondiali di tutti i vizi delle nazioni, impotenti a battersi per la propria salvezza. Offriamo al mondo il profilo indecente di un Paese lagnoso, pessimista, in preda al terrore per il proprio futuro. Ma così non avremo altra sorte che darci la morte da soli. Anche se fare il boia e al tempo stesso l’impiccato non si rivelerà semplice.

di Giampaolo Pansa

http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/1267614/Pansa--Basta-con-i-processi-al-Cav--I-forcaioli-sono-dei-pazzi.html

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29/06/2013 00:55

Politici e prostitute. Eccola, la vera P2 italiana. In due giorni, esplodono due scandali analoghi in città lontane centinaia di chilomentri. A Firenze, il sexgate che coinvolge un assessore del sindaco Matteo Renzi e una escort da lui assunta (con tanto di alloggio garantito). In Sicilia, a Palermo, l'operazione della Guardia di Finanza che ha portato all'arresto di 17 persone tra ex assessori della Regione e manager che pilotavano appalti pubblici e pagavano con fondi destinati ai giovani disoccupati dell'isola - oltre al danno, la beffa - servizi e beni decisamente "extra" per gli amici politici: viaggi e piacevoli intrattenimenti con escort. Potere e sesso, malattia per la verità vecchiotta della Casta italica. Tra festini e amorazzi vari, ci sono passati in tanti e di ogni colore.

Precedenti e regioni piccanti - Negli ultimi mesi, i pm si sono concentrati, per esempio, sulle spese allegre di varie regioni, nel pieno della bufera dei vari Fiorito-gate e Regionopoli. Prima ancora, però, a far rumore fu il caso dell'ex governatore della Regione Lazio, il democratico Piero Marrazzo, costretto a dimettersi nel 2009 perché ricattato da alcuni carabinieri che l'avevano colto nell'appartamento del trans Natalie in via Gradoli, con tanto di video segreto, dove il governatore era solito recarsi con l'auto blu di ordinanza. Dettaglio questo "irrilevante" secondo la Cassazione, secondo cui Marrazzo è stato solo una vittima di ricatto. Prima di lui, nel luglio 2007, il deputato Udc Cosimo Mele fu protagonista di una nottata a base di alcol e droga con due prostitute n una suite dell'Hotel Flora di via Veneto a Roma. Una delle due ragazze fu ricoverata per un malore, l'onorevole si dimise. Niente paura: il 10 giugno scorso è stato eletto sindaco nella sua Carovigno.

Toghe a luci rosse - Nel calderone ci finisce a furor di magistratura anche Silvio Berlusconi, che tra Bari e Arcore deve fronteggiare almeno due grandi inchieste sulle sue frequentazioni (senza contare i procedimenti correlati, come il Ruby Bis a Milano). Piccolo particolare, in questo caso il processo all'eventuale vizio è diventato ben presto anche processo politico. Peggio è andata a Dominique Strauss-Kahn, il possibile candidato socialista all'Eliseo, in Francia, azzoppato da uno scandalo sessuale a New York con tanto di processo-gogna risoltosi in un nulla di fatto. Ma nel frattempo il treno per la presidenza era passato da un pezzo.
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29/06/2013 03:08

però il caso Strauss Khan non fu pilotato dalla magistratura, ci fu la denuncia della "vittima"
e l'intervento del capo della polizia di New York, che era in rapporto con Sarkosy

e adesso si scopre che la indagata per corruzione Cristine Lagard, allora ministro del governo
francese, scriveva lettere privatissime all'amico Nicholas in cui diceva "sono a tua disposizione
fai di me quello che vuoi" e guarda caso kei fu messa al posto dello stupratore che non faceva
quello che voleva Sarkosy

ma ripeto che la magistratura americana era in buonafedem e che siccome negli Usa c'è un sistema
diverso dal nostro, il procuratore che aveva perso la causa per la non credibilità della "vittima"
ha perso anche il posto in Procura

................................................................................................

è sbagliato parlare di toghe rosse, la nostra magistratura ha fatto cadere anche il governo Prodi,
con l'arresto ingiustificabile della moglie di Mastella, la nostra magistratura tiene sotto scacco la
politica, assumendosi il potere di azzerare la volontà popolare

tiene sotto scacco sia il potere legislativo che quello amministrativo, cioè Parlamento e Governo,
e lo fa ovunque ci siano degli organismi elettivi (Regioni, Provincie e Comuni)


è una casta del tutto autoreferente, priva di qualsiasi trasparenza, le azioni disciplinari vengono
decise al suo interno, idem trasferimeti e assegnazione di incarichi, e se a volte ci appare 
inspiegabile politicamente una loro decisione (trasferimento Forleo, sottrazione indagini a
De Magistris, e molto altro) è perchè c'è qualcosa che minaccia da vicino la struttura interna
della casta, che ha, non dimentichiamolo, come capo supremo0 il Presidente della Repubbolica,
il quale però è soggetto alle decisioni della Corte Costituzionale, per quanto riguarda l'approvazione
delle leggi fatte dal Parlamento o dal Governo

l'ultimo dei casi "inspiegabili" riguarda Ingroia e Messineo, ma il pià eclatante fu quello di Falcone

......................................................................

Berlusconi e la Magistratura....

dopo tangentopoli, con la resa del Parlamento al potere giudiziario, Berlusconi fu l'unico a mettere
fin da subito la Riforma della Magistratura nel programma elettorale

era una dichiarazione di guerra, e la Magistratura ha agito di conseguenza : non ricordate Borrelli e
il suo slogan " Resistere, Resistere, Resistere" ?

da allora le due parti si sono combattute senza esclusione di colpi, ma Berlusconi non ha ottenuto
l'agognata Riforma, e invece i Magistrati sono arrivati alla resa dei conti con la condanna alla
ineleggibilità perpetua, tutto il resto è teatro che serve solo a disgustare gli elettori, e a tenerli lontani
dalle urne persuadendoli che il voto (cioè la sovranità) non serve a niente

e infatti 20 anni dopo la resa degli eletti, si sono arresi anche più della metà degli elettori

solo che...io posso capire l'interesse dei massmedia nel fare audience, ma non riesco a capire quelli
che non si rendono conto che ormai l'unico potere reale rimasto in Italia è quello giudiziario, che è
capacissimo di isolare e d rendere innocuo chiunque al suo interno voglia agire autonomamente

come ha fatto con Falcone e anche con Borsellino
 


però il caso Strauss Khan non fu pilotato dalla magistratura, ci fu la denuncia della "vittima"
e l'intervento del capo della polizia di New York, che era in rapporto con Sarkosy

e adesso si scopre che la indagata per corruzione Cristine Lagard, allora ministro del governo
francese, scriveva lettere privatissime all'amico Nicholas in cui diceva "sono a tua disposizione
fai di me quello che vuoi" e guarda caso kei fu messa al posto dello stupratore che non faceva
quello che voleva Sarkosy

ma ripeto che la magistratura americana era in buonafedem e che siccome negli Usa c'è un sistema
diverso dal nostro, il procuratore che aveva perso la causa per la non credibilità della "vittima"
ha perso anche il posto in Procura

................................................................................................

è sbagliato parlare di toghe rosse, la nostra magistratura ha fatto cadere anche il governo Prodi,
con l'arresto ingiustificabile della moglie di Mastella, la nostra magistratura tiene sotto scacco la
politica, assumendosi il potere di azzerare la volontà popolare

tiene sotto scacco sia il potere legislativo che quello amministrativo, cioè Parlamento e Governo,
e lo fa ovunque ci siano degli organismi elettivi (Regioni, Provincie e Comuni)


è una casta del tutto autoreferente, priva di qualsiasi trasparenza, le azioni disciplinari vengono
decise al suo interno, idem trasferimeti e assegnazione di incarichi, e se a volte ci appare 
inspiegabile politicamente una loro decisione (trasferimento Forleo, sottrazione indagini a
De Magistris, e molto altro) è perchè c'è qualcosa che minaccia da vicino la struttura interna
della casta, che ha, non dimentichiamolo, come capo supremo0 il Presidente della Repubbolica,
il quale però è soggetto alle decisioni della Corte Costituzionale, per quanto riguarda l'approvazione
delle leggi fatte dal Parlamento o dal Governo

l'ultimo dei casi "inspiegabili" riguarda Ingroia e Messineo, ma il pià eclatante fu quello di Falcone

......................................................................

Berlusconi e la Magistratura....

dopo tangentopoli, con la resa del Parlamento al potere giudiziario, Berlusconi fu l'unico a mettere
fin da subito la Riforma della Magistratura nel programma elettorale

era una dichiarazione di guerra, e la Magistratura ha agito di conseguenza : non ricordate Borrelli e
il suo slogan " Resistere, Resistere, Resistere" ?

da allora le due parti si sono combattute senza esclusione di colpi, ma Berlusconi non ha ottenuto
l'agognata Riforma, e invece i Magistrati sono arrivati alla resa dei conti con la condanna alla
ineleggibilità perpetua, tutto il resto è teatro che serve solo a disgustare gli elettori, e a tenerli lontani
dalle urne persuadendoli che il voto (cioè la sovranità) non serve a niente

e infatti 20 anni dopo la resa degli eletti, si sono arresi anche più della metà degli elettori

solo che...io posso capire l'interesse dei massmedia nel fare audience, ma non riesco a capire quelli
che non si rendono conto che ormai l'unico potere reale rimasto in Italia è quello giudiziario, che è
capacissimo di isolare e d rendere innocuo chiunque al suo interno voglia agire autonomamente

come ha fatto con Falcone e anche con Borsellino
 


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29/06/2013 10:30


Ergo, o come volevasi dimostrare,

l'unica soluzione è una rivoluzione con tanto di ghigliottina al seguito.


[SM=g1761318]
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30/06/2013 21:58

AAAAA  AFFARONISSIMO...

Vendesi Fiat Cinquecento del 1992 MODIFICATA in DAFFYLANDIA...

Funziona ad acqua e fa 150 km con un litro di acqua normale e circa 200 km se gassata o Ferrarelle..

Vendesi a modico prezzo di 30 milioni di euro...

Siccome non ci sono prove che e' una fregatura e che mento spudoratamente ... direi che perlomeno 2 acquirenti nella com li trovo [SM=g27985] [SM=g27985]

Daffy  


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30/06/2013 22:30



arrivi tardi Daffy!

Il motore ad acqua esiste già ed ha un prezzo simile a quello a combustione attualmente in uso in tutto il mondo.

Sei fuori mercato, mi dispiace!
[SM=g1761318]

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