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Vaticano: "Nessuno vuole difendere la pena di morte per gli omosessuali"

Ultimo Aggiornamento: 04/12/2008 00:48
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04/12/2008 00:48

157° video - Vaticano: "Nessuno vuole difendere la pena di morte per gli omosessuali"

Per vedere il video clicca il link:

it.youtube.com/watch?v=S7xlI8l1rTA

Vaticano: "Nessuno vuole difendere la pena

3 dicembre 2008

Così è nata la manipolazione sulla risposta
ingenua e legittima del Vaticano

Vaticano allineato alle teocrazie fondamentaliste
nel voler mantenere il reato di omosessualità,
Vaticano persecutore di gay, Vaticano che non
si oppone alla pena di morte e alle torture che ai gay
sono riservate in molti stati: sono più che grottesch
e le interpretazioni di alcune frasi pronunciate
da monsignor Celestino Migliore, osservatore
permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite,
colpevole di aver criticato, nel corso di unintervista,
la dichiarazione per la depenalizzazione universale
dellomosessualità che la Francia, a nome dellUnione
europea, ha intenzione di presentare allOnu, in occasione
del sessantenale della Dichiarazione universale
dei diritti delluomo. Il Papa: essere gay resti illegale,
titolava ieri il Manifesto. Almeno non virgolettava, come lUnità:
Lomosessualità non può essere depenalizzata nel mondo,
e non si capisce se la dichiarazione testuale (inventata)
sia attribuita a Migliore o direttamente al Pontefice.

Tirato comunque in ballo dal radicale Sergio Rovasio,
che accusa il Vaticano di doppiezza e omofobia. Oggi il Vaticano
si oppone alla depenalizzazione dellomosessualità, sostiene Rovasio
mentre nel 1986, da prefetto della Congregazione per la dottrina della fede,
Joseph Ratzinger scriveva nella lettera ai vescovi della chiesa cattolica
sulla cura pastorale delle persone omosessuali:
Va deplorato con fermezza che le persone omosessuali siano
state e siano ancora oggetto di espressioni malevole
e di azioni violente. Simili comportamenti meritano la condanna
dei pastori della chiesa, ovunque si verifichino. Essi rivelano
una mancanza di rispetto per gli altri, lesiva dei principi elementari
su cui si basa una sana convivenza civile. La dignità propria
di ogni persona devessere sempre rispettata nelle parole,
nelle azioni e nelle legislazioni.

Che cosa è successo? E successo che la dichiarazione
per la depenalizzazione universale dellomosessualità
comprende tredici punti, uno dei quali è la condanna delle
esecuzioni e delle torture, assieme a molto altro. Cè, tradotta
nel solito gergo delle burocrazie internazionali euro-onusiane,
la presa di posizione contro la discriminazione, lesclusione,
la stigmatizzazione e il pregiudizio antiomosessuale.
Che ciascuno, teme il Vaticano, potrà tradurre come vorrà.
In Iran, dove i gay vengono impiccati, nessuno farà una piega.
Ma in Svezia, in nome di unanaloga risoluzione approvata
in Europa, un sacerdote è stato rinviato a giudizio dopo
unomelia critica nei confronti dellomosessualità.
La dichiarazione che arriverà allOnu (voluta dal ministro
francese dei diritti umani, Rama Yade, e firmata finora
da una cinquantina di nazioni, tra cui le ventisette europee)
non inciderà dove lomosessualità è perseguita, mentre i
veri destinatari del documento diventeranno i paesi dove
atti persecutori potranno essere considerati, di volta in volta,
lostacolo alle adozioni o il mancato riconoscimento delle
nozze per le coppie gay.

Ma se nella dichiarazione ci fosse stata la semplice condanna
delle persecuzioni contro i gay e il rifiuto del reato di
omosessualità ovunque sia previsto, il Vaticano lavrebbe
osteggiata? Al Foglio, padre Federico Lombardi, direttore
della sala stampa vaticana, risponde che quella condanna
e quel rifiuto discendono dalla stessa Dichiarazione
universale dei diritti delluomo, e naturalmente il Vaticano
li condivide. Proprio per questo non era necessario un
documento concepito come una somma di temi diversi
che si possono prestare ad ambiguità. Padre Lombardi
constata un equivoco allorigine di tutta la vicenda, un
cortocircuito. Le obiezioni di monsignor Migliore, espresse
su un testo che dice molte cose e si presta a usi discutibili,
sono state tendenziosamente attribuite a quella parte,
del tutto condivisibile, nella quale si afferma la condanna
di violenze e ingiustizie per motivi di discriminazione
sessuale. Ma quando si dice che tutti gli orientamenti
sessuali devono essere considerati esattamente sullo
stesso piano, è unaltra cosa. Padre Lombardi è però
convinto che quando questo polverone mediatico si
depositerà, apparirà palese la pretestuosità di certe
interpretazioni. Aspettiamo che la dichiarazione arrivi
allOnu. In quelloccasione ci sarà lopportunità di spiegare
meglio la posizione vaticana.

IL FOGLIO .IT

www.ilfoglio.it/soloqui/1471

Canzone:

Madre Dolcissima

Zucchero



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